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Parlamento europeo: adottare la Costituzione entro il 2009
 
Quattro italiani nella commissione temporanea d’indagine sull’attività della CIA in Europa
 


Strasburgo, 19 gennaio 2006 - Con la relazione dell’ inglese Andrew Duff (ALDE/ADLE) e dell’austriaco  Johannes Voggenhuber (Verdi/ALE)  - adottata oggi in aula con 385 voti favorevoli, 125 contrari e 51 astensioni – il Parlamento europeo ha ribadito la convinzione che il Trattato di Nizza «non rappresenti una base solida per un futuro approfondimento del processo d'integrazione europeo». L' Europa ampliata – sottolinea la relazione - non può funzionare senza una riforma istituzionale. Per tale ragione, il Parlamento auspica l'adozione di una nuova Costituzione entro il 2009, prima di procedere a altre adesioni oltre a quelle di Romania e Bulgaria. Il processo costituzionale, inoltre, deve essere accompagnato da un dibattito volto ad avvicinare i cittadini all' Europa, prevedendo un forte impegno dei parlamenti europeo e nazionali. Per i deputati, il mantenimento del testo attuale «costituirebbe un risultato positivo».

Sempre oggi, il Parlamento ha nominato i 46 membri della commissione temporanea sul presunto utilizzo di paesi europei da parte della CIA per il trasporto e la detenzione illegale di persone. Gli italiani che ne fanno parte sono Jas Gawronski (PPE/DE), Claudio Fava (PSE), Giusto Catania  (GUE/NGL) e Gianni De Michelis (Non Iscritto). Oltre ai 4 italiani, sono stati nominati 6 tedeschi, 6 polacchi, 4 olandesi, 3 spagnoli, 3 svedesi, 3 britannici, 2 austriaci, 2 belgi, 2 greci, 2 francesi, 2 ungheresi, 2 irlandesi, 2 slovacchi, 1 ceco, 1 estone ed 1 portoghese.

Con 399 voti favorevoli, 90 contrari e 35 astensioni, il Parlamento ha inoltre adottato la modifica del suo regolamento interno proposta dalla relazione del francese Gérard Onesta (Verdi/ALE),  che entrerà in vigore il 1° febbraio. Le nuove regole non saranno più limitate ai comportamenti tenuti nel corso delle sedute plenarie, ma si applicheranno a tutte le attività parlamentari e in tutti gli edifici del Parlamento.

Resoconto della seduta odierna

 

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