| indietro | |
|
ARCHIVIO:
2009 2008
2007
2006
2005
2004
2003 |
|
|
Gennaio 2010 |
|
|
Newsletter Roma Intercultura del 27/01/2010
Sommario settimanale degli aggiornamenti disponibili nelle
sezioni Per comunicare con la Redazione: news@roma-intercultura.it Teatro Mostra fotografica Colloquio pubblico Mostra
Immaginazione etica interculturalità Letterranza Si tratta di un sito dedicato alla produzione letteraria degli immigrati espressa in lingua italiana. Vengono messe a disposizione schede bio-bibliografiche di ogni autore, la scheda tecnica e le recensioni di ogni opera registrata e altri documenti: interviste, foto, documenti sonori...
|
|
PREMIO CRONISTA: TERMINE PROROGATO AL 10 MARZO Roma, 27 gennaio 2010 - Prorogato a mercoledì 10 marzo il termine per la presentazione delle candidature alla edizione 2010 del «Premio Cronista - Piero Passetti». Il premio è bandito dall'Unione Nazionale Cronisti Italiani per sottolineare e premiare l'impegno professionale, sociale e umano dei cronisti nel lavoro quotidiano a contatto con i cittadini nel corso del 2009. Riservato ai giornalisti professionisti e praticanti che lavorano nelle redazioni di cronaca, è articolato nelle sezioni informazione stampata e radio-teletrasmessa e nuovi media. Ai vincitori andrà la somma di 3.000 euro e una targa ricordo. Per ciascuna sezione è inoltre prevista l'assegnazione di riconoscimenti speciali messi a disposizione dalle istituzioni che, assieme a Fnsi, Ordine dei Giornalisti e Inpgi, patrocinano il premio. Al premio i cronisti possono partecipare, singolarmente o in gruppi di lavoro, per ricerca e divulgazione di notizie, servizi, inchieste; attività di rilevante valore sociale. Le candidature vanno inviate entro il 10 marzo 2010 alla segreteria del premio, presso Unci, Corso Vittorio Emanuele 349 - 00186 Roma.
|
|
![]()
Newsletter Anno XI n. 4 del 26 gennaio 2010
In questo numero:
Gli interventi del governo a favore dei bambini di Haiti Il
12 gennaio 2010 un sisma di grado 7 della scala Richter
ha colpito Haiti, il paese più povero e più densamente
popolato del continente americano e dell'intero emisfero
occidentale, provocando danni immensi alle
infrastrutture, causando almeno 112mila morti, quasi
200mila feriti e più di un milione di sfollati. Ad Haiti
(dove circa il 45% della popolazione è costituita da
bambini e ragazzi) è probabile che un numero elevato di
minori sia rimasto separato dai propri familiari e che
siano esposti al rischio di malnutrizione, malattie,
sfruttamento sessuale o traffico di esseri umani ecc.
Dall'Italia giungono alle autorità richieste di adozione
o di affido da parte di famiglie disponibili ad
accogliere i bambini di Haiti per dare loro assistenza e
affetto. La "Commissione per le Adozioni Internazionali"
ha comunicato che sarà possibile adottare bambini
haitiani rimasti orfani solo dopo il superamento
dell'emergenza e che tutte le iniziative in tal senso
saranno concordate con il governo di Haiti. Terminata
l'emergenza, saranno le autorità di Haiti a dichiarare
lo stato di adottabilità dei minori, accertandone
l'effettivo stato di abbandono e l'assenza di risorse a
loro utili dentro la stessa Haiti. La Commissione
assicura che fin da ora è in grado di individuare, in
collaborazione con gli enti autorizzati, le coppie
italiane che potranno essere candidate all'eventuale
adozione di minori haitiani, una volta superata la prima
fase di emergenza. Il Consiglio dei Ministri, informato
dal sottosegretario Giovanardi sulle misure adottate
dalla Commissione per le Adozioni internazionali da lui
presieduta a favore dei bambini haitiani, ha incaricato
lo stesso Sottosegretario a verificare la possibilità di
accelerare le procedure per l'accertamento e la
dichiarazione dello stato di adottabilità.
Illustrata in Parlamento la Relazione sullo stato della giustizia Il
20 gennaio 2010 il Ministro della Giustizia ha
illustrato al Parlamento l'annuale "Relazione
sull'amministrazione della giustizia in Italia"
nell'anno 2009 ed i provvedimenti varati e in cantiere
per migliorarne l'efficienza. Da una parte si
registrano; oltre 5 milioni di procedimenti pendenti nel
settore civile e oltre 3 milioni in quello penale;
65.067 detenuti (di cui 24.152 stranieri); dall'altra,
20.959 minorenni segnalati dall'autorità giudiziaria
minorile agli uffici di servizio sociale per i
minorenni. Fra gli altri dati significativi: Circa il
12% dei processi penali è rinviato per omessa o
irregolare notifica; oltre 30mila cittadini hanno
chiesto di essere indennizzati a causa
dell'irragionevole durata del processo, con un trend in
crescita delle richieste pari al 40% l'anno. Sono dati
che fotografano lo stato di crisi in cui versa il
sistema della giustizia italiana. In tale quadro, il
Ministro della giustizia ha avviato tre linee guida:
adozione di misure organizzative; promozione di
innovazioni legislative in materia ordinamentale e
procedurale; previsione di un programma di impegni per
il 2010. Il Guardasigilli ha illustrato poi le misure
che il Governo ha adottato ed i principali obiettivi
realizzati nel 2009: sono state operate scelte di
innovazione tecnologica, amministrativa ed
organizzativa, fra cui un Piano nazionale di diffusione
delle migliori pratiche; interventi in materia di costi
e di disciplina delle intercettazioni; copertura delle
cosiddette sedi disagiate; istituzione del Fondo unico
giustizia; gestione del personale amministrativo. Nel
2009 il Governo è inoltre intervenuto sulla materia
legislativa con spirito riformatore sul processo (legge
n. 69), con numerose misure nel diritto penale, tra cui
l'introduzione del reato di "stalking" e la legge sulla
"sicurezza pubblica". È stato infine predisposto un
pacchetto di norme antimafia, e promossi interventi per
risolvere il sovraffollamento delle carceri. La legge n.
94 del 2009 ha poi introdotto un'innovazione del
"carcere duro", riducendo ancor di più il rischio di
contatti tra il mafioso detenuto e gli associati in
libertà.
Nuove norme in materia di trasporto di merci pericolose È
stato approvato in via definitiva, nella riunione del 22
gennaio 2010, il decreto legislativo che recepisce le
nuove norme europee in materia di trasporto interno di
merci pericolose. La direttiva europea stabilisce che
gli Stati Membri della CE si adeguino alla nuova
regolamentazione ADR/RID/ADN edizione 2009, in materia
di trasporto di merci pericolose all´interno dell´Unione
Europea. Obiettivo: instaurare un regime comune che
contempli tutti gli aspetti del trasporto interno di
merci pericolose. A tale scopo, si è ritenuto opportuno
sostituire le direttive 94/55/CE e 96/49/CE con un'unica
direttiva che comprenda anche le disposizioni
applicabili al trasporto mediante vie navigabili
interne. La direttiva europea non si applica al
trasporto di merci pericolose, per es. mediante veicoli,
vagoni o navi che appartengono alle forze armate o che
si trovano sotto la responsabilità di queste ultime;
mediante navi d'altura su vie navigabili marittime che
fanno parte delle vie navigabili interne; mediante
traghetti che effettuano solo l'attraversamento di una
via navigabile interna o di un porto ecc. Il trasporto
internazionale di merci pericolose è disciplinato da
accordi internazionali (quali l'ADR, il RID e l'ADN), le
cui norme sono estese ai trasporti nazionali soprattutto
per armonizzare le condizioni di trasporto delle merci
pericolose in tutta la Comunità. Nella seduta del 15
ottobre 2009 il Consiglio dei Ministri ha approvato, su
proposta del Ministro per le politiche europee e del
Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, lo schema
di decreto legislativo per il recepimento della
direttiva 2008/68/CE sul trasporto interno di merci
pericolose. Il 26 ottobre 2009 il governo ha trasmesso
lo schema di decreto legislativo al Senato.
SISTRI, il sistema che traccia la via ai rifiuti Un
sistema elettronico (SISTRI, Sistema di controllo della
Tracciabilità dei Rifiuti, istituito con decreto del
Ministero dell'Ambiente del 17 dicembre 2009, pubblicato
nella GU del 13 gennaio 2010) controllerà la
movimentazione dei rifiuti speciali, nonché dei rifiuti
solidi urbani della regione Campania, seguendoli lungo
tutta la filiera, senza possibilità di occultamento. Si
passa così a soluzioni tecnologiche avanzate, dove ogni
rifiuto speciale potrà essere monitorato in qualsiasi
fase, dalla produzione allo smaltimento. Il sistema
SISTRI prevede l'adesione per alcuni soggetti
obbligatoria e facoltativa per altri. La distinzione si
fonda, tra l'altro, sulle caratteristiche dei rifiuti
trattati, come previste dal decreto 152/06, che
distingue urbani speciali, pericolosi e non pericolosi.
Rifiuti speciali, per es., sono quelli provenienti da
attività agricole e agroindustriali, da attività di
demolizione e costruzione, da lavorazioni industriali,
artigianali, commerciali, da attività sanitarie ecc. Il
Sistema diventerà operativo in diverse fasi, che
riguarderanno differenti tipologie di utenti: comunque a
partire dal centottantesimo giorno dall'entrata in
vigore del decreto. Operatività, modalità di iscrizione
e di pagamento, descrizione dei dispositivi elettronici
sono sul portale del sistema SISTRI. La gestione del
sistema è affidata al Comando dei Carabinieri per la
tutela dell'ambiente, che garantisce anche la messa a
disposizione dei dati sulla produzione, movimentazione e
gestione dei rifiuti.
Ricerca e competitività: un bando per quattro regioni del Sud Il
Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della
Ricerca, con decreto pubblicato nella GU del 21 gennaio
2010, promuove un invito per la presentazione di
progetti di ricerca industriale, nell'ambito del
Programma operativo nazionale "Ricerca e competitività
2007-2013", PON R&C, asse I. Il Programma, cofinanziato
da risorse comunitarie FESR (Fondo Europeo di Sviluppo
Regionale) e da risorse nazionali, promuove iniziative e
progetti nei campi della ricerca scientifica, della
competitività e dell'innovazione industriale nelle
Regioni meno avanzate, comprese nell'Obiettivo
Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). I
progetti dovranno essere sviluppati nei nove ambiti
strategici di riferimento previsti dagli accordi di
programma e riguardare lo sviluppo della ricerca
industriale, di attività non preponderanti di sviluppo
sperimentale e le connesse attività di formazione di
ricercatori e tecnici di ricerca. Possono presentare
domanda di cofinanziamento le piccole e medie imprese,
le imprese artigiane, le grandi imprese, i consorzi e le
società consortili, i centri di ricerca e i parchi
scientifici e tecnologici. I proponenti sono ammissibili
se dispongono di una stabile organizzazione localizzata
nelle Regioni della Convergenza o si impegnino a
predisporla in tali aree. I progetti devono essere
presentati tramite i servizi dello sportello telematico
SIRIO (http://roma.cilea.it/Sirio) che sarà attivo a
partire dal 10 febbraio 2010. Il bando scade il 9 aprile
2010. Le risorse impegnate ammontano complessivamente a
465 milioni di euro: 80 milioni alla Regione Calabria;
145 milioni alla Regione Campania; 150 milioni di euro
alla Regione Puglia; 90 milioni di euro alla Regione
Siciliana. I soggetti ammissibili (esclusi i parchi
scientifici e tecnologici) possono presentare progetti
congiunti con le Università, l'ENEA, l'Asi ed altri
organismi di ricerca.
Ottopermille: entro il 15 marzo le domande alla Presidenza del Consiglio Il
15 marzo 2010 scade il termine per la presentazione
delle domande dirette alla ripartizione della quota
dell'otto per mille dell'imposta sul reddito (IRPEF)
devoluta alla diretta gestione statale, da parte delle
pubbliche amministrazioni, persone giuridiche ed enti
pubblici e privati, senza fini di lucro. Sono ammessi
alla ripartizione dell'otto per mille a diretta gestione
statale gli interventi straordinari nei seguenti settori
di intervento: Fame nel mondo (interventi diretti alla
realizzazione di progetti finalizzati all'obiettivo
della autosufficienza alimentare dei Paesi in via di
sviluppo nonché alla qualificazione di personale
endogeno da destinare a compiti di contrasto delle
situazioni di sottosviluppo e denutrizione). Calamità
naturali (interventi diretti ad attività di
realizzazione di opere, lavori o interventi concernenti
la pubblica incolumità o al ripristino di quelli
danneggiati o distrutti a seguito di avversità della
natura, di incendi o di movimenti del suolo). Assistenza
ai rifugiati (interventi diretti ad assicurare a coloro
cui sia stato riconosciuto lo status di rifugiato,
secondo la vigente normativa, l'accoglienza, la
sistemazione, l'assistenza sanitaria e i sussidi
previsti). Conservazione di beni culturali (interventi
volti al restauro, alla valorizzazione, alla fruibilità
da parte del pubblico di beni immobili o mobili, anche
immateriali, che presentano un interesse architettonico,
artistico, storico, archeologico, etnografico,
scientifico, bibliografico ed archivistico). Gli
interessati dovranno far pervenire le proprie domande -
corredate della necessaria documentazione - attraverso
gli uffici di Poste Italiane SpA, con raccomandata o
raccomandata A/R, o posta celere, ovvero consegnata a
mano, entro il 15 marzo 2010, in Via dell'Impresa 91. I
plichi contenenti la domanda e la relativa
documentazione dovranno recare la seguente dicitura:
Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per
il Coordinamento Amministrativo - Ufficio accettazione
della Presidenza del Consiglio dei ministri, Palazzo
Chigi, 00187 ROMA - Otto per mille.
|
|
Commissione europea, concorso per il miglior videoclip al MIP TV 2010. Il premio di 10.000 euro sarà consegnato a Cannes nell'aprile 2010Bruxelles, 26 gennaio 2010 - Il Servizio audiovisivi della Commissione europea bandisce, nell'ambito del programma annuale "Content 360" al MIP TV, un concorso per la produzione del miglior videoclip. Il concorso è aperto sia ai professionisti dell'audiovisivo sia ai non professionisti. Il video, della durata massima di 3 minuti, dovrà rispecchiare la personale visione dell'Europa del suo autore. In occasione del MIP TV 2010, che si svolgerà a Cannes nell'aprile prossimo, sarà consegnato al vincitore un premio di 10.000 euro. Scadenza di partecipazione: 15 marzo 2010. I video partecipanti saranno pubblicati sul sito Dailymotion:http://www.dailymotion.com/sas/EUContent360 Il regolamento del concorso si trova in: http://ec.europa.eu/avserviCES/CONTENT360/Rules.cfm Gli archivi sono disponibili nel sito: http://ec.europa.eu/avserviCES/CONTENT360/INDEX .cfm Persone di contatto per il concorso: dorota.papiewska@ec.europa.eu - simon.litton@ec.europa.eu
|
|
|
||||
|
Newsletter dell’AICCRE - Associazione italiana per
Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa - N. 4 Gennaio
2010 Registrazione del Tribunale di Roma n. 255 del 21 Luglio 2009 |
||||
|
|
|
||||||||||||||||
|
|
|
|
La visita di Papa Benedetto XVI alla Sinagoga di Roma |
||
|
di Elzbieta Cywiak
L’atmosfera del rispetto e dell’amicizia ha decisamente prevalso nell’ incontro di Benedetto XVI con la comunità ebraica di Roma, avvenuto domenica 17 gennaio, 24 anni dopo la storica ed inedita visita al Tempio Maggiore, sul Lungotevere, del suo predecessore Giovanni Paolo II. Anche se alcuni giorni prima dell’incontro erano sorte delle polemiche. Gli ebrei sono un popolo molto sensibile, persino ipersensibile ed emotivo, perché la storia lo ha costretto a mantenere alta la vigilanza, come ribadisce il presidente del Congresso mondiale ebraico, Ronald S. Lauder, considerando che l’antisemitismo è rimasto molto diffuso e radicato tra alcuni ranghi delle chiese cristiane fino a pochi decenni fa. Decisioni come il ripristino della preghiera del Venerdì Santo della vecchia liturgia tridentina che invita gli ebrei a riconoscere in Gesù Cristo il redentore di tutta l’umanità, la revoca della scomunica ai vescovi lefebvriani ultra-conservatori (tra i quali c’è un noto negazionista ed antisemita) e l’impressione che il processo di beatificazione di Pio XII venga affrettato, prima che siano resi pubblici gli archivi sul suo pontificato, suscitano stupore nel mondo ebraico, al punto di aver indotto il rabbino Giuseppe Laras, presidente del Consiglio Rabbinico, a disertare lo storico incontro di Roma E questa figura del Papa del silenzio verso lo sterminio di sei milioni di ebrei europei perpetrato dal nazismo durante il suo pontificato, è stata rievocata, senza esitazioni, da Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma: “Forse non sarebbe riuscito a fermare i treni della morte – ha detto - ma avrebbe potuto lanciare un segnale, una parola di estremo conforto, di umana solidarietà, nei confronti di quei nostri fratelli trasportati verso i forni crematori di Auschwitz”. E probabilmente questa mancanza di reticenza, questa volontà di non evitare gli aspetti dolenti del dialogo tra ebrei e cattolici, ha permesso di instaurare una atmosfera di verità che è la condizione base per una autentica riconciliazione. Tanto più che allo stesso tempo Pacifici ha ricordato con grande commozione la riconoscenza “immensa” verso quei cattolici che non lasciarono soli gli ebrei di fonte alla minaccia del massacro: “Se sono qui a parlare è perchè mio padre e mio zio Raffaele trovarono rifugio nel Convento delle Suore di Santa Maria a Firenze”. Da parte di Benedetto XVI, sin dall’inizio dell’incontro, sono venuti gesti di grande riguardo e sensibilità verso le ferite degli ebrei. Dopo aver reso omaggio alla lapide che ricorda i 1023 deportati del 16 ottobre 1943, dei quali solo quindici sopravvissero, ha sostato – è la prima volta per un Vescovo di Roma - davanti alla targa che commemora il piccolo Stefano Gay Taché, vittima dell’atto terroristico palestinese del 1982 contro il Tempio Maggiore. Si è poi intrattenuto, in un clima di grande serenità, con il 95enne rabbino emerito Elio Toaff che nel 1986 accolse nella stessa sinagoga Papa Wojtyla. Da aggiungere che nel momento più intenso dell’evento Papa Ratzinger si è voluto alzare in piedi per salutare il gruppo degli anziani testimoni della Shoah presenti in Sinagoga che nel 1943-44 furono deportati nei campi di sterminio nazisti e furono tra i pochissimi a sopravvivere all’inferno dei lager. Per il Pontefice tedesco, come ha detto nel suo discorso ufficiale, la Shoah è stata un “dramma singolare e sconvolgente” e “rappresenta in qualche modo, il vertice di un cammino di odio che nasce quando l’uomo dimentica il suo Creatore e mette se stesso al centro dell’universo”. Riallacciandosi poi alle sue parole pronunciate durante la visita del 2006 ad Auschwitz ha indicato nei potentati del terzo Reich coloro che ”volevano schiacciare il popolo ebraico nella sua totalità e, in fondo, “con l’annientamento di questo popolo, intendevano uccidere quel Dio che chiamà Abramo, che parlando sul Sinai stabilì i criteri orientativi dell’umanità che restano validi in eterno”. E fu proprio l’Europa - non ha mancato di puntualizzare Benedetto XVI - il luogo dove, sotto il dominio nazista “lo sterminio del popolo dell’Alleanza di Mosè fu prima annunciato, poi sistematicamente programmato e realizzato, raggiungendo tragicamente anche Roma”. “Purtroppo molti rimasero indifferenti”, ha ammesso. (A prescindere dalla controversia intorno a Pio XII , come non pensare tuttavia anche alla cattolicissima Francia di Vichy che addirittura collaborò nella deportazione degli ebrei?). Papa Ratzinger ha ricordato che “molti, anche fra i cattolici italiani, sostenuti dalla fede e dall’insegnamento cristiano, reagirono con coraggio, aprendo le braccia per soccorrere gli ebrei braccati e fuggiaschi, a rischio spesso della propria vita e meritando una gratitudine perenne. E anche la Sede Apostolica – ha tenuto a precisare -svolse un’azione di soccorso, spesso nascosta e discreta”. E’ proprio “la memoria di questi avvenimenti – ha esortato il Papa tedesco – che deve spingerci a rafforzare i legami che uniscono perchè crescano sempre più la comprensione, il rispetto e l’accoglienza“, ribadendo le parole di Giovanni Paolo II pronunciate durante il viaggio in Israele nel 2000 che “la Chiesa non ha mancato di deplorare le mancanze di suoi figli e sue figlie, chiedendo perdono per tutto ciò che ha potuto favorire in qualche modo le piaghe dell’antisemitismo e dell’antigiudaismo”. Con forza è stata ripetuta da Ratzinger l’irrevocabilità del cammino di amicizia tra ebrei e cattolici intrapreso col Concilio Vaticano II e la dichiarazione “Nostra Aetate” e quindi le radici comuni e il profondo rapporto che lega la Chiesa agli ebrei, scelti dal Signore prima fra tutti ad accogliere la sua parola. Poi ha ricordato il “valore perenne” del Decalogo per ebrei e cristiani, ma anche per i non credenti, quale “grande codice etico per tutta l’umanità”. Tre sono i campi di collaborazione indicati da Benedetto XVI per le due comunità: innanzitutto il riconoscimento dell’unico Dio “contro la tentazione di costruirsi altri idoli”; il secondo punto è “la protezione della vita, contro ogni ingiustizia e sopruso, riconoscendo il valore di ogni persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio”; il terzo la promozione della “santità della famiglia, cellula essenziale della società”. Sui comandamenti il Papa ha posto in rilievo gli insegnamenti di Mosè e di Gesù che si riassumono “nell’amore di Dio e nella misericordia verso il prossimo”. Di particolare significato, come indicazione del compito da realizzare, le parole di Ratzinger: “Cristiani ed ebrei hanno una grande parte di patrimonio spirituale in comune, pregano lo stesso Signore, hanno le stesse radici, ma rimangono spesso sconosciuti l’uno all’altro. Spetta a noi, in risposta alla chiamata di Dio, lavorare affinché rimanga sempre aperto lo spazio del dialogo, del reciproco rispetto, della crescita nell’amicizia, della comune testimonianza di fronte alle sfide del nostro tempo, che ci invitano a collaborare per il bene dell’umanità.” L’irrevocabilità delle aperture del Concilio Vaticano II ribadite dal Papa è andata incontro alle aspettative del rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, che nel suo discorso ha messo in rilievo come il dialogo tra ebrei e cattolici debba svolgersi in termini di pari dignità e rispetto reciproco. “L’immagine di rispetto e di amicizia che emana da questo incontro – ha auspicato il successore di Elio Toaff – deve essere un esempio per tutti coloro che ci osservano. Ma amicizia e fratellanza non devono essere esclusivi e oppositori nei confronti degli altri. In particolare di tutti coloro che si riconoscono nell’eredità spirituale di Abramo. Ebrei, Cristiani e Musulmani sono chiamati senza esclusioni a questa responsabilità di pace”. Questa apertura anche verso l’islam moderato ha caratterizzato il clima dell’incontro nel Tempio Maggiore che ha visto pure la presenza dei rappresentanti musulmani. Il rabbino capo di Roma indicando altri compiti comuni per ebrei e cristiani come la protezione dell’ambiente, non ha mancato di rilevare come il “Cantico delle creature” di Francesco d’Assisi sia radicato nella tradizione biblica, soprattutto dei Salmi. Ricco di spunti stimolanti per una approfondita riflessione spirituale, il discorso di Riccardo Di Segni, che toccando il tema del riconoscimento di Israele da parte della Santa Sede ha spiegato il significato fondamentale che riveste per gli ebrei la terra d’Israele, “la terra di Colui che è Santo”, poi effettivamente data dal Signore ai discendenti “dei nostri patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe”. Di particolare pregnanza è risultata l’allusione fatta dal rabbino al “silenzio di Dio o la nostra incapacità di sentire la Sua voce davanti ai mali del mondo” che “sono un mistero imperscrutabile. Ma il silenzio dell’uomo – ha aggiunto – è su un piano diverso, ci interroga, ci sfida e non sfugge al giudizio” e qui a modo suo ha sembrato toccare il silenzio di Pio XII. “Malgrado una storia drammatica, i problemi aperti e le incomprensioni, sono le visioni condivise e gli obiettivi comuni che devono essere messi in primo piano” ha aggiunto. E richiamandosi all’espressione di Papa Giovanni Paolo II, che durante la sua visita in Sinagoga descrisse “il rapporto tra ebrei e cristiani come quello tra fratelli”, ha osservato citando la Bibbia che proprio questi rapporti sono spesso drammaticamente conflittuali. Lo dimostrano le storie di Caino e Abele, Isacco e Ismaele, Esaù e Giacobbe, Giuseppe e i suoi fratelli. “Se il nostro è un rapporto tra fratelli c’è da chiedersi sinceramente a che punto siamo di questo percorso e quanto ci separa ancora dal recupero di un rapporto autentico di fratellanza e comprensione; e cosa dobbiamo fare per arrivarci”, ha concluso il rabbino.
Un
altro tratto di strada in comune, tra ebrei e cristiani, è stato
quindi percorso nel Tempio Maggiore di Roma, affrontando anche i
momenti difficili in spirito di verità per avvicinarsi sempre di
più alle frasi del Salmo 133 intonato dal coro della Sinagoga
“Ecco, com’è bello e com’è dolce che i fratelli vivano insieme”.
E “ha avuto ragione chi è stato presente” è stato il commento di
un’autorevole personalità dell’ambiente ebraico, lo storico
della matematica, prof. Giorgio Israel.
|
![]()
Newsletter Anno XI n. 3 del 19 gennaio 2010
In questo numero:
Piano carceri: quattro pilastri per affrontare l'emergenza Questi
i quattro i ''pilastri'' su cui poggia il "Piano
carceri", approvato il 13 gennaio 2010 dal Consiglio dei
Ministri, per risolvere i problemi di sovraffollamento
degli istituti penitenziari italiani: 1) La
dichiarazione dello "stato di emergenza nazionale",
disposta da un apposito Decreto firmato dal presidente
Berlusconi il 13 gennaio sulla base della legge
225/1992, durerà fino al 31 dicembre 2010; al capo del
Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, Franco
Ionta, saranno dati poteri di Commissario delegato, che
potrà procedere in deroga alle ordinarie competenze; il
"braccio operativo" sarà la Protezione Civile. Saranno
edificati 47 nuovi padiglioni affiancati a strutture
carcerarie già esistenti. I finanziamenti sono stati già
individuati: 500 milioni di euro stanziati in
Finanziaria più altri 100 milioni provenienti dal
bilancio della Giustizia. 2) A partire dal 2011 saranno
realizzate le altre strutture di edilizia straordinaria
(18 nuove carceri di cui 10 "flessibili": probabilmente
di prima accoglienza o destinate a detenuti con pene
lievi, a cui se ne aggiungeranno altre 8 in aree
strategiche anch'esse "flessibili"). 3) Introduzione di
misure deflative: le due "norme di accompagnamento"
riguardano la possibilità di scontare con i
"domiciliari" l'ultimo anno di pena residua, ad
eccezione di coloro che sono stati condannati per reati
gravi, e la "messa alla prova" delle persone imputabili
per reati fino a tre anni, che potranno svolgere lavori
di pubblica utilità con conseguente sospensione del
processo. 4) Il quarto pilastro prevede l'assunzione di
2000 nuovi agenti per gestire la popolazione detenuta,
che ad oggi ammonta a circa 64.800 unità.
Bambini stranieri nelle scuole: la direttiva del ministro Gelmini Il
Ministro dell'Istruzione Università e Ricerca,
Mariastella Gelmini, ha emanato l'8 gennaio scorso una
circolare contenente "Indicazioni e raccomandazioni per
l'integrazione di alunni con cittadinanza non Italiana".
La circolare mette in evidenza alcune criticità, quali:
- l'incidenza di dispersioni, abbandoni e ritardi, che
caratterizza l'itinerario scolastico degli alunni
provenienti da un contesto migratorio; - la conoscenza
della lingua italiana, talora assente o padroneggiata a
livelli di competenza notevolmente differenti; - il
possesso della "nuova" lingua più come spontaneo
registro utile alla "comunicazione" quotidiana che non
come strumento per lo studio; - la necessità di
prevedere anche percorsi formativi differenziati,
soprattutto nelle scuole secondarie di secondo grado; -
la presenza di culture diverse all'interno delle
comunità straniere e il loro impatto con la cultura
italiana. A fronte di tali criticità, per dare risposte
tempestive, la circolare, stabilisce che: il numero
degli alunni con cittadinanza non italiana presenti in
ciascuna classe non potrà superare di norma il 30% del
totale degli iscritti; il limite del 30% entra in vigore
dall'anno scolastico 2010-2011 in modo graduale: è
introdotto a partire dal primo anno della scuola
dell'infanzia e dalle classi prime sia della scuola
primaria, sia della scuola secondaria di I e di II
grado; il limite del 30% può essere innalzato, con
determinazione del Direttore generale dell'Ufficio
Scolastico Regionale, a fronte della presenza di alunni
stranieri già in possesso delle adeguate competenze
linguistiche; il limite del 30% può essere ridotto,
sempre con determinazione del Direttore generale
dell'Ufficio Scolastico Regionale, a fronte della
presenza di alunni stranieri per i quali risulti una
padronanza della lingua italiana non sufficiente ad una
compiuta partecipazione all'attività didattica.
Prestito nuovi nati: pubblicato l'elenco delle banche aderenti Via
libera al fondo di garanzia per il prestito ai nuovi
nati: è disponibile da oggi l'elenco delle banche
aderenti all'iniziativa. Dal 20 gennaio parte la
campagna di comunicazione, trasmessa da radio e Tv.
Infine, è stato realizzato dalla redazione web di
Palazzo Chigi in collaborazione con il Dipartimento
Politiche per la famiglia un apposito sito web per
informare e guidare i genitori che vogliono usufruire di
questa opportunità. L'iniziativa, che prevede un
prestito garantito di 5.000 euro a tassi agevolati, che
possono richiedere tutte le famiglie che hanno un
bambino, nato o adottato negli anni 2009, 2010 e 2011, è
diventata operativa con la pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale del regolamento di attuazione e la firma del
protocollo d'intesa tra il sottosegretario alle
Politiche della famiglia, Carlo Giovanardi, e l'Abi
(Associazione Bancaria Italiana). Successivamente sono
state firmate le singole convenzioni con le banche e
intermediari finanziari che hanno aderito
all'iniziativa. L'adesione da parte delle banche al
protocollo d'Intesa è facoltativa e la concessione del
prestito sarà valutata autonomamente dagli intermediari
finanziari. Sono ammissibili alla garanzia del Fondo le
operazioni di finanziamento a favore dei soggetti
esercenti la potestà genitoriale di bambini nati o
adottati negli anni 2009, 2010 e 2011. Nel caso di
potestà o affido condiviso è ammesso un solo prestito.
La garanzia del Fondo è concessa nella misura del 50 per
cento del finanziamento ed è incondizionata,
irrevocabile ed a prima richiesta.
Danni dovuti a vaccinazioni: quando scatta l'indennizzo Con
decreto ministeriale del 21 ottobre 2009, pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale n.9 del 13 gennaio 2010, è
stata integrata la normativa relativa ai benefici cui
hanno diritto le persone danneggiate dalle vaccinazioni,
individuando i criteri necessari alla formazione delle
graduatorie necessarie all'applicazione dei benefici
stessi. La legge n.210/92 stabilisce che chiunque abbia
riportato, a causa di vaccinazioni obbligatorie (per
legge o per ordinanza) di una autorità sanitaria
italiana, lesioni o infermità, dalle quali sia derivata
una menomazione permanente della integrità psico-fisica,
ha diritto ad un indennizzo da parte dello Stato.
Ulteriori benefici sono stati introdotti dalla L.
n.229/05 (cioè un ulteriore indennizzo pari
rispettivamente a sei, cinque o quattro volte la somma
attribuita dalla Legge n. 210, a seconda della categoria
ascritta). Queste, in sintesi, alcune disposizioni del
decreto: il Ministero provvede alla corresponsione
dell'indennizzo aggiuntivo e dell'assegno una tantum
previsti dalla legge n. 229/2005, nonché alla formazione
di una graduatoria, sulla base del criterio cronologico
di presentazione delle istanze degli aventi titolo,
accompagnato dai parametri correttivi della gravità
dell'affezione o della difficoltà economica degli aventi
titolo e dei loro nuclei familiari. Il parametro della
gravità dei danni subiti è stabilito in base alla L.
210/92; quello della difficoltà economica degli aventi
titolo o dei loro nuclei familiari è determinato
dall'indicatore economico ISEE; indennizzo aggiuntivo e
rate dell'assegno una tantum sono stabiliti secondo
apposite graduatorie.
Divieto di fumo nei locali pubblici: bilancio di una legge “storica” Il
rapporto sui cinque anni di applicazione della legge che
ha introdotto il divieto di fumare nei locali e negli
uffici pubblici presenta un bilancio con molte luci e
solo qualche ombra. Nel primo anno di vigenza della
legge, secondo i dati ISTAT, la percentuale di fumatori
è calata di circa due punti (dal 23,8% al 22%),
percentuale che si è mantenuta stabile fino al 2009.
Solo nel 2009 la percentuale dei fumatori è risalita di
un punto, arrivando al 23%. L'incremento ha riguardato
sia maschi che femmine, con una prevalenza nei giovani
di età compresa tra i 25 e i 34 anni. Come è noto la
legge 16 gennaio 2003, n. 3, art. 51, "Tutela della
salute dei non fumatori", è entrata in vigore nel
gennaio 2005: l'Italia è stato il primo grande paese
europeo ad introdurre una normativa per regolamentare il
fumo in tutti i locali chiusi pubblici e privati,
compresi i luoghi di lavoro e le strutture del settore
dell'ospitalità. L'attività di monitoraggio
sull'applicazione della legge, avviata fin dal 2005 e
tuttora in corso, ha evidenziato altri importanti
risultati. Nel corso del 2009 le vendite di sigarette si
sono ridotte del 2,2%. La diminuzione è pari a circa il
9% in meno rispetto al 2004. Un altro dato positivo
riguarda il rispetto della legge: gli italiani si sono
dimostrati generalmente favorevoli al provvedimento e
consapevoli della sua importanza per la salute pubblica.
Su mandato del ministro della Salute, i NAS (Nucleo
operativo Anti-sofisticazioni) nel 2009 hanno effettuato
2.551 ispezioni a campione su tutto il territorio
nazionale presso diverse tipologie di locali in cui si
applica il divieto di fumo, evidenziando il sostanziale
rispetto della norma.
Patrimonio culturale: l'attività di recupero nel Rapporto 2009 Presentata
il 13 gennaio scorso dal Comando dei carabinieri per la
tutela del patrimonio culturale l'attività operativa
effettuata nel 2009. Dai dati emerge in particolare una
sensibile diminuzione dei furti in generale (- 14,5%),
un forte decremento degli scavi clandestini accertati (-
76%), una consistente persistenza del fenomeno della
falsificazione (+ 424%), come risulta dall'elevato
numero delle persone arrestate per questo reato, un
lieve ma significativo aumento dell'attività di
contrasto (+ 2%) alle varie tipologie di reati
riguardanti il settore dei beni culturali. Nel 2009,
analogamente a quanto avvenuto nel 2008, e, comunque,
nell'ambito del già indicato trend di riduzione del
fenomeno criminoso, le regioni più colpite risultano
essere state il Lazio, la Toscana e la Lombardia. In
particolare tale generalizzata flessione è
particolarmente percepibile in relazione ai furti in
danno di privati, con una variazione pari a (- 15,3%) e
a quelli in danno di chiese ed istituti religiosi
(-11,5%). I privati e i luoghi di culto si confermano,
quindi, come gli obiettivi più sensibili alle
aggressioni criminali. Continua anche la positiva
tendenza alla riduzione dei furti ai danni di
istituzioni museali (-29% circa) mentre risulta evidente
la preoccupante persistenza di sottrazioni al patrimonio
archivistico e librario, che continua a costituire un
fenomeno al quale prestare la massima attenzione.
Rispetto al 2008, per quanto riguarda il numero degli
scavi clandestini accertati (-76%), l'andamento generale
ha visto una notevole diminuzione a livello nazionale,
con la Sicilia in cima all'elenco degli avvistamenti
seguita dal Lazio e dalla Campania. Nel Rapporto viene
inoltre citata l'espansione esponenziale del mercato
illecito di beni culturali via web. Nel biennio
2008-2009 sono stati 42.403 i beni, di vari tipo e
natura, individuati e sequestrati nel corso di
operazioni avviate a seguito del monitoraggio dei siti
on-line.
|
|
Che fanno i santi patroni
d’Europa? E’ in corso a Roma, nel Palazzo Venezia, una mostra che durerà fino al 31 gennaio, intitolata: “Il potere e la grazia”. Fra i dipinti e le icone, eseguiti da celeberrimi autori d’ogni parte d’Europa, di tanti santi patroni delle Nazioni europee, e dei santi regnanti o governanti, come Luigi IX di Francia o Tommaso Moro d’Inghilterra, una sala è dedicata ai sei Patroni d’Europa: Benedetto, Cirillo e Metodio, Caterina da Siena, Brigida di Svezia, Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein, quest’ultima contemporanea di alcuni di noi, trucidata ad Auschwitz. Ora, mi sono spesso domandato: ma che fanno questi santi? L’Europa soffre spesso di arresti e di intralci: trattati bruciati, incomprensioni all’Est e all’Ovest, disaffezione popolare, euroscetticismo diffuso! Tutto questo è vero, ma consideriamo i fatti positivi: 64 anni di pace in Europa, la caduta del Muro di Berlino e della Cortina di Ferro di cui abbiamo di recente celebrato il Ventennale, la riconquistata unità della Germania, la ricongiunzione dei due gruppi di Nazioni occidentali e orientali, la restituita libertà a tutti i popoli del Continente, l’ampliamento dell’Unione Europea dai sei originari Paesi a 27 ed oltre. Non è questo un prodigio? Il grande prodigio dell’Unione Europea. (m.p.)
|
|
|
|