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RESOCONTO

1 - 2 dicembre 2004

Bruxelles


Sommario

Codici delle procedure parlamentari, Abbreviazioni

Deputati al Parlamento europeo

Relazioni esterne
Ucraina: un nuovo secondo turno di elezioni, no al separatismo e minaccia di sanzioni

Bilancio
Prospettive finanziarie con l'accordo del Parlamento
Fondi strutturali: 3,4 miliardi di euro in più per il 2004

Giustizia e Affari interni
Elementi biometrici per avere passaporti più sicuri: basta il volto

Sanità pubblica e Consumatori
Lotta all'AIDS: prevenzione, maggiori finanziamenti e riduzione del costo dei farmaci

Diritti dei cittadini
Una Rete più sicura col Programma Safer Internet Plus

Affari economici e monetari
San Marino: tassazione del risparmio «equivalente» a quella europea
Monaco: tassazione del risparmio «equivalente» a quella europea

Ordine del giorno 13 - 16 dicembre 2004 Strasburgo


 

Codici delle procedure parlamentari

Serie A

Relazioni e raccomandazioni

Serie B

Risoluzioni e interrogazioni orali

Serie C

Documenti di altre Istituzioni

*

Procedura di consultazione

**I

Procedura di cooperazione, prima lettura

**II

Procedura di cooperazione, seconda lettura

***

Parere conforme

***I

Procedura di codecisione, prima lettura

***II

Procedura di codecisione, seconda lettura

***III

Procedura di codecisione, terza lettura

 Abbreviazioni

- Gruppi politici: vedere pagina seguente

 

BE

Belgio

IT

Italia

PL

Polonia

CZ

Repubblica ceca

CY

Cipro

PT

Portogallo

DK

Danimarca

LV

Lettonia

SI

Slovenia

DE

Germania

LT

Lituania

SK

Slovacchia

EE

Estonia

LU

Lussemburgo

FI

Finlandia

EL

Grecia

HU

Ungheria

SE

Svezia

ES

Spagna

MT

Malta

UK

Regno Unito

FR

Francia

NL

Olanda

 

 

IE

Irlanda

AT

Austria

 

 


 

Deputati al Parlamento europeo

Situazione al 2.12.2004

 

PPE/DE

PSE

ALDE/ADLE

Verdi/ALE

GUE/NGL

IND/DEM

UEN

NI

Totale

BE

6

7

6

2

 

 

 

3

24

CZ

14

2

 

 

6

1

 

1

24

DK

1

5

4

1

1

1

1

 

14

DE

49

23

7

13

7

 

 

 

99

EE

1

3

2

 

 

 

 

 

6

EL

11

8

 

 

4

1

 

 

24

ES

24

24

2

3

1

 

 

 

54

FR

17

31

11

6

3

3

 

7

78

IE

5

1

1

 

1

1

4

 

13

IT

24

16

12

2

7

4

9

4

78

CY

3

 

1

 

2

 

 

 

6

LV

3

 

1

1

 

 

4

 

9

LT

2

2

7

 

 

 

2

 

13

LU

3

1

1

1

 

 

 

 

6

HU

13

9

2

 

 

 

 

 

24*

MT

2

3

 

 

 

 

 

 

5

NL

7

7

5

4

2

2

 

 

27

AT

6

7

 

2

 

 

 

3

18

PL

19

10*

4

 

 

10

7

4*

54

PT

9

12

 

 

3

 

 

 

24

SI

4

1

2

 

 

 

 

 

7

SK

8

3

 

 

 

 

 

3

14

FI

4

3

5

1

1

 

 

 

14

SE

5

5

3

1

2

3

 

 

19

UK

28

19

12

5

1

11

 

2

78

Totale

268

202*

88

42

41

37

27

27*

732

Deputato uscente: Gábor DEMSZKY (ALDE/ADLE, HU) (29.10.2004)
Deputato entrante: Viktória BERNÁTHNÉ MOHÁCSI (ALDE/ADLE, HU) (2.12.2004)

Bogdan GOLIK e Wieslaws Stefan KUC hanno lasciato i Non Iscritti aderendo al Gruppo socialista al Parlamento europeo (1.12.2004)

Gruppi politici

PPE/DE

Gruppo del Partito popolare europeo (Democratici-cristiani) e dei Democratici europei

PSE

Gruppo socialista al Parlamento europeo

ALDE/ADLE

Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa

Verdi/ALE

Gruppo Verde/Alleanza libera europea

GUE/NGL

Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica

IND/DEM

Gruppo Indipendenza/Democrazia

UEN

Gruppo "Unione per l'Europa delle nazioni"

NI

Non iscritti

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Relazioni esterne


Ucraina: un nuovo secondo turno di elezioni, no al separatismo e minaccia di sanzioni

Dichiarazioni del Consiglio e della Commissione - Situazione in Ucraina
&
Risoluzione comune sull'Ucraina
Doc.: B6-0195/2004
Procedura: Risoluzione comune
Dibattito: 1.12.2004
Votazione: 2.12.2004

Adottando una risoluzione comune, il Parlamento europeo «invita le autorità ucraine ad annullare il secondo turno delle elezioni presidenziali e ad organizzare una nuova consultazione prima della fine dell’anno, con la partecipazione di osservatori internazionali, garantendo un processo elettorale aperto e trasparente e conforme agli standard democratici internazionali, sia durante la campagna elettorale che in occasione del voto e del conteggio delle schede, e migliorando le condizioni di svolgimento della campagna elettorale». Il Governo è inoltre invitato ad astenersi dall'esercitare pressioni sui media, specie quelli pubblici, in modo da permettere al popolo ucraino di ottenere un'informazione obiettiva e imparziale sui candidati e sull'attuale situazione politica del Paese.

I deputati, che esprimono solidarietà nei confronti del popolo ucraino, condannano fermamente le condizioni in cui si è svolto il secondo turno delle elezioni presidenziali e respingono la decisione della Commissione elettorale centrale di dichiarare Vicktor Yanukovich vincitore delle elezioni presidenziali. Essi invitano il Consiglio e la Commissione «ad indicare chiaramente al governo ucraino che non è ammissibile che quest’ultimo ricorra alla violenza contro manifestazioni di protesta pacifiche e democratiche e che, in caso contrario, l’accordo di partenariato e di cooperazione verrà immediatamente sospeso e verranno applicate sanzioni». Al tempo stesso, però, i parlamentari esortano tutti i manifestanti a permettere il normale funzionamento degli organi statali dell’Ucraina e ad astenersi dall’erigere barricate dinanzi ai palazzi che li ospitano.

L'Aula «giudica inaccettabili tutte le minacce di separatismo e di divisione dell’Ucraina e si dichiara fermamente a favore dell’integrità territoriale del Paese». Il Parlamento «respinge le insinuazioni, specialmente quelle del Presidente russo, secondo le quali l’Unione europea e la comunità internazionale, esprimendo il loro sostegno al diritto del popolo ucraino di esercitare i propri diritti democratici, incoraggerebbero la violenza». I parlamentari sottolineano che «la Russia è ampiamente responsabile della situazione in Ucraina».

Per ulteriori informazioni:

Joëlle Fiss

(Bruxelles)     Tel.(32-2) 28 41075

e-mail :         foreign-press@europarl.eu.int

Dichiarazione del Consiglio

In un'Aula in cui molti deputati portavano il colore arancione, Atzo NICOLAÏ, in rappresentanza del Consiglio, ha aperto il dibattito. Egli ha ricordato come cinque settimane fa avesse detto che l'Ucraina, con le elezioni presidenziali, era ad un bivio, che ne avrebbe determinato la direzione nei quattro anni seguenti. L'oratore ha affermato: «abbiamo tutti visto quello che è avvenuto da allora: penso, e siamo tutti d'accordo, al fatto che le elezioni del 31 ottobre e del 21 novembre non siano state né libere né eque e quindi non a livello degli standard internazionali».

Il rappresentante del Consiglio ha passato in rassegna le azioni intraprese nelle ultime settimane: «L'Unione europea non è stata con le mani in mano a guardare». Ancor prima delle elezioni, la Presidenza aveva invitato le autorità ucraine a garantire che le elezioni fossero libere ed eque. All'indomani della consultazione, il 22 novembre, sulla base della relazione dell'OSCE/ODIHR, la Presidenza aveva rilasciato una dichiarazione con la quale esprimeva la sua preoccupazione in merito al processo elettorale. Lo stesso giorno, gli Ambasciatori dell'Ucraina in tutte le capitali europee erano stati convocati perché ricevessero questo messaggio. Il 24 novembre, la Presidenza del Consiglio aveva chiesto all'Ambasciatore Biegman di recarsi a Kiev in qualità di suo inviato speciale, essendo poi raggiunto dall'Alto Rappresentante per la PESC Javier Solana, al fine di stimolare il dialogo fra tutte le parti. L'oratore ha specificato che la posizione della Presidenza riguardava «la procedura e non chi fosse il vincitore o il perdente».

Negli ultimi giorni l'Unione europea, che è stata in stretto contatto con l'OSCE, con il Consiglio d'Europa, con gli USA e con la Russia, ha invitato tutte le parti in Ucraina a mostrare moderazione e ad esprimersi in modo non violento. L'oratore ha ricordato che Javier Solana e l'Ambasciatore Biegman si trovano entrambi a Kiev per la seconda volta, al fine di ridurre le tensioni politiche causate dalla discussione su un'autonomia che potrebbe portare alla divisione del Paese. Sono inoltre presenti i Presidenti polacco Kwasnievski e lituano Adamkus.

«Rispettare l'unità dell'Ucraina è essenziale per una soluzione pacifica al conflitto», ha detto il rappresentante del Consiglio, che ha condannato qualsiasi ipotesi di ricorso alla forza e ha manifestato la disponibilità dell'Unione europea a svolgere un ruolo di sostegno nella risoluzione del conflitto. «La situazione richiede una risposta politica e il rispetto dello Stato di diritto» ha affermato l'oratore, che ha sottolineato l'importanza di riguadagnare la fiducia di tutto il popolo ucraino. Egli ha quindi detto: «non vedo come si possa accettare il risultato di questo secondo turno», aggiungendo che «un nuovo secondo turno elettorale potrebbe essere l'unica soluzione». Ciò dovrà avvenire «in modo libero, equo e trasparente, con condizioni uguali per tutti, garantendo la par condicio per tutte le parti in Ucraina». Secondo l'oratore, questo vuol dire: presenza di osservatori internazionali e locali, media liberi che possano riferire liberamente sulla campagna elettorale, elettori che possono votare liberamente senza nessuna pressione dall'esterno. Queste condizioni dovranno valere per tutte le fasi del processo elettorale: dalla presentazione delle candidature fino al conteggio dei voti ad opera della commissione elettorale.

Egli ha ribadito: «la nostra posizione non consiste nel sostenere un candidato contro un altro» e ha aggiunto: «il processo deve essere trasparente, libero ed equo». Questo garantirà che il vincitore «sarà il Presidente di tutti gli ucraini e non soltanto di quelli dell'est o di quelli dell'ovest». L'oratore ha fatto notare come l'Ucraina non soltanto sia un vicino importante dell'Unione europea, ma probabilmente è il vicino più importante della Russia: ecco perché la Presidenza è rimasta in stretto contatto con le autorità russe e questo tema è stato discusso al Vertice UE-Russia. Egli ha detto che entrambe le parti sostengono un esito finale che rispetti la volontà del popolo ucraino, garantisca l'integrità territoriale e contribuisca nel lungo periodo un'Ucraina stabile, libera e prospera.

Il rappresentante del Consiglio ha affermato che i prossimi giorni saranno cruciali per le relazioni UE-Ucraina: l'impegno dell'UE punta al successo di questo Paese, per farne un vicino strategico e democratico, nel quadro della politica europea di vicinato.

Dichiarazione della Commissione

A nome della Commissione europea, Benita FERRERO-WALDNER si è espressa «con vigore» a favore di una soluzione non violenta in Ucraina. Nel ricordare come, sin dall'inizio, l'Esecutivo avesse manifestato preoccupazione in merito al rispetto dei principi democratici nel corso delle elezioni ucraine, la commissaria ha affermato che i risultati proclamati «non corrispondono alla volontà dei cittadini» e pertanto non possono essere accettati, così come non li ha accettati lo stesso Parlamento ucraino.

Il messaggio dell'Unione deve essere chiaro: «la volontà degli ucraini va rispettata». Dopo aver ricordato le diverse iniziative volte a trovare una soluzione alla crisi, la commissaria ha sottolineato che la questione deve essere risolta a livello politico, nel rispetto di due principi fondamentali: tutelare la democrazia e garantire la stabilità interna del Paese allontanando qualsiasi rischio di secessione. A tale proposito, ha aggiunto, la Commissione non prenderà partito per l'uno o l'altro candidato e si è espressa a favore del mantenimento dell'integrità territoriale dell'Ucraina.

La commissaria ha poi ricordato che l'Unione, sin dal 1991, ha appoggiato l'Ucraina nel processo di transizione verso la democrazia e l'economia di mercato attraverso diversi programmi e finanziamenti. Gran parte del miliardo di euro concesso dall'Unione è stato destinato a misure a favore della democratizzazione, dell'istituzione di uno Stato di diritto e dei diritti umani. Inoltre, è stata rafforzata la collaborazione in molti settori per appoggiare le riforme economiche e sociali. D'altra parte, la rappresentante della Commissione ha sottolineato il ruolo importante del partenariato con l'Ucraina nell'ambito della Politica di vicinato dell'Unione ed ha annunciato che la settima prossima, sentito il parere del Parlamento, sarà adottato un piano d'azione.

Pur sostenendo che l'adesione dell'Ucraina all'Unione non sia attualmente in discussione, la commissaria ha precisato che non si deve «chiudere la porta». Inoltre, ha sottolineato che «la qualità del partenariato» con l'Ucraina «dipenderà dalla qualità della democrazia» in quel Paese che, peraltro, dovrà riconoscersi nei valori dell'Unione. L'oratrice ha quindi aggiunto che, se le elezioni fossero ripetute, l'Esecutivo seguirà attentamente e appoggerà il processo, fermo restando che il suo corretto svolgimento resta di responsabilità dell'Ucraina.

Dibattito

Alessandro BATTILOCCHIO (NI, IT) ha notato i molti punti in comune tra «la pacifica rivoluzione arancione in corso a Kiev» e la rivoluzione delle rose di un anno fa in Georgia ed ha ricordato come, anche allora, il verdetto del popolo fosse stato «umiliato dai brogli» messi in atto dall'ex Presidente Shevarnadze, poi cacciato da una sollevazione di massa portata avanti senza spargimento di sangue. Il deputato ha quindi osservato che «oggi la storia si ripete» e, ha aggiunto, «il giudizio popolare dell'Ucraina è palesemente viziato e falsato da irregolarità evidenti e conclamate» come tutti gli osservatori internazionali e anche europei hanno confermato.

Egli ha quindi sottolineato come quest'oggi il Parlamento ucraino abbia sfiduciato con una risoluzione il Presidente Yanukovic e, pur riconoscendo che tale atto non sia di per sé vincolante da un punto di vista giuridico, ne ha evidenziato il «grande e intrinseco valore simbolico e politico». «Facciamo in modo che l'Europa non sia al riguardo muta e sorda», ha proseguito, esortando poi l'Europa a fare sentire la propria voce per evitare «il degenerare della tensione che potrebbe sfociare in guerra civile o in un'escalation di violenza», «dando finalmente  ascolto a tanti giovani cittadini che (...) reclamano e sperano in un futuro di pace, giustizia, legalità, democrazia e libertà». Egli ha quindi concluso esclamando: «si alzi in questo Parlamento un grido di solidarietà ai manifestanti di Kiev: oggi siamo tutti ucraini».

Giovanni (Claudio) FAVA (PSE, IT) ha ringraziato il Consiglio, «che ci ricorda che l'Unione europea non ha alcun candidato nelle elezioni in Ucraina». Egli ha aggiunto: «esprimiamo solidarietà a tutto il popolo ucraino ma non siamo qui per sostenere né Yushenko né Yanukovic, che peraltro sono stati entrambi capi del Governo ucraino». L'oratore ha poi osservato: «mi sembra un po' stucchevole questa contrapposizione tra buoni e cattivi. Chi ha titolo per dire che i buoni e i democratici siano gli studenti di Kiev e i cattivi siano i minatori che sono venuti a protestare a Kiev?» ed ha invitato a fornire una lettura non semplicistica di quello che sta accadendo nel Paese.

Il deputato ha poi ricordato che la popolazione russa in Ucraina rappresenta il 33% della popolazione e ha fatto un parallelo con l'Irak, dove i sunniti rappresentano il 33% dell'intera popolazione irachena. Egli ha segnalato che il rischio attuale non è soltanto quello di una divisione, bensì di una guerra civile. «Io ho la sensazione che in questo Parlamento aleggi pericolosamente lo spirito di Yalta e che l'unico obiettivo sia quello di portare tutta l'Ucraina o una parte di essa nella sfera di influenza occidentale», ha denunciato l'oratore.

Giulietto CHIESA (ALDE/ADLE, IT) ha esordito annunciando che sarebbe andato «controcorrente», non credendo che in Ucraina «ci sia soltanto una rivoluzione», ma che vi si stia «anche consumando l'ultima tappa della demolizione della Russia». Come in Russia così in Ucraina, ha proseguito, «bande oligarchiche si sono impadronite dei poteri ed hanno condotto uno Stato criminale con la benedizione del Fondo monetario internazionale». Egli ha poi sostenuto che ciò che succede a Mosca «non piace a nessuno» ma «centinaia di milioni di dollari sono stati investiti in occidente per sottrarre Georgia, Bielorussia e Ucraina all'influenza russa». Per poi aggiungere che gli ideali di libertà e democrazia «con questo c'entrano poco», mentre «49 milioni di ucraini sono le vittime di questa situazione».

«Yushenko e la miliardaria Timoshenko», ha spiegato, «non sono campioni di democrazia più di quanto lo sia Yanukovic», essendo entrambi «figli di Kuchma». Sostenendo quindi che la volontà di Putin di ricomporre la Grande Russia non ha minore legittimità di chi vuole portare l'Ucraina in occidente, il deputato ha affermato che «il problema è se ciò avviene con o contro la volontà dei popoli interessati». Ricordando poi come il compromesso proposto da Yanukovic - «che almeno consente di prendere tempo per evitare lo scontro» - sia stato rifiutato da Yushenko, egli ha evidenziato che «il disegno strategico di Putin va in frantumi senza l'Ucraina» e che il Presidente russo «non vi rinuncerà facilmente». Il deputato ha quindi concluso asserendo che se qualcuno pensa di costringervelo le conseguenze «saranno gravi per il futuro dei rapporti tra Russia e Europa» e l'Europa non deve prestarsi «a questa avventura».

Replica del Consiglio

In fase di replica, Atzo NICOLAÏ ha chiarito: «l'Europa c'era già al primo turno e ha colto i segnali, si è rivolta ai media, fin dalla fase di preparazione delle elezioni». Egli ha aggiunto: «è un momento nel quale possiamo essere orgogliosi di quello che fa l'Unione europea, del fatto che si possa essere un modello democratico, anche al di fuori dell'Europa». L'oratore ha sottolineato la grande compattezza tra Parlamento, Commissione e Consiglio sulla situazione in Ucraina, che non accettano i risultati elettorali, scaturiti da brogli e chiedono piuttosto un secondo ballottaggio. Tutti sono concordi nell'auspicare elezioni trasparenti e libere, nonché una soluzione pacifica che rispetti l'integrità territoriale dell'Ucraina.

Per quanto riguarda i tempi entro i quali trovare una soluzione, secondo il rappresentante del Consiglio essi devono dipendere da consultazioni tra le due parti: «c'è bisogno di un po' di tempo per avere una visione della situazione, ad esempio per sapere esattamente quanti osservatori si invieranno». Egli ha però osservato che il tempo non può essere usato per motivi strategici, anche perché i cittadini ucraini hanno il diritto di avere al più presto un Presidente eletto liberamente e democraticamente. La missione di osservazione elettorale conterà su una presenza consistente da parte dell'Unione europea, in cooperazione con l'OSCE e con il Consiglio d'Europa.

Nel frattempo, ha detto l'oratore, proseguono i contatti con la Russia perché si arrivi ad una soluzione pacifica attraverso il dialogo. Egli ha evidenziato l'importanza che tutti i media possano seguire questo processo e ha concluso osservando che l'arancione non è il colore di uno o dell'altro candidato, «ma è il colore simbolo della solidarietà, della solidarietà con tutti gli ucraini che vogliono delle elezioni libere e senza brogli».

Replica della Commissione

Nella sua replica, Benita FERRERO-WALDNER, notando la sostanziale identità di vedute tra la Commissione, il Consiglio e il Parlamento, si è rallegrata che quest'oggi nell'Unione europea «si parli con una sola voce», augurandosi che ciò possa nuovamente accadere in futuro.

Successivamente ha voluto rispondere a talune critiche espresse dall'Aula secondo cui l'Unione non sia stata «abbastanza presente». La commissaria, infatti, ha ricordato che, nel caso delle elezioni ucraine, la responsabilità di inviare gli osservatori era stata assunta dall'OSCE. Ella ha tuttavia riconosciuto come sia necessaria una maggiore complementarità delle azioni dell'Unione e quelle di tale organizzazione.

Inoltre, la commissaria ha ribadito il ruolo svolto dall'Unione nel quadro dell'accordo di partenariato e di cooperazione, evidenziando come la responsabilità della sua non applicazione ricada essenzialmente sulle autorità ucraine. E ha concluso esprimendo l'auspicio che ciò non accada nell'ambito della nuova Politica di vicinato e del relativo piano d'azione.

o-o-o-o-o

Una riunione straordinaria della commissione per gli affari esteri era prevista subito dopo il dibattito, in presenza del Presidente della commissione per gli affari europei del Parlamento ucraino Boris TARASHUK. In serata, una delegazione ad hoc del Parlamento europeo partirà per Kiev. Essa farà ritorno a Bruxelles il 3 dicembre. La delegazione sarà presieduta da Elmar BROK (PPE-DE, DE) e Jacek SARYUSZ-WOLSKI (PPE-DE, PL). Gli altri membri saranno Charles TANNOCK (PPE-DE, UK), Marek Maciej SIWIEC (PSE, PL), Toomas ILVES (PSE, EE), Grażyna STANISZEWSKA (ADLE, PL), Marielle de SARNEZ (ADLE/ALDE, FR), Rebecca HARMS (Verts/ALE, DE), Jiri MASTALKA (GUE/NGL, CZ), Michal KAMINSKI (UEN, PL).

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Bilancio


Prospettive finanziarie con l'accordo del Parlamento

Risoluzione di BORRELL FONTELLES (PSE, ES)
Prospettive finanziarie in vista del Consiglio europeo del dicembre 2004
Doc.: B6-0189/2004
Dibattito: 1.12.2004
Votazione: 2.12.2004

Niente prospettive finanziarie 2007-2013 senza l'accordo del Parlamento. E' quanto ribadisce la risoluzione adottata dall'Aula - con 449 voti favorevoli, 67 contrari e 39 astensioni - a seguito dell'interrogazione orale presentata dal Presidente BORRELL e del relativo dibattito della vigilia.

I deputati riaffermano la necessità di disporre di un quadro finanziario pluriennale per il periodo successivo al 2006. Tuttavia, nel ricordare che il Trattato UE «non prevede l'obbligo giuridico di disporre di prospettive finanziarie», rammentano che è necessario un accordo fra il Parlamento europeo e il Consiglio per la loro definizione, «visto che le due Istituzioni sono collocate su piede di parità». Pertanto, la risoluzione sottolinea che il Parlamento europeo non è disposto ad adottare nuove prospettive finanziarie senza una garanzia sul finanziamento delle politiche che consentono una maggiore integrazione e coesione dell'UE, delle priorità del Parlamento e di un margine flessibile per eventi o necessità imprevisti.

In tale contesto, l'Aula sollecita il Consiglio europeo a incaricare le prossime Presidenze a proseguire il dialogo interistituzionale attraverso regolari consultazioni con il Parlamento europeo, al fine di garantire una conclusione positiva della questione, «preferibilmente nel corso della Presidenza lussemburghese». I deputati, poi, insistono affinché il calendario delle procedure decisionali consenta di evitare interruzioni nei programmi pluriennali e nel ritmo degli impegni e dei pagamenti di stanziamenti. Essi chiedono infine che siano organizzati ogni mese dialoghi a tre per garantire un effettivo scambio di informazioni sulle discussioni interne in corso «che portino alle rispettive posizioni comuni, anche sulla questione delle risorse proprie».

In occasione del dibattito, Enrico LETTA (ALDE/ADLE, IT) ha sottolineato l'importanza di prevedere una fase transitoria «per non penalizzare quelle Regioni che, per il cosiddetto effetto statistico, non potranno più godere del sostegno previsto per il loro sviluppo nell'ambito dei Fondi strutturali europei, come capiterà ad alcune regioni del Mezzogiorno d'Italia».

Egli ha inoltre affermato che, le prospettive finanziarie devono essere «convertite ai parametri e agli obiettivi di Lisbona» ed ha osservato che il finanziamento della politica agricola «non rispecchia più le nuove esigenze dell'Unione europea». Sostenendo, infine, che non deve essere ritardata ulteriormente la questione relativa alla riforma del sistema dei contributi degli Stati membri al bilancio dell'Unione, ha concluso giudicando positivamente la «filosofia» del pacchetto Prodi e ha sostenuto che il tetto delle risorse «non può essere ridotto al di sotto dell'1,27%».

Si ricorda che i membri italiani (titolari e supplenti) della commissione temporanea sono: Paolo CIRINO POMICINO (PPE/DE, IT), Francesco MUSOTTO (PPE/DE, IT) Mario MAURO (PPE/DE, IT), Gianni PITTELLA (PSE, IT), Pasqualina NAPOLETANO (PSE, IT), Enrico LETTA (ALDE/ADLE, IT) e Umberto PIRILLI (UEN, IT).

Per ulteriori informazioni:

Jean-Yves Loog

(Bruxelles)     Tel.(32-2) 28 44652

e-mail :         budg-press@europarl.eu.int

Fondi strutturali: 3,4 miliardi di euro in più per il 2004

Jan MULDER (ALDE/ADLE, NL)
Relazione sul progetto preliminare di bilancio rettificativo n. 10 dell'Unione europea per l'esercizio 2004
Doc.: A6-0053/2004
Procedura: Bilancio
Dibattito: 1.12.2004
Votazione: 2.12.2004

La relazione è stata approvata.

Per ulteriori informazioni:

Jean-Yves Loog

(Bruxelles)     Tel.(32-2) 28 44652

e-mail :         budg-press@europarl.eu.int

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Giustizia e Affari interni


Elementi biometrici per avere passaporti più sicuri: basta il volto

Carlos COELHO (PPE/DE, PT)
Relazione sulla proposta della Commissione di regolamento del Consiglio relativo alle norme sulle caratteristiche di sicurezza e sugli elementi biometrici dei passaporti dei cittadini dell'Unione
Doc.: A6-0028/2004
Procedura: Consultazione legislativa
Dibattito: 1.12.2004
Votazione: 2.12.2004

Con 471 voti favorevoli, 118 contrari e 6 astensioni, il Parlamento europeo ha adottato una relazione di Carlos COELHO (PPE/DE, PT) che approva l'introduzione di passaporti contenenti elementi biometrici. I deputati sostengono la proposta della Commissione, la quale prevede l'obbligatorietà della sola immagine del volto, lasciando agli Stati membri la possibilità di introdurre altri elementi biometrici. Il Consiglio, dal canto suo, ha già stabilito l'introduzione delle impronte digitali per i cittadini di tutti gli Stati membri.

L'utilizzo di elementi biometrici renderà altamente difficile la falsificazione dei passaporti, in quanto garantirà che la persona che presenta il documento è effettivamente quella al quale è stato rilasciato. La loro introduzione, inoltre, non violerà né la riservatezza né i diritti alla protezione dei dati personali. Per questo motivo, la relazione chiede di non istituire alcuna banca dati centrale per i passaporti e i documenti di viaggio dell'Unione europea che contenga i dati biometrici e di altro tipo di tutti i titolari di passaporto dell'UE.

L'Aula ritiene che solo le autorità competenti degli Stati membri dovrebbero essere autorizzate a leggere, memorizzare, modificare e cancellare dati. Le caratteristiche biometriche figuranti nei visti dovrebbero essere utilizzate esclusivamente per verificare l'autenticità del documento, nonché l'identità del titolare, per il tramite di caratteristiche comparabili e direttamente disponibili, allorché l'esibizione del passaporto è richiesta dalla legge.

I deputati chiedono infine che il regolamento entri in vigore solo se le autorità nazionali di protezione dei dati dispongono di poteri d'indagine e risorse sufficienti per attuare la direttiva 95/46 per quanto riguarda i dati raccolti conformemente ad essa. Essi ritengono opportuno un arco di tempo di 18 mesi per la sua entrata in vigore, compromesso cui anche gli Stati Uniti dovrebbero conformarsi, prorogando oltre il 26 ottobre 2005 il termine da essi fissato per esigere che i viaggiatori a cui non viene richiesto il visto utilizzino i passaporti biometrici.

Per ulteriori informazioni:

Danny de Paepe

(Bruxelles)     Tel.(32-2) 28 42531

e-mail :         libe-press@europarl.eu.int

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Sanità pubblica e Consumatori


Lotta all'AIDS: prevenzione, maggiori finanziamenti e riduzione del costo dei farmaci

Risoluzione comune sulla Giornata mondiale di lotta contro l'AIDS
Doc.: B6-0190/2004
Procedura: Risoluzione comune
Dibattito: 1.12.2004
Votazione: 2.12.2004

A seguito del dibattito tenutosi in occasione della Giornata mondiale di lotta contro l'AIDS, celebrata il 1° dicembre 2004, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione comune con la quale si chiede un aumento dei fondi per la ricerca e la prevenzione, una riduzione dei costi dei farmaci, una legislazione adeguata e la volontà politica dell'Unione per contrastare il diffondersi dell'AIDS.

 

Le persone sieropositive nel mondo sono stimate a 40 milioni (di cui il 90% nei paesi in via di sviluppo) e i deputati si dicono fermamente convinti che «l'Unione debba svolgere un ruolo importante sia per i propri cittadini, sia per quelli dei paesi terzi nella lotta globale contro tale malattia».

 

Nel riaffermare il diritto di ogni essere umano all'assistenza sanitaria e alle prestazioni mediche, il Parlamento ricorda che, se non si inverte la tendenza ad una continua crescita del numero dei sieropositivi, «non vi sarà alcuna possibilità di realizzare l'Obiettivo di sviluppo del Millennio». I deputati, inoltre, sottolineano che le strategie necessarie per combattere in modo efficace l'epidemia di HIV/AIDS «devono comportare un approccio globale in materia di prevenzione, educazione, assistenza e cure sanitarie» e prevedere «il ricorso a tecnologie attuali, un più ampio accesso alle cure, nonché lo sviluppo in tempi strettissimi di vaccini e microbicidi».

 

In tale contesto, l'Aula lancia un appello affinché siano aumentate le risorse finanziarie destinate alla lotta contro l'AIDS. In particolare, invitando i donatori privati a unirsi ai settori caritativo e pubblico per sviluppare vaccini, esorta l'Unione europea e i suoi Stati membri ad accrescere considerevolmente i finanziamenti per la messa a punto di microbicidi. I deputati, inoltre, sollecitano la Commissione e gli Stati membri a moltiplicare gli sforzi per la ricerca e lo sviluppo di farmaci più efficaci sul versante terapeutico e preventivo. In tale ambito, poi, chiedono con insistenza all'Esecutivo di mettere a punto strumenti legislativi specifici volti a promuovere le attività di ricerca e di sviluppo sulle malattie legate alla povertà. L'Unione e i suoi Stati membri, infine, dovrebbero attivare finanziamenti supplementari onde consentire efficaci partenariati con le imprese farmaceutiche per lo sviluppo di vaccini. Secondo i deputati, peraltro, queste ultime dovrebbero «assegnare una parte significativa delle proprie risorse a medicinali antivirali e altri farmaci essenziali».

 

D'altra parte, le industrie farmaceutiche sono invitate a ridurre i prezzi dei farmaci in quanto - sottolineano i deputati - l'accesso ai medicinali (tra cui i vaccini e i prodotti diagnostici) riveste un'importanza cruciale e, in tale ambito, la riduzione dei costi di tali cure dovrebbe costituire una priorità. Inoltre, il Parlamento sollecita i paesi sviluppati ad adottare una deroga all'applicazione dell'accordo TRIPS (sulle proprietà intellettuali) in tale settore, «in modo da consentire alle imprese farmaceutiche nei paesi in via di sviluppo di continuare a fornire medicinali generici a basso costo». Adottando un emendamento della GUE/NGL, la Commissione è quindi sollecitata ad opporsi, sia a livello OMC che nelle sue relazioni bilaterali, «alla prassi degli Stati Uniti di includere negli accordi bilaterali con i paesi in via di sviluppo disposizioni che obbligano tali paesi a rinunciare al diritto (...) di utilizzare o importare i farmaci generici necessari alla salute pubblica delle rispettive popolazioni».

 

L'Unione europea è invitata a elaborare politiche e programmi in tale ambito, mentre la Commissione dovrebbe assicurare maggiori risorse nel quadro delle prospettive finanziarie 2007-2013, allo scopo di finanziare «una risposta ben più incisiva al problema dell'HIV/AIDS», anche mediante un contributo pluriennale al Fondo mondiale per la lotta all'HIV/AIDS, alla malaria e alla tubercolosi. A tale proposito, il Parlamento sollecita la Commissione e gli Stati membri a versare «un contributo di almeno 1 miliardo di euro» a tale Fondo «su base duratura». D'altra parte, i deputati accolgono con soddisfazione, i finanziamenti già concessi dall'Unione per progetti di ricerca, lo scambio di prassi corrette e il coinvolgimento delle ONG, mentre invitano gli Stati membri dell'Unione europea, «e in particolare il governo italiano», a rispettare l'impegno di contribuire al Fondo mondiale.

 

Il Parlamento, infine, deplora che per molti anni «i pregiudizi prevalenti in taluni ambienti circa l'uso di profilattici hanno impedito che si prestasse la necessaria attenzione al problema dell'HIV/AIDS». L'Unione europea è quindi invitata a privilegiare le questioni attinenti alla salute sessuale e riproduttiva mediante il finanziamento di programmi sulla pianificazione familiare. Si tratta, segnatamente, di influire sui comportamenti sessuali per mezzo di strategie di riduzione del rischio, di educare i giovani (in particolare ragazze e giovani donne) circa le malattie sessualmente trasmissibili e l'HIV e di incoraggiare l'uso di preservativi unitamente ad altri metodi di contraccezione, nonché di combattere ogni tipo di disinformazione sull'efficacia dei preservativi.

 

Per ulteriori informazioni:

Cezary Lewanowicz

(Bruxelles)     Tel.(32-2) 28 44659

e-mail :         envi-press@europarl.eu.int

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Diritti dei cittadini


Una Rete più sicura col Programma Safer Internet Plus

Edith MASTENBROEK (PSE, NL)
Relazione sulla proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un programma comunitario pluriennale inteso a promuovere un uso più sicuro di Internet e delle nuove tecnologie online
Doc.: A6-0033/2004
Procedura: Codecisione, prima lettura
Dibattito: 1.12.2004
Votazione: 2.12.2004

L'Aula ha adottato una relazione di Edith MASTENBROEK (PSE, NL) sulla proposta di decisione che istituisce un programma comunitario pluriennale inteso a promuovere un uso più sicuro di Internet e delle nuove tecnologie online. L'adozione degli emendamenti di compromesso già concordati con la Commissione e il Consiglio non escludono la possibilità che possa essere trovato un accordo sin dalla prima lettura.

Il Programma Safer Internet Plus, istituito per il periodo 2005-2008, è volto a promuovere un uso sicuro di Internet e delle nuove tecnologie in linea, in particolare per i bambini. Lo scopo è anche di combattere i contenuti illegali («in particolare la pornografia infantile e il materiale razzista») e indesiderati dagli utenti. Il quadro finanziario dal 1° gennaio 2005 al 31 dicembre 2008 è fissato a 45 milioni di euro, di cui circa 20 coprono il periodo fino al 31 dicembre 2006.

Il Programma si suddivide in quattro linee d'azione, cui corrisponde una specifica dotazione finanziaria:

1.      Lotta ai contenuti illegali (25-30% del bilancio) con il ricorso a delle hotline istituite in tutti gli Stati membri e i paesi candidati (attualmente ne esistono in 13 dei 25 Stati membri);

2.      Contrasto ai contenuti indesiderati o pericolosi (10-17% del bilancio) stanziando dei finanziamenti per le tecnologie di filtraggio;

3.      Promozione di un ambiente più sicuro (8-12% del bilancio) attraverso lo sviluppo di un Forum volto alla definizione di un codice di condotta;

4.      Sensibilizzazione sull'uso sicuro di Internet (47-51% del bilancio) sostenendo una rete europea di sensibilizzazione.

Per ulteriori informazioni:

Pia Siitonen

(Bruxelles)     Tel.(32-2) 28 41498

e-mail :         libe-press@europarl.eu.int

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Affari economici e monetari


San Marino: tassazione del risparmio «equivalente» a quella europea

Jean-Claude GAUZES (PPE/DE, FR)
Relazione sulla proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell'accordo tra la Comunità europea e la Repubblica di San Marino che stabilisce misure equivalenti a quelle definite nella direttiva 2003/48/CE del Consiglio in materia di tassazione dei redditi da risparmio sotto forma di pagamenti di interessi
Doc.: A6-0039/2004
Procedura: Consultazione legislativa
Dibattito: 1.12.2004
Votazione: 2.12.2004

La relazione è stata approvata.

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Monaco: tassazione del risparmio «equivalente» a quella europea

Jean-Claude GAUZES (PPE/DE, FR)
Relazione sulla proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell'accordo tra la Comunità europea e il Principato di Monaco che stabilisce misure equivalenti a quelle definite nella direttiva 2003/48/CE del Consiglio, del 3 giugno 2003, in materia di tassazione dei redditi da risparmio sotto forma di pagamenti di interessi
Doc.: A6-0042/2004
Procedura: Consultazione legislativa
Dibattito: 1.12.2004
Votazione: 2.12.2004

La relazione è stata approvata con 449 voti favorevoli, 12 contrari e 40 astensioni.

Per ulteriori informazioni:

Elina Viilup

(Bruxelles)     Tel.(32-2) 28 31250

e-mail :         econ-press@europarl.eu.int

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Ordine del giorno 13 - 16 dicembre 2004
Strasburgo

Lunedì 13 dicembre 2004

(17:00 - 21:00)

 

Apertura della sessione e ordine dei lavori

 

Relazioni Speroni - Richiesta di revoca dell'immunità parlamentare di Rainer Wieland

 

Relazione Eurling - Progressi realizzati dalla Turchia verso l'adesione

 

 

 Martedì 14 dicembre 2004

(9:00 - 12:00)

 

Votazione sulle richieste di applicazione della procedure d'urgenza (articolo 134 del Regolamento del Parlamento)

Candidatura della Croazia

 

Dichiarazione della Commissione - Orientamenti politici strategici

 (12:00 - 12:30)

 

Consegna del Premio Sacharov 2004 all'Associazione dei giornalisti della Bielorussia

 (12:30 - 13:00 ) Votazione

***

Raccomandazione Barón Crespo - Comandi manuali, spie e indicatori dei veicoli (omologazione)

***

Raccomandazione Barón Crespo - Sistema di riscaldamento dei veicoli (omologazione)

***

Raccomandazione Barón Crespo - Protocollo aggiuntivo all'accordo di partenariato economico, coordinamento politico e cooperazione UE/Messico

***

Raccomandazione Barón Crespo - Protocollo aggiuntivo all'accordo di associazione UE/Cile

*

Relazione Barón Crespo - Protocollo aggiuntivo all'accordo di cooperazione e unione doganale UE/San Marino

***

Raccomandazione Brok - Accordo di stabilizzazione e di associazione UE/Ex Repubblica jugoslava di Macedonia

***

Raccomandazione Brok - Accordi di stabilizzazione e associazione UE/Egitto, Giordania

*

Relazione Daul - Conservazione di sperma bovino destinato agli scambi intracomunitari

*

Relazione Daul - Sostegno allo sviluppo rurale

*

Relazione Daul - Sostegno a favore degli agricoltori/Latte e prodotti lattiero-caseari

 

Testi di cui sarà stata chiusa la discussione

 (15:00 - 17:30, 21:00 - 24:00)

 

Discussione congiunta

  Relazione Garriga Polledo e Jensen - Progetto di bilancio generale 2005, modificato dal Consiglio (tutte le sezioni)

  Relazione Böge - Mobilitazione dello strumento di flessibilità (Iraq)

*

Relazione Seppänen - Garanzia della Comunità alla BEI

 

Raccomandazione Stubb - Convenzione sul futuro dell'Unione europea (discarico 2003)

 

Interrogazione orale Borrell Fontelles - Prospettive finanziarie

 

Relazione Lambert - Procedura unica del regime d'asilo europeo

*

Relazione Klamt - Accordo UE/Sri Lanka sulla riammissione delle persone in soggiorno irregolare

 

Relazione Catania - Strategia antidroga dell'UE (2005-2012)

***II

Raccomandazione per la seconda lettura Novak - Quadro unico per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze (EUROPASS)

***II

Raccomandazione per la seconda lettura Sturdy - Residui di antiparassitari nei/sui prodotti di origine vegetale e animale

 

Relazione Gargani - Verifica dei poteri

 (17:30 - 19:00)

 

Tempo delle interrogazioni alla Commissione

 Mercoledì 15 dicembre 2004

 (9:00 - 12:00)

 

Dichiarazione del Consiglio e della Commissione - Preparazione del Consiglio europeo (17 dicembre 2004)

 

 

 (12:00 - 13:00) - Votazione

 

Testi di cui sarà stata chiusa la discussione

 (15:00 - 17:30, 21:00 - 24:00)

 

Relazione van Orden - Progressi realizzati dalla Bulgaria verso l'adesione

 

Relazione Moscovici - Progressi realizzati dalla Romania verso l'adesione

*

Relazione McMillan-Scott - Democrazia, stato di diritto, diritti dell'uomo e libertà fondamentali nei paesi terzi

*

Relazione Papadimoulis - Durata del programma d'azione comunitario a favore della protezione civile

 

Relazioni iscritte conformemente all'articolo 134 del Regolamento del Parlamento

 (17:30 - 19:00)

 

Tempo delle interrogazioni al Consiglio

 Giovedì 16 dicembre 2004

 (10:00 - 11:30)

*

Relazione Morillon - Proroga del protocollo di pesca UE/Comore

*

Relazione Ribeiro - Protezione delle scogliere coralline di acque profonde dell'Oceano Atlantico

 (11:30 - 13:00) Votazione

 

Progetto di bilancio generale 2005, modificato dal Consiglio

 

Relazione Garriga Polledo e  Jensen - Progetto di bilancio generale 2005, modificato dal Consiglio (tutte le sezioni)

 

Testi di cui sarà stata chiusa la discussione

 (15:00 - 16:00)

 

Discussioni su casi di violazione dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto (articolo 115 del regolamento del Parlamento)

 (16:00) (o al termine delle discussioni precedenti) Votazione

 

Proposte di risoluzione concernenti le discussioni su casi di violazione dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto (articolo 115 del regolamento del Parlamento)

 

Seguito delle votazioni

 L'ordine del giorno può subire modifiche.

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