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RESOCONTO

 

5 - 6 maggio 2010

Bruxelles

 

 

 


Apertura della sessione di Bruxelles: i deputati discuteranno del vertice del 7 maggio sull'eurozona

 

La seduta di questa settimana a Bruxelles si è aperta in anticipo, con una sessione di voto speciale per le votazioni che non si erano svolte a Strasburgo. L'Aula ha dapprima approvato una serie di modifiche all'ordine del giorno della plenaria, inclusa l'aggiunta di un dibattito sul vertice dell'eurozona del 7 maggio. I deputati hanno inoltre deciso di rinviare il voto sulla procedura di discarico di bilancio del Consiglio.

 

I primi tre punti dell'ordine del giorno di mercoledì -  a partire dalle 15.00 - sono:

 

·         La discussione congiunta delle due relazioni Mendez de Vigo sulla composizione del Parlamento europeo (i nuovi 18 deputati)

·         Un nuovo punto: dichiarazione della Commissione e del Consiglio sulla preparazione del Vertice dei Capi di Stato e di governo del 7 maggio sull'eurozona

·         La discussione su EU 2020 già programmata

 

Inoltre, è stato rinviato il voto sul discarico di bilancio del Consiglio, in quanto sono in corso negoziati con il Consiglio stesso. Il voto sul discarico delle altre istituzioni e agenzie resta però invariato.

 

La votazione della relazione Prodi "sull'adeguamento al cambio climatico" non sarà preceduta da una breve presentazione mercoledì ma si svolgerà, come previsto, giovedì.

 

Il voto della relazione Moreira sull'assistenza macrofinanziaria all'Ucraina è rinviato alla sessione di maggio II a Strasburgo, per consentire l'accordo già in prima lettura.

 

La votazione di giovedì sugli orientamenti relativi alla compensazione tra gestori dei sistemi di trasmissione è depennata dall'ordine del giorno.

 

Al termine delle votazioni, il Presidente del Parlamento, Jerzy Buzek, ha fatto una serie di annunci:

 

Cordoglio per gli attivisti dei diritti umani uccisi in Messico

 

In primo luogo, ha espresso il cordoglio del Parlamento per l'assassinio in Messico di Beatriz Cariño, direttrice dell'organizzazione CACTUS per la salvaguardi dei diritti umani e di Jyri Antero Jaakkola, osservatore finlandese.

 

La visita a Washington del Presidente del Parlamento europeo

 

Buzek ha in seguito informato i deputati sul suo recente viaggio a Washington, dove ha incontrato importanti politici statunitensi e inaugurato il nuovo ufficio di "liaison" del Parlamento europeo, con il compito di promuovere le relazioni con il Congresso.

 

Il 9 maggio è il giorno dell'Europa

 

Infine, il Presidente ha posto l'accento sul 60simo anniversario della Dichiarazione di Schuman - il prossimo 9 maggio - un documento che ha posto le basi dell'Unione europea. Ogni anno il 9 maggio si celebra la giornata europea e al Parlamento si tengono i tradizionali "Open Days", l'8 maggio a Bruxelles e il 9 a Strasburgo. Altre manifestazioni sono previste a Lussemburgo.

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Condivisione dati personali con USA: il Parlamento detta le sue condizioni

 

Qualsiasi nuovo accordo sulla condivisione di dati bancari dovrà escludere trasferimenti "in massa" verso gli Stati Uniti, in attesa che l'UE si doti di un sistema proprio di trattamento di tali dati. Cosi hanno deciso i deputati mercoledì, che hanno anche stabilito che il PE sospenderà la votazione sugli accordi esistenti con USA e Australia in cambio della loro rinegoziazione su nuove basi.

 

I deputati hanno votato oggi a Bruxelles due risoluzioni: la prima sull'apertura delle negoziazioni in vista di un accordo fra UE e USA sul trasferimento dei dati bancari ai fini della lotta contro il terrorismo, e un'altra sulle negoziazioni con USA, Canada e Australia sui dati dei passeggeri aerei, sempre con finalità antiterroristiche.

 

Secondo il Parlamento, per quanto riguarda il tema dello scambio di dati bancari, i trasferimenti "in massa", cioè non individuali, infrangono la legislazione europea, così come afferma la risoluzione adottata mercoledì. Consiglio e Commissione sono, infatti, invitati a "affrontare adeguatamente tale questione nei negoziati". Inoltre, il nuovo accordo dovrà "includere garanzie rigorose in materia di applicazione e vigilanza, soggette al controllo da parte di un'autorità all'uopo designata dall'UE" per ciò che riguarda l'estrazione dei dati e il loro accesso da parte delle autorità statunitensi. Il periodo massimo di conservazione dei dati non dovrà essere superiore ai cinque anni e non potranno essere divulgati a paesi terzi.

 

Verso un programma di controllo delle transazioni finanziarie dei terroristi

 

Il nuovo accordo, continuano i deputati, dovrà avere una durata limitata nel tempo e facilitare la predisposizione di un dispositivo europeo per il trattamento dei dati personali dei cittadini dell'UE. In particolare, secondo il Parlamento, il sistema che offre maggiori garanzie consiste nel permettere l'acquisizione dei dati sul territorio europeo da parte di un ente dell'Unione, o stabilito in comune con gli USA.

 

Anche il principio di reciprocità va stabilito, insistono i deputati, e proprio sulla base di tale principio le autorità americane devono garantire a quelle europee la stessa possibilità di accesso ai dati raccolti negli Stati Uniti.

 

Il Parlamento ha anche chiesto di poter visionare i documenti che potrebbero comprovare la necessità di un tale dispositivo e di sapere se l'accordo in discussione prevede che ai cittadini europei sia garantito lo stesso diritto al ricorso assicurato a quelli USA in caso di uso incorretto dei dati personali, poiché il sistema di ricorso introdotto col "US Privacy Act" può essere adito solo dai cittadini statunitensi.

 

 

Dati passeggeri aerei: il Parlamento sospende la votazione

 

Gli accordi sul trasferimento dati dei passeggeri aerei (Passenger Name Record - PNR) verso gli Stati Uniti e l'Australia devono avere l'avallo del Parlamento. In una risoluzione approvata oggi il Parlamento ha deciso di rinviare tale votazione.

 

Cosi facendo, i deputati vogliono verificare che le disposizioni in materia di utilizzo dei dati PNR siano conformi alla legislazione comunitaria e rispondano alle preoccupazioni già espresse dal Parlamento nelle sue risoluzioni precedenti (sulla protezione dei dati personali, il principio di proporzionalità e la possibilità di ricorso giuridico).

 

Infine, i deputati chiedono alla Commissione di presentare, al più tardi entro metà luglio, una proposta per la definizione di un modello standard di archivio dati personali dei passeggeri e una proposta di mandato per le negoziazioni con paesi terzi su tale tema. Detto modello dovrà garantire che i dati raccolti siano utilizzati esclusivamente secondo la legge e per ragioni di sicurezza, senza ricorso al "profiling" (studio dei profili), ma neppure alla possibilità di trasmissione dei dati verso paesi terzi. Per il Parlamento, infine, l'uso dei soli dati PNR non può giustificare una decisione d'interdizione di volo nei confronti di qualcuno.

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Costi aeroportuali: sicurezza a carico degli Stati membri, non dei passeggeri

 

I costi per l'applicazione di misure più severe rispetto a quelle comuni previste dalle norme UE - ad esempio i body scanner - dovrebbero essere sostenuti dai paesi membri e non dai passeggeri. Questa è la posizione adottata dal Parlamento europeo mercoledì. Vista l'opposizione dei governi nazionali al finanziamento pubblico della sicurezza negli aeroporti, il testo dovrà molto probabilmente andare in seconda lettura.

 

Secondo la relazione preparata da Jörg Leichtfried (S&D, AT) e approvata con 613 voti in favore, 7 contrari e 16 astensioni, gli Stati membri rimarrebbero liberi di decidere come suddividere le spese delle misure UE già previste fra compagnie aeree e autorità aeroportuali (metal detector e quelle per esplosivi, cani da fiuto, perquisizioni manuali e rilevatori di liquidi). Invece, precisa il testo approvato, i governi dovranno finanziare l'eventuale introduzione di body scanner, non ancora inseriti nella lista delle misure comuni a tutta l'Unione. Tali proposte sono contenute in un emendamento approvato dai deputati che modifica la proposta originaria della Commissione europea.

 

La proposta iniziale dell'Esecutivo, infatti, non contiene una disciplina del sistema di finanziamento delle misure di sicurezza, mentre prevede i principi comuni che gli Stati membri devono rispettare nel determinare la suddivisione dei costi, al fine di evitare la distorsione alla concorrenza.

 

La contrarietà dei governi nazionali

 

Molti governi europei, all'interno del Consiglio, si oppongono a una direttiva che preveda il finanziamento pubblico delle spese per la sicurezza, poiché - attualmente - sono liberi di applicare le proprie normative. In molti casi le autorità aeroportuali ricaricano il costo della sicurezza sulle compagnie aeree che, a loro volta, lo imputano ai passeggeri.

 

Il Parlamento chiede inoltre che tutti gli aeroporti commerciali europei siano soggetti alla nuova legislazione, contrariamente al parere di molti Stati membri che preferirebbero limitare il campo di applicazione della normativa ai soli aeroporti con più di cinque milioni di passeggeri l'anno.

 

Criteri obiettivi per calcolare il costo della sicurezza

 

Inoltre, secondo un emendamento approvato dal Parlamento, le spese per la sicurezza dovrebbero essere calcolate a partire da criteri obiettivi, quale ad esempio il numero di passeggeri presenti in un aeroporto. Infine, tali spese non dovrebbero coprire i costi relativi a "funzioni di sicurezza più generali assicurate dagli Stati membri, come misure di controllo generali, raccolta di informazioni e sicurezza nazionale".

 

Più trasparenza per i passeggeri

 

I deputati chiedono una maggiore trasparenza dei prezzi: i passeggeri dovrebbero avere il diritto di sapere esattamente quale percentuale del prezzo pagato va a coprire i costi per la sicurezza.

 

Il progetto di direttiva, così come approvato dal Parlamento (è necessario l'accordo del Consiglio per l'adozione definitiva) obbligherebbe infatti le compagnie aeree a informare gli operatori degli aeroporti, con scadenza annuale, sul totale dei costi per la sicurezza imposti ai passeggeri e sui criteri adottati per giustificarli. Tali dati sui costi per la sicurezza sarebbero poi messi a disposizione del pubblico.

 

Poiché non si è raggiunto col Consiglio un accordo sulla nuova legislazione, è probabile che la procedura continui almeno fino alla seconda lettura.

 

 

Dibattito: lunedì 19 aprile

Votazione: mercoledì 5 maggio

Relatore: Jörg Leichtfried (S&D, AT)

Procedura: legislativa ordinaria, prima lettura

 

 

Link utilili

 

La sicurezza aeroportuale nell'UE (in inglese)

 

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Sì al discarico 2008, ma non per Consiglio e per l'Accademia della polizia europea

 

Questo mercoledì i deputati hanno dato parere favorevole sulla gestione dei bilanci della maggior parte delle istituzioni e delle agenzie dell'Unione. Tuttavia, hanno rinviato la decisione sul bilancio dell'Accademia della polizia europea fino al mese di ottobre, a causa di irregolarità finanziarie, e, di due settimane, quella sul bilancio del Consiglio dei Ministri per consentire ulteriori negoziazioni.

 

Su richiesta del Parlamento, è iniziato, infatti, fra le due istituzioni un dialogo ad alto livello, lanciato dal Presidente del Parlamento,Jerzy Buzek, e dal Primo Ministro spagnolo, José Luis Rodríguez Zapatero, al fine di arrivare a una decisione positiva sul discarico. Anche se normalmente la prima votazione dovrebbe avvenire entro il 15 maggio, i deputati hanno scelto la via del rinvio di due settimane per consentire alle negoziazioni in corso di giungere a positiva conclusione nella sessione prossima di Strasburgo.

 

"Vorrei dare una seconda, e ultima, possibilità al Consiglio affinché prepari tutta la documentazione necessaria per il discarico" ha affermato il relatore Ryszard Czarnecki  (ECR, PL) prima della votazione.

 

Miglioramento nel controllo dei fondi europei per l'agricoltura

 

Il Parlamento ha invece deciso di accordare il discarico alla Commissione, che controlla la maggior parte del bilancio comunitario. Nella risoluzione approvata, i deputati hanno accolto con favore i progressi compiuti negli ultimi anni, come ad esempio il miglioramento del tasso di errore da parte dei 27 nell'utilizzo dei fondi UE destinati all'agricoltura, che per la prima volta nel 2008 è stato inferiore al 2%. In questi casi, quando si parla di "errore" non si contempla solo la frode, ma anche altri tipi di irregolarità, come errori nel compilare formulari o relazioni.

 

Tuttavia, i deputati sottolineano la presenza di errori su larga scala nei settori dello sviluppo rurale, fondi strutturali, ricerca, energia e trasporti, allargamento e azioni esterne. Chiedono pertanto alla Commissione di inviare al Parlamento un piano per la riduzione di tali errori. Infine, la risoluzione domanda alla Commissione e agli Stati membri di semplificare le regole per la ricezione dei fondi comunitari.

 

"L'obiettivo reale della mia relazione è di ridurre il tasso d'errore", ha spiegato Bogusław Liberadzki (S&D, PL), relatore per il Parlamento.

 

Necessaria maggior trasparenza per Consiglio e Commissione

 

Un problema generale riscontrato dai deputati sul controllo della spesa dei fondi UE è da addossare agli Stati membri, che spendono l'80% del bilancio comunitario. La maggior parte dei governi nazionali non compila le dichiarazioni nazionali di gestione, come invece richiesto a più riprese dal Parlamento, poiché facilitano il controllo della spesa. Danimarca, Gran Bretagna, Svezia e Olanda sono i paesi che hanno presentato tali dichiarazioni.

 

I deputati vogliono più trasparenza in seno alla Commissione, in particolare attraverso una maggior informazione sui membri dei gruppi d'esperti e gruppi di lavoro, un registro pubblico delle ONG finanziate dall'UE e la revisione del codice di condotta.

 

Il discarico del bilancio della Commissione è stato approvato con 520 voti a favore, 68 contrari e 34 astensioni.

 

Accordato il discarico al Parlamento

 

Con 535 voti favorevoli, 73 contrari e 29 astensioni, il Parlamento ha chiesto al suo Presidente di garantire il discarico del bilancio del Parlamento per il 2008. Nella risoluzione approvata, i deputati hanno espresso la loro soddisfazione per gli "sviluppi decisamente positivi nella gestione finanziaria del Parlamento", come lo Statuto dei deputati e degli assistenti parlamentari. I deputati hanno anche adottato una serie di suggerimenti per migliorare la trasparenza e l'efficienza del sistema di controllo interno del Parlamento.

 

A tal fine, l'Aula ha chiesto che si tenga un dibattito annuale con il Segretario generale e con la commissione per il controllo dei bilanci, si predispongano corsi di formazione specifici in materia di appalti e si prepari una relazione annuale sulle attività del risk management.

 

Il relatore per il discarico del Parlamento è Bart Staes (Verdi/ALE, BE).

 

Questioni aperte per il bilancio dell'Accademia di polizia

 

L'Accademia di polizia europea è l'unica agenzia dell'UE alla quale il Parlamento ha rifiutato il discarico. Basata a Bramshil, a 70 chilometri da Londra, ha un bilancio che presenta numerosi problemi, secondo i deputati. Per esempio, l'Accademia non rispetta le regole comunitarie in materia d'appalti. Inoltre, l'ufficio antifrode dell'Unione, l'OLAF, sta attualmente investigando sul possibile uso per fini privati di cellulari, mobili e sevizi di trasporto a disposizione dell'Accademia. I deputati hanno rinviato la votazione con 605 voti favorevoli, 6 contrari e 12 astensioni.

 

Per migliorare la gestione del bilancio dell'Accademia i deputati hanno preparato un piano d'azione che sarà presentato al Direttore dell'Accademia prima della fine di giugno. La commissione per il controllo dei bilanci monitorerà i progressi e, in base ai risultati ottenuti, il Paramento si esprimerà nuovamente sul discarico in ottobre.

 

Véronique Mathieu's (PPE, FR) è il relatore per il discarico delle agenzie UE.

 

Altre istituzioni e i fondi di sviluppo europei

 

Il Parlamento ha accordato il discarico anche alle seguenti istituzioni:

 

·                     7°, 8°, 9° e 10° Fondo di sviluppo europeo

·                     Corte di Giustizia

·                     Corte dei conti

·                     Comitato economico e sociale

·                     Comitato delle regioni

·                     Mediatore europeo

·                     Garante europeo della protezione dei dati

 

Inès Ayala Sender (S&D, ES) ha esaminato i fondi europei di sviluppo, mentre Ryszard Czarnecki il bilancio delle istituzioni elencate.

 

 

Dibattito: mercoledì 21 aprile

Votazione: mercoledì 5 maggio

Procedura: discarico

 

 

Per ulteriori informazioni :

 

Pagina web della commissione per il controllo dei bilanci con collegamenti a tutte le relazioni

Deputati della commissione per il controllo dei bilanci con i dati personali di tutti i relatori

Comunicato stampa sull'inizio della procedura di discarico (in inglese - 10 novembre 2009)

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Benessere degli animali: intensificare controlli e sanzioni

 

Secondo il Parlamento europeo, il piano d'azione 2006-2010 dell'UE per il benessere degli animali è stato attuato in maniera soddisfacente. Tuttavia, sono necessari maggiori controlli e sanzioni più efficaci per assicurare il pieno rispetto delle norme esistenti. Queste sono alcune delle conclusioni di una risoluzione sul piano d'azione sul benessere degli animali approvata mercoledì.

 

Un elevato benessere degli animali, garantito dall'allevamento fino alla macellazione, migliorerà la sicurezza e la qualità dei prodotti, a beneficio dei consumatori europei: questo è il messaggio principale espresso dall'Aula, approvando la risoluzione di Marit Paulsen (ALDE, SE).

 

Il testo valuta il piano d'azione della Commissione per il periodo 2006-2010, e suggerisce miglioramenti e invita l'Esecutivo a presentare una proposta legislativa sul benessere degli animali allo scopo di stabilire "una nozione condivisa del concetto stesso di benessere animale, e di stabilire i costi associati e i principi fondamentali da applicare". I deputati sottolineano però che ciò dovrebbe avvenire solo dopo che le norme esistenti saranno state correttamente applicate.

 

Le merci importate devono essere conformi alle norme europee

 

Mentre l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona stabilisce che i requisiti di benessere animale devono essere introdotti in tutte le politiche comunitarie rilevanti, il Parlamento propone di istituire un "livello base comune di benessere degli animali" che coinvolga tutta l'Unione, al fine di garantire un'equa concorrenza all'interno del mercato unico.

 

I deputati sostengono anche che il bilancio dell'UE dovrebbe fornire risorse sufficienti per consentire alla Commissione di monitorare e sorvegliare i progressi realizzati nell'attuazione della normativa. In particolare, pensano alle norme sul divieto delle batterie di gabbie per le galline, le regole sui suini e quelle riguardanti il trasporto di oche e anatre.

 

Le nuove regole dovranno sì essere applicate all'interno dell'UE, ma devono valere anche per i prodotti importati dall'esterno, che dovranno essere conformi, secondo i deputati, ai requisiti sul benessere degli animali.

 

Antibiotici: i progressi compiuti

 

La diminuzione dell'uso di antibiotici promotori della crescita, dopo l'applicazione del loro divieto su scala comunitaria nel 2006 con conseguente limitazione dei danni per la salute umana, è stata accolta favorevolmente dal Parlamento. Tuttavia, per continuare a proteggere il benessere dei cittadini, i deputati chiedono alla Commissione di indagare sull'uso dei prodotti utilizzati per prevenire le malattie degli animali, e di studiare la questione della crescente resistenza agli antibiotici negli animali.

Una rete europea per il benessere degli animali

 

Il Parlamento ha proposto anche l'istituzione di una rete europea per il benessere degli animali, come previsto in una comunicazione della Commissione dell'ottobre 2009. Questa dovrebbe utilizzare le strutture già esistenti all'interno della Commissione o negli Stati membri, i quali hanno il compito di coordinare e fornire assistenza, compresa la formazione per gli attori della catena alimentare, facilitando cosi la sperimentazione di nuove tecniche.

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Europeana: la biblioteca on-line deve essere ampliata nel rispetto dei diritti d'autore

 

Secondo quanto affermano i deputati, la biblioteca on-line dell'UE, che è anche museo e archivio, ha bisogno di maggiori contenuti provenienti dagli Stati membri e di maggiori finanziamenti da parte del bilancio dell'UE. La risoluzione, adottata dal Parlamento mercoledì, sottolinea che l'accesso al materiale del portale, disponibile senza ricorso al download, dovrebbe essere gratuito, sempre nel rispetto dei diritti d'autore.

 

Europeana, in linea dal novembre 2008, contiene al momento circa 7 milioni di opere digitalizzate, tra cui libri, mappe, filmati e fotografie. Quasi la metà dei contributi (il 47%) provengono dalla Francia; altri importanti contributi sono della Germania (16%), dell´Olanda (8%), e del Regno Unito (8%). Nel 2011, Europeana.eu sarà a disposizione in più lingue, includendo anche funzionalità semantiche web. L'ufficio di Europeana ha sede nella Biblioteca Reale olandese a L'Aia.

 

Diritti d´autore e accessibilità


I deputati hanno chiarito che Europeana dovrà rispettare pienamente i diritti di proprietà intellettuale. Secondo la risoluzione, "l'accesso ai documenti dal portale Europeana e la visualizzazione dei documenti senza necessità di scaricarli, deve essere gratuito sia per privati, che per le istituzioni pubbliche", e le eventuali spese per i download e per la stampa di materiali protetti da diritti d'autore "dovrebbero essere socialmente accettabili". I deputati rilevano inoltre che "il portale deve tener conto delle esigenze dei disabili".


Secondo il Parlamento, Europeana dovrebbe essere in grado di offrire la protezione dei diritti d'autore anche ai libri fuori produzione e alle opere anonime (i cui autori non possono essere identificati), ad esempio attraverso licenze collettive. I deputati "approvano l'intenzione della Commissione di istituire un semplice ed efficiente sistema per la gestione dei diritti di protezione (di autorizzazione)" lavorando in stretta collaborazione con tutte le parti interessate. Essi chiedono inoltre alla Commissione di presentare una proposta legislativa in materia di digitalizzazione, conservazione e diffusione delle opere anonime, nonché di svilupparne un proprio database.


Necessità di maggiori contributi e finanziamenti


I deputati sostengono l'obiettivo di disporre di 10 milioni di opere digitalizzate all´interno di Europeana già dal prossimo giugno e auspicano di accumularne almeno 15 milioni entro il 2015. Inoltre sollecitano i governi e le istituzioni culturali ad accelerare il processo di digitalizzazione e di fornire più file, in particolare materiale audiovisivo, e "a riservare particolare attenzione alle opere che si deteriorano facilmente". La risoluzione invita inoltre la Commissione e gli Stati membri a fare di Europeana "uno dei principali punti di riferimento per l´istruzione e ricerca".


 

Pur incoraggiando i partenariati fra enti pubblici e privati, i deputati ritengono che nelle prossime prospettive finanziarie dell'UE per il periodo post 2013, una parte sostanziale dei costi di digitalizzazione dovrebbe essere assicurata da una linea di bilancio dedicata.

 

 

Link utili

 

Europeana - sito web

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Cancro: appello all’Unione europea per migliorarne la prevenzione e la diagnosi precoce

 

Con un terzo dei tumori considerati prevenibili dalla medicina odierna, la Commissione e gli Stati membri dovrebbero intensificare i loro sforzi nella lotta contro questa malattia. Questo è il messaggio principale di una risoluzione sul piano d'azione per la lotta contro il cancro approvata giovedì dal Parlamento.

 

I deputati chiedono inoltre ulteriori azioni per promuovere uno stile di vita sano, riducendo cosi i fattori di rischio e auspicano maggiori investimenti dell’UE in campagne di informazione e di prevenzione. Attualmente, con più di 3 milioni di nuovi casi e 1,7 milioni di decessi all’anno, il cancro rappresenta la seconda causa di morte in Europa.

 

Nella relazione presentata da Alojz Peterle (PPE, SL), i deputati accolgono con favore la proposta della Commissione di creare un Partenariato europeo contro il cancro per il periodo 2009-2013 al fine di sostenere gli sforzi degli Stati membri volti a contrastare la malattia. La relazione invita quindi i Paesi dell’UE a elaborare al più presto piani oncologici integrati -  essenziali per raggiungere l'ambizioso obiettivo a lungo termine del partenariato - di ridurre del 15% entro il 2020 il carico delle malattie neoplastiche.

 

Maggiore attenzione alla prevenzione e alle campagne d'informazione

 

La risoluzione approvata afferma che la prevenzione è la risposta economicamente più vantaggiosa, poiché un terzo delle neoplasie è prevenibile. I deputati pertanto invitano la Commissione a promuovere con ogni mezzo possibile il principio di prevenzione per quanto riguarda sia le pratiche mediche sia stili di vita più sani, nonché a incoraggiare gli Stati membri a investire maggiori risorse appunto nella prevenzione. I deputati ritengono inoltre che la Commissione e il Consiglio dovrebbero prendere in considerazione l’avvio di ulteriori azioni volte a garantire un ambiente che migliori la salute, tra cui attività di informazione sul fumo, nutrizione e alcol, e a potenziare le opportunità sul versante dell’attività fisica.

 

I deputati sollecitano anche la Commissione e gli Stati membri “a promuovere campagne d'informazione sullo screening dei tumori rivolte al grande pubblico e a tutti i prestatori di servizi di assistenza sanitaria”.

 

Sostegno alla ricerca e accesso alle cure

 

Con l’approvazione di questa risoluzione, il Parlamento sollecita il rafforzamento e il sostegno alla ricerca sulla prevenzione del cancro, compresa la ricerca sugli effetti delle sostanze chimiche nocive e degli inquinanti ambientali, della nutrizione, dello stile di vita, dei fattori genetici e dell'interazione di tutti questi elementi. Suggerisce inoltre di indagare circa i legami fra il cancro e i potenziali fattori di rischio quali il fumo, l'alcol e gli ormoni farmaceutici e sintetici presenti nell'ambiente.


 

Infine i deputati incoraggiano la Commissione e gli Stati membri a garantire in tutti i paesi dell’UE la disponibilità uniforme dei farmaci anti-cancro, tra cui le cure per tumori rari e meno comuni, per tutti i malati che ne hanno necessità. Invitano anche la Commissione e i governi nazionali a adottare misure coordinate per ridurre le disuguaglianze sull’accesso alle terapie e alle cure contro il cancro, inclusi i nuovi farmaci antitumorali “mirati” recentemente immessi sul mercato.

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Il Parlamento sostiene le modifiche del trattato per consentire l'ingresso di altri 18 deputati

 

Il Parlamento ha espresso il proprio sostegno a una modifica del Trattato di Lisbona che consente a 18 nuovi membri del Parlamento europeo di aggiungersi in corso di legislatura. Per discutere la modifica del trattato non è stato ritenuto necessario convocare una Convenzione. All'Italia toccherà dunque un seggio aggiuntivo.

 

Le ultime elezioni europee, tenutesi in base al trattato di Nizza, prevedevano 736 deputati. Con l'entrata in vigore il 1° dicembre 2009 del nuovo trattato di Lisbona sono ora previsti 751 deputati e, quindi, il loro numero deve essere aumentato.

 

Nel corso del dibattito, il relatore Íñigo Méndez de Vigo (PPE, ES) ha dichiarato che si tratta "del risultato politico dell'attuazione del Trattato di Lisbona, una soluzione temporanea eccezionale, che avrà effetto solo nel corso della presente legislatura".

 

E' necessaria una modifica del trattato per poter avere 754 deputati

 

L'assegnazione dei nuovi seggi era stata decisa nel corso dei negoziati del Trattato di Lisbona. Dodici paesi potranno inviare nuovi deputati a Bruxelles e a Strasburgo: la Spagna avrà quattro nuovi seggi, Austria, Francia e Svezia ne avranno due, mentre Bulgaria, Italia, Lettonia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Slovenia e Regno Unito ne avranno uno in più.

 

L'unico paese che vedrà diminuito il numero dei suoi deputati sulla base del nuovo trattato è la Germania, che perde così tre seggi, passando da 99 a 96. Poiché gli attuali 99 deputati tedeschi proseguiranno nel loro mandato fino al termine di questa legislatura, il numero di deputati sarà temporaneamente aumentato a 754. Ma per rendere possibile questo temporaneo aumento è necessaria una modifica del Trattato.

 

Il Consiglio ha quindi presentato una proposta di modifica e ha consultato il Parlamento, che ora ha approvato la proposta. La modifica al Trattato dovrà ancora essere ratificata da tutti i 27 Stati membri. Nel frattempo, i 18 nuovi deputati potrebbero essere invitati in qualità di osservatori, ma per ora il Parlamento non ha stabilità uno scadenzario.

 

Non è necessario convocare una Convenzione

 

Il Parlamento ha inoltre approvato la raccomandazione del Consiglio di non convocare una Convenzione per ufficializzare le modifiche del trattato. La convocazione di una Convenzione è una possibilità prevista dal trattato di Lisbona, e il consenso del Parlamento è necessario per eventuali modifiche del trattato che si attuano senza una Convenzione.


 

La risoluzione sulla modifica del trattato è stata adottata con 479 voti a favore, 122 contrari e 15 astenuti, mentre la raccomandazione sulla non convocazione di una Convenzione è stata adottata con 499 voti a favore, 94 contrari e 4 astenuti.

Entrambi i documenti sono stati redatti da Méndez de Vigo.

 

 

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Nota di background

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Auto elettriche: standardizzazione essenziale

 

Secondo la risoluzione approvata dal Parlamento giovedì, la standardizzazione dei sistemi di ricarica delle auto elettriche costituisce un passo essenziale per la creazione di un mercato unico europeo per tali veicoli. Inoltre, i deputati chiedono che l'Unione sostenga l'innovazione e la ricerca sulle tecnologie necessarie per lo sviluppo del settore.

 

I veicoli elettrici e gli ibridi ricaricabili (plug-in) risultano un'opzione importante per la strategia di riduzione delle emissioni di CO2, contribuendo così alle priorità di "Europa 2020" per la promozione di un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse.

 

La risoluzione approvata dal Parlamento sostiene la proposta di stabilire uno standard europeo per il 2011 per la ricarica delle auto elettriche, a garanzia dell'interoperabilità delle infrastrutture e chiede quindi alla Commissione di puntare su standard globali ogni volta che se ne presenti l'occasione. I deputati auspicano anche la standardizzazione a livello internazionale, o almeno europeo, delle infrastrutture e delle tecnologie di ricarica, un sostegno alla ricerca e all'innovazione delle batterie, il miglioramento delle reti elettriche grazie all'introduzione di reti intelligenti e un coordinamento delle misure di sostegno per assicurare la competitività del settore.

 

Per un mercato interno dei veicoli elettrici

 

La Commissione e gli Stati membri dovrebbero creare le condizioni necessarie per l'avvento di un mercato interno dei veicoli elettrici ed evitare allo steso tempo la presenza sul mercato di sistemi incompatibili. Inoltre, continuano i deputati, è necessario assicurare che lo sviluppo di veicoli elettrici sia ben equilibrato e che sia centrato su una minore congestione del traffico, un minor consumo energetico e la riduzione delle emissioni di CO2, senza però rinunciare allo sviluppo di altri tipi di veicoli, come le biciclette elettriche, i tram e i treni.

 

I governi nazionali potrebbero infine stimolare, come suggerisce il Parlamento, la sostituzione graduale del parco di veicoli pubblici con mezzi elettrici, mentre l'Unione europea dovrebbe introdurre le infrastrutture non appena gli standard saranno stati definiti. Infine, la risoluzione invita la Commissione a fornire un calcolo globale delle emissioni complessive di CO2 dei veicoli elettrici e sottolinea che la standardizzazione di tali veicoli non deve ostacolare ulteriori innovazioni nel settore dei motori dei veicoli convenzionali.

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Relazione annuale sulla lotta contro la frode 2008

 

Le irregolarità nella spesa comunitaria sono diminuite da 1.024 milioni di euro del 2007 a 783,2 milioni dell'anno seguente, tuttavia la Commissione e gli Stati membri devono migliorare ulteriormente le attività di controllo sui fondi UE, secondo quanto afferma una risoluzione approvata giovedì. Italia, Spagna, Gran Bretagna e Polonia, sono citati quali paesi con il maggior numero d'irregolarità.

 

La relazione redatta da Andrea Cozzolino (S&D, IT) insiste in particolare sulla necessità di migliorare i controlli nell'area delle frodi sull'IVA, i metodi di lavoro dell'Ufficio antifrode dell'Unione OLAF e la qualità delle relazioni che gli Stati membri devono inviare alle Commissione.

 

Ampliare il mandato dell'OLAF in ambito internazionale

 

Anche se il numero complessivo di irregolarità, nei vari settori dall'agricoltura ai fondi strutturali, è stato minore nel 2008 rispetto all'anno precedente, ci sono ancora un numero elevato di fondi europei che sono distribuiti in maniera erronea. I deputati chiedono quindi alla Commissione di agire in modo immediato e efficace per recuperare tali fondi.

 

Osservano inoltre che l'assistenza esterna dell'UE è un settore sempre più colpito da irregolarità e frodi anche in conseguenza del problema del doppio finanziamento dei progetti, e ribadiscono la necessità di rafforzare il mandato dell'OLAF in ambito internazionale, compreso il contributo annuale dell'UE alle Nazioni Unite.

 

Accelerare la creazione della Procura europea per reati finanziari

 

La risoluzione sottolinea la necessità di migliorare la trasparenza e combattere le frodi, la corruzione e i crimini finanziari. I deputati rilevano inoltre che il settore degli appalti pubblici è quello più esposto ai rischi di gestione irregolare, frode e corruzione e invitano la Commissione a rafforzare tutte le misure necessarie per istituire la Procura europea per contrastare i reati che ledono gli interessi finanziari dell'Unione, come previsto dal Trattato di Lisbona.

 

Rinegoziare l'accordo antifrode con la Svizzera

 

Il Parlamento ritiene che per tutelare gli interessi finanziari dell'Unione sia necessario porre fine all'evasione fiscale e alle attività illecite compiute attraverso i paradisi fiscali. I deputati sollecitano infine la Presidenza del Consiglio a conferire alla Commissione il mandato di negoziare la conclusione di accordi antifrode con Andorra, il Principato di Monaco e San Marino, e di negoziare un nuovo accordo più approfondito con la Svizzera.

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Utilizzare la tecnologia per migliorare l'efficienza energetica

 

Il settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) presenta un potenziale, a oggi ancora inutilizzato, in termini di risparmio energetico e può contribuire ad aumentare l'efficienza energetica in diversi settori. Queste sono le conclusioni principali di una risoluzione sul risparmio energetico approvata giovedì dal Parlamento europeo.

 

Approvando la relazione di Patrizia Toia (S&D, IT), il Parlamento si dice convinto che un maggior ricorso alle TIC contribuirà a migliorare l’efficienza energetica dell’UE, accrescendo anche la competitività delle industrie europee. Le applicazioni, ancora sottoutilizzate, presentano un potenziale in termini di risparmio energetico in numerosi comparti dell’economia, come ad esempio nei settori dell’illuminazione dei luoghi pubblici e privati, la regolazione del riscaldamento e dell’aria condizionata degli edifici e la logistica.

 

Come utilizzare al meglio le TIC

 

I deputati sostengono che le TIC sono una tecnologia che consentirà di ridurre le emissioni di gas a effetto serra attraverso le reti di distribuzione elettrica intelligenti, gli edifici intelligenti, la telelettura, il trasporto eco-efficiente, i processi industriali ecocompatibili e la sostenibilità aziendale. L'utilizzo di tali tecnologie permetterebbe di monitorare continuamente i dati dei consumi al fine di ottimizzare l'uso pubblico e privato di energia e migliorare il rendimento energetico in numerosi settori.

 

Obiettivi vincolanti per i 27

 

I deputati chiedono alla Commissione di proporre, entro la fine del 2010, un calendario con obiettivi di risparmio energetico, nell'ambito dell'utilizzazione delle TIC, vincolanti per gli Stati membri, per favorire il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2.

 

Quali obiettivi per il futuro?

 

Con questa risoluzione, il Parlamento intende sollecitare la Commissione e gli Stati membri a promuovere, attraverso appalti pubblici, soluzioni efficienti con uso delle TIC, esortando inoltre l´Esecutivo a presentare nuovi strumenti finanziari per incoraggiare le PMI a sviluppare le proprie tecnologie energetiche a basso tenore di carbonio.

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Nuove strategie per aiutare l'UE a adattarsi ai cambiamenti climatici

 

Tra le idee proposte in una risoluzione sul Libro bianco della Commissione intitolato "L'adattamento ai cambiamenti climatici" risultano la necessità di comprendere i cambiamenti climatici, l'integrazione di misure di adattamento nelle politiche dell'UE e un bilancio più cospicuo per garantire la realizzazione delle misure proposte.

 

La risoluzione preparata da Vittorio Prodi (S&D, IT), e approvata giovedì dall'Aula, esprime apprezzamento per il lavoro svolto dalla Commissione e propone una serie di suggerimenti complementari per preparare l'Unione e i suoi Stati membri ad adattarsi ai cambiamenti climatici.

 

Una base di conoscenze da diffondere

 

Per i deputati, è necessario innanzitutto, acquisire maggiori conoscenze sugli impatti del cambiamento climatico. Al fine di assicurare la maggiore diffusione possibile delle informazioni provenienti dalla ricerca scientifica, l'Aula chiede alla Commissione di sviluppare una base di conoscenze al riguardo.

 

Rivedere anche la valutazione d'impatto ambientale

 

Una volta raccolte le necessarie informazioni, si dovrà integrare la prospettiva dell'adattamento ai cambiamenti climatici in tutte quelle politiche dell'Unione europea che ne sono colpite. In particolare, la politica agricola, quella della pesca, la politica forestale e quella di coesione, ma anche la legislazione sulla valutazione di impatto ambientale nell'edilizia.

 

Bilancio non all'altezza degli obiettivi

 

I deputati non ritengono che il bilancio attuale dell'UE rispecchi le priorità delle politiche di adattamento al cambiamento climatico e, infatti, chiedono alla Commissione di garantire la disponibilità dei fondi necessari, nell'ambito della revisione dell'attuale quadro finanziario pluriennale.

 

Rischi agli impianti nucleari in caso di ondate di caldo

 

Infine, il Parlamento sottolinea, in un paragrafo approvato con 297 voti a favore e 293 contrari e 16 astensioni che, in riferimento al raffreddamento dei reattori nucleari, si verificano particolari rischi per la sicurezza degli impianti durante le ondate di caldo, con possibili conseguenze ambientali negative sulle acque circostanti nonché con implicazioni per la sicurezza degli approvvigionamenti.

 
 

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