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RESOCONTO

 

3 dicembre 2008

Bruxelles

 

 

 


Apertura della sessione: indignazione per gli attentati di Mumbai

 

Aprendo la seduta il Presidente ha espresso indignazione e condannato gli attentati di Mumbai, esprimendo la solidarietà del Parlamento europeo ai familiari delle vittime: "oggi, nel cuore, siamo tutti indiani". L'UE, ha detto, deve combattere il terrorismo nel rispetto del diritto internazionale e facendosi guidare dai propri valori. Nell'ambito della 20a giornata internazionale sull'AIDS, il Presidente ha esortato a fare di più per la prevenzione.

 

Attentati di Mumbai

 

Aprendo i lavori, il Presidente PÖTTERING ha ricordato che la serie di attentati coordinati perpetrati a Mumbai, in India, lo scorso 26 novembre, ha provocato 190 morti (di cui 22 europei) e più d 200 feriti di cui molti sono ancora a rischio della vita. In nome del Parlamento europeo ha quindi espresso «indignazione» e condannato questi attentati che restano «reati inaccettabili». Ha poi rivolto le condoglianze ai familiari delle vittime e la solidarietà all'India. «Oggi, nel cuore, siamo tutti indiani», ha aggiunto.

 

Il terrorismo, ha proseguito, è un tentativo di uccidere i valori che ci uniscono e l'UE è chiamata a lottare contro questo fenomeno nel rispetto del diritto internazionale e facendosi guidare dai propri valori. Il Presidente ha poi espresso gioia e sollievo per il fatto che tutti i membri della delegazione del Parlamento - deputati e funzionari - presenti a Mumbai siano tornati sani e salvi. Dopo aver informato l'Aula di aver da poco appreso l'uccisione - probabilmente da parte dell'ETA - di un imprenditore nel Paese Basco, il Presidente ha espresso anche in questo caso le condoglianze alla famiglia e la solidarietà alla Spagna. Ha quindi chiesto ai deputati di osservare un minuto di silenzio.

 

Giornata internazionale sull'AIDS

 

Il Presidente ha ricordato che lo scorso 1° dicembre è stata celebrata la 20a Giornata internazionale sull'AIDS. Una malattia che continua a mietere vittime in Europa e, soprattutto in Africa, in particolare tra i giovani di meno di 25 anni. Ha quindi esortato a promuovere campagne di informazione sulla prevenzione e ad aumentare i mezzi per lottare contro questa malattia. Ha infine invitato gli Stati membri a prendere ogni misura possibile contro la discriminazione e la stigmatizzazione delle persone affette dal virus.
 

Modifiche all'ordine del giorno

 

Su richiesta della GUE/NGL e dei Verdi/ALE, l'Aula ha rinviato il dibattito e l'adozione del parere conforme e di una risoluzione sulla conclusione di un accordo scientifico e tecnologico con Israele (194 voti favorevoli e 173 contrari).

 

 

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Divergenze sul piano di rilancio dell'economia UE

 

La crisi finanziaria, il pacchetto climatico e il trattato di Lisbona sono stati i principali argomenti affrontati nel corso del dibattito in preparazione del Vertice di dicembre, l'ultimo sotto presidenza francese. Per alcuni gruppi il piano di rilancio dell'economia proposto dalla Commissione è lodevole, mentre per altri è insufficiente.

 

La Presidenza francese e il Presidente della Commissione hanno illustrato all'Aula i principali punti che saranno trattati al prossimo Vertice dei Capi di Stato e di governo che si terrà l'11 e il 12 dicembre prossimi a Bruxelles: crisi finanziaria e piano di rilancio, pacchetto clima/energia e trattato di Lisbona.

 

Interventi in nome dei gruppi politici

 

Joseph DAUL (PPE/DE, FR) ha ringraziato la Commissione europea per il lavoro svolto e le proposte presentate sui mercati finanziari e sul piano di rilancio dell'economia UE. Esortando poi a dar prova di determinazione e responsabilità per rispondere al problema sul lungo termine, ha sottolineato la necessità di fermare la spirale recessiva e di ristabilire la fiducia. A suo parere, è infatti prioritario garantire la stabilità, la crescita e l'occupazione, difendendo il modello UE di economia sociale di mercato «che tutti ci invidiano». Occorre inoltre agire su base dei valori e in modo pragmatico nell'ambito della strategia di Lisbona, procedendo anche a riforme strutturali.

 

In merito al pacchetto climatico, il capogruppo popolare ha esortato i negoziatori a fare del proprio meglio per giungere a un accordo soddisfacente. Il riscaldamento climatico, ha aggiunto, «è una realtà che la crisi economica e finanziaria non hanno mutato» e l'UE deve mostrare la via da seguire ai partner mondiali «adottando un atteggiamento politico responsabile adatto alla situazione del momento». Ma, ha precisato, l'UE «non deve rinunciare in nessun caso alla lotta contro i cambiamenti climatici». Riguardo al trattato di Lisbona, ha auspicato che il governo irlandese proponga un programma e un calendario per la ratifica, così da permettere all'UE di agire in modo più efficiente.

 

Poul Nyrup RASMUSSEN (PSE, DK) ha ricordato anzitutto che attualmente vi sono 17 milioni di disoccupati in Europa e che vi è il rischio che tale cifra salga fino a 25 milioni a inizio 2010. A suo parere, occorrono quindi obiettivi chiari che impediscano la riduzione dell'occupazione. In tale ambito, ha criticato il piano di rilancio della Commissione per la mancanza di ambizione e di coordinamento tra gli Stati membri. Ha quindi proposto di investire l'1% del PIL nel 2010 e nel 2011 e non solo nel 2009, chiedendo alla Commissione di stilare una lista di priorità da sottoporre ai governi e, entro Natale, di elaborare una tabella di marcia da valutare a scadenze regolari.

 

Per Graham WATSON (ALDE/ADLE, UK) il Consiglio e la Commissione devono rendersi conto dell'urgenza della situazione. Rilevando che l'Ecofin non è ancora giunto a un accordo sul piano di rilancio dell'economia, ha chiesto alla Presidenza di comunicare quali Stati membri vi si sono opposti. Ha poi sostenuto la necessità di rispettare il patto di stabilità, di mantenere le norme sulla concorrenza e gli aiuti di Stato e di rilevare le sfide dell'agenda di Lisbona. Bisogna, però, «agire in fretta». In materia di clima, ha criticato l'approccio di ridurre un piano a lungo termine per dar seguito a interessi particolari a breve termine. Sul trattato, ha invece rilevato che non sarà mai possibile convincere nessuno ad avere più fiducia nell'UE se questa non funziona.

 

Rebecca HARMS (Verdi/ALE, DE) ha osservato che le intenzioni della Commissione europea in materia ambientale sono contraddette dai compromessi che si stanno formando sul pacchetto climatico, in particolare in materia di auto e di scambio di emissioni. Ha quindi esortato la Commissione a formulare e esplicitare il cosiddetto "New green deal", anche perché i cittadini accetterebbero meglio l'UE se si ammettessero gli errori commessi  e non riproponessero le vecchie strategie.

 

Brian CROWLEY (UEN, IE) ha salutato con favore il piano di rilancio dell'economia, il quale si inserisce bene nelle attività già decise dagli Stati membri. A suo parere, la cosa più importante è che, pur restando indipendenti, si riconosca che se «agiamo assieme possiamo cambiare il mondo». Riguardo al trattato di Lisbona, si è detto fiducioso che il governo irlandese presenterà le sue proposte e ha rivolto un appello affinché si dimostri spirito di compromesso, disponibilità e tolleranza.

 

Mary Lou McDONALD (GUE/NGL, IE) ha sottolineato l'inquietudine che vige in Irlanda e in tutta Europa in merito alla strada che sta prendendo l'UE riguardo ai servizi pubblici, alla mancanza di democrazia e alla militarizzazione. La crisi, a suo parere, dimostra l'esigenza di «proteggere i servizi pubblici e i lavoratori dalle forze di mercato». A questo proposito ha rilevato che il trattato di Lisbona «è obsoleto» poiché mantiene al centro la difesa del mercato, allorché i governi hanno già riconosciuto che l'intervento statale è necessario. Ha quindi esortato a rispondere alle preoccupazioni dei cittadini intraprendendo una nuova strada, diversa da quella tracciata dal trattato di Lisbona.

 

Hanne DAHL (IND/DEM, DK) ha osservato che si sta creando un «compromesso zoppo» con l'Irlanda per ottenere la ratifica del trattato. A suo parere, invece, la democrazia «non deve essere messa fuori gioco» e, in proposito, ha sottolineato che l'Irlanda, la Francia e i Paesi Bassi «hanno detto no».

 

Interventi dei deputati italiani

 

Per Umberto PIRILLI (UEN, IT) «la crisi di cui discutiamo è come uno tsunami: grave e sconvolgente» e, fin qui, «ha fatto crollare i mercati finanziari e ha minato le fondamenta dell'economia reale». Ha quindi osservato che il provvedimento per i complessivi 200 miliardi di euro, messo a punto dai Vertici dell'UE, appare «assolutamente insufficiente». Questa cifra, ha infatti spiegato, «corrisponde a meno di quanto le borse europee hanno perso in uno solo dei tanti giorni in cui hanno chiuso con il segno vistosamente negativo». A suo parere, «occorre più coraggio, più audacia, più Europa». Ha quindi proposto «che gli Stati membri puntino sulle rispettive riserve avendone come corrispettivo un titolo europeo da negoziare sui mercati con l'obbligo di investire in infrastrutture e in politiche di sostegno al disagio sociale e al sistema produttivo». Tali titoli, ha aggiunto, «dovrebbero generare fiducia e procurare la liquidità necessaria, da 2 a 5 punti del PIL, per le politiche della cui esigenza tutti concordiamo». Il tutto, ha concluso, «fuori da Maastricht e con un apposito piano di rientro».

 

Vito BONSIGNORE (PPE/DE, IT) ha sottolineato che la crisi finanziaria «è certamente senza precedenti», tuttavia non è stata improvvisa come sostenuto dalla Commissione e «poteva e doveva essere prevista ed evitata» visto che «i segnali c'erano tutti a cominciare da quelli del Fondo monetario internazionale della primavera del 2007». Ha però notato che il Consiglio e la Commissione hanno adottato oggi un linguaggio più adeguato, consapevole della gravità della situazione. D'altro canto, ha giudicato «insufficiente» il piano di 200 miliardi messo a punto dalla Commissione. A suo parere occorre quindi porsi il problema di avere risorse aggiuntive e autonome «ricorrendo in questo momento eccezionale all'indebitamento diretto sul mercato». Ha poi auspicato che la Banca centrale europea riduca il tasso di sconto di 1 punto, perché «se lo farà di mezzo punto deluderà ancora una volta i mercati».

 

 

Link utili

 

Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo: Piano europeo di ripresa economica

 

Riferimenti

 

Dichiarazioni del Consiglio e della Commissione - Preparazione del prossimo Consiglio europeo (11 e 12 dicembre 2008)

Dibattito: 3.12.2008

 

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