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SESSIONE PLENARIA

 

3 - 4 dicembre 2008

Bruxelles

 

 

 


CONFERENZE STAMPA 

L'ordine del giorno della sessione è soggetto a modifiche.

La seduta in diretta su EP Live:

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Sommario


I PUNTI FORTI DELLA SESSIONE


CONSIGLIO EUROPEO
CONSIGLIO EUROPEO DI DICEMBRE: CRISI ECONOMICA E CLIMA


AFFARI ECONOMICI E MONETARI
RIFORMA DELLA FINANZA GLOBALE E PIANO UE CONTRO LA CRISI


AMBIENTE
PACCHETTO CLIMA/ENERGIA: IL PUNTO SUI NEGOZIATI
REACH: DIFFICOLTÀ PER LA REGISTRAZIONE PRELIMINARE DELLE SOSTANZE CHIMICHE


ISTITUZIONI
IL DALAI LAMA AL PARLAMENTO EUROPEO


GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI
STRATEGIA EUROPEA A FAVORE DEI ROM


CONCORRENZA
COME CREARE UN AMBIENTE FAVOREVOLE ALLE PMI?


SICUREZZA E DIFESA
VERSO UN CODICE DI CONDOTTA VINCOLANTE PER L’ESPORTAZIONE DI ARMI?


PESCA
UN PIANO DI GESTIONE UE CONTRO I DANNI PROVOCATI DAI CORMORANI


ORDINE DEL GIORNO 3 - 4 DICEMBRE 2008


CODICI DELLE PROCEDURE PARLAMENTARI, ABBREVIAZIONI, GRUPPI POLITICI


DEPUTATI AL PARLAMENTO EUROPEO

 

I PUNTI FORTI DELLA SESSIONE


Mercoledì 3 dicembre

 

Consiglio europeo di dicembre: crisi economica e clima - I deputati terranno un dibattito in Aula in vista del prossimo vertice europeo che si terrà a Bruxelles l’11 e il 12 dicembre, l’ultimo sotto Presidenza francese. Al menù dei capi di Stato e di governo figura la crisi economica e il relativo piano di rilancio proposto dalla Commissione, il pacchetto clima/energia e il futuro del trattato di Lisbona.

 

Riforma della finanza globale e piano UE contro la crisi - Le interrogazioni orali al Consiglio e alla Commissione apriranno un dibattito in Aula in merito alla riforma della regolamentazione e della supervisione dei mercati finanziari europei e del FMI alla luce della crisi che ha colpito l’economia mondiale. I deputati rilevano la necessità per l’UE di parlare con una sola voce nei fora internazionali e chiedono lumi in merito al piano di salvataggio europeo e, in tale ambito, al grado di flessibilità del Patto di stabilità e di crescita.

 

REACH: difficoltà per la registrazione preliminare delle sostanze chimiche - Un’interrogazione alla Commissione aprirà un dibattito in Aula in merito alla registrazione preliminare delle sostanze chimiche soggette a un regime transitorio in forza al regolamento REACH. Notando il numero inaspettatamente elevato di domande giunte finora e le difficoltà incontrate dalle imprese in questo esercizio, i deputati chiedono quali misure tecniche sono state prese affinché le imprese possano rispettare l’obbligo di registrazione entro il 1° dicembre.

 

Strategia europea a favore dei rom - Le dichiarazioni del Consiglio e della Commissione apriranno un dibattito in Aula in merito alla strategia europea a favore dei rom. Questa strategia era stata chiesta dai capi di Stato e di governo e appoggiata dal Parlamento per promuovere l’inclusione sociale dei rom e combattere le discriminazioni di cui sono vittime.

 

Come creare un ambiente favorevole alle PMI? - Un’interrogazione al Consiglio aprirà un dibattito in Aula sul miglioramento dell'ambiente per le PMI in Europa. Nel rilevare l’importanza delle PMI per l’economia europea, i deputati chiedono quando sarà approvata formalmente la normativa sulle piccole imprese e quali azioni concrete intende adottare per assicurare loro un accesso sostenibile ai finanziamenti nell’ambito della crisi dei mercati finanziari.

 

Verso un codice di condotta vincolante per l’esportazione di armi? - Una dichiarazione del Consiglio aprirà un dibattito in Aula in merito al codice di condotta UE che stabilisce otto criteri per il controllo delle esportazioni di armi. Passati dieci anni dalla sua adozione, il Parlamento ha più volte ribadito la necessità di renderlo vincolante, mentre i governi - dal 2005 - non sono ancora giunti a un accordo sulla sua revisione. Il Parlamento adotterà una risoluzione.

 

Giovedì 4 dicembre

 

Pacchetto clima/energia: il punto sui negoziati - Le dichiarazioni del Consiglio e della Commissione apriranno un dibattito in Aula sullo stato dei negoziati tra le istituzioni UE in merito al pacchetto clima/energia che prevede misure legislative volte a realizzare nel 2020 gli obiettivi del’UE in materia di cambiamenti climatici: ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra e, aumentando l’efficienza, dei consumi energetici, e portare al 20% il consumo di fonti rinnovabili (incluso il 10% di biocarburanti nei veicoli).

 

Il Dalai Lama al Parlamento europeo - Nel quadro delle iniziative promosse per l'Anno europeo del dialogo interculturale, il Parlamento accoglierà in seduta solenne il Dalai Lama, il capo di Stato e leader spirituale tibetano. L’annunciato incontro con il Presidente Sarkozy e con altri leader europei ha spinto il governo cinese a rinviare il previsto Vertice UE-Cina. Le relazioni con la Cina si erano già deteriorate con il conferimento al dissidente Hu Jia del Premio Sacharov del  Parlamento europeo per la libertà di pensiero.

 

Un piano di gestione UE contro i danni provocati dai cormorani - Visti i gravi danni provocati dalla crescente popolazione di cormorani alle imprese acquicole e agli stock di pesce selvatico, una relazione all’esame dell’Aula sollecita un piano di gestione coordinato a livello europeo per questi volatili. Per ridurre gli effetti negativi, chiede anche di chiarire le contromisure che è possibile adottare in forza alla "direttiva Uccelli". Occorre infine disporre di dati scientifici affidabili sulla popolazione di cormorani e sulla sua evoluzione (relazione Kinedermann)

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CONSIGLIO EUROPEO


Consiglio europeo di dicembre: crisi economica e clima

 

I deputati terranno un dibattito in Aula in vista del prossimo vertice europeo che si terrà a Bruxelles l’11 e il 12 dicembre, l’ultimo sotto Presidenza francese. Al menù dei capi di Stato e di governo figura la crisi economica e il relativo piano di rilancio proposto dalla Commissione, il pacchetto clima/energia e il futuro del trattato di Lisbona.

 

Subito dopo il dibattito sul Vertice, si terrà in Aula una discussione sulla futura architettura mondiale dei mercati finanziari e sull’adozione del piano europeo di ripresa economica (si veda articolo specifico).

 

Inoltre, il giorno seguente, il pacchetto clima energia sarà trattato più approfonditamente durante un dibattito sullo stato dei negoziati tra Consiglio, Commissione e Parlamento, le cui posizioni sembrano ravvicinarsi (si veda articolo specifico).

 

 

Link utili

 

Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo: Piano europeo di ripresa economica

 

 

Riferimenti

 

Dichiarazioni del Consiglio e della Commissione - Preparazione del prossimo Consiglio europeo (11 e 12 dicembre 2008)

Dibattito: 3.12.2008

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AFFARI ECONOMICI E MONETARI


Riforma della finanza globale e piano UE contro la crisi

 

Le interrogazioni orali al Consiglio e alla Commissione apriranno un dibattito in Aula in merito alla riforma della regolamentazione e della supervisione dei mercati finanziari europei e del FMI alla luce della crisi che ha colpito l’economia mondiale. I deputati rilevano la necessità per l’UE di parlare con una sola voce nei fora internazionali e chiedono lumi in merito al piano di salvataggio europeo e, in tale ambito, al grado di flessibilità del Patto di stabilità e di crescita.

 

I deputati della commissione per gli affari economici e finanziari sottolineano anzitutto che la crisi finanziaria globale e il rallentamento dell'economia «richiedono ampie riforme della regolamentazione e la supervisione dei mercati finanziari europei come pure soluzioni globali e una serie di principi comuni». Ricordano poi che in una risoluzione adottata nel marzo 2006, il Parlamento europeo chiedeva «una riforma completa delle istituzioni di Bretton Wood intesa a rigenerarne la legittimazione e l'efficacia, che riflettano la situazione economica internazionale, nonché un nuovo orientamento delle politiche FMI».

 

In tale contesto, i deputati rilevano che il Parlamento europeo ha sottolineato che il ruolo centrale dell'FMI «consiste nello stabilizzare le fluttuazioni globali dei tassi di cambio, nell'agire da prestatore di ultima istanza per i paesi che attraversano gravi problemi di bilancia dei pagamenti, nell'analizzare e controllare gli sviluppi dei mercati finanziari e le loro implicazioni per la stabilità finanziaria interna e globale».

 

In proposito, ritengono che il Vertice G20 del 15 novembre 2008 «costituisce un'importante opportunità per potenziare la cooperazione finanziaria internazionale e riformare l'architettura finanziaria globale». Accolgono con favore questa iniziativa e considerano che quanti determinano le regole globali (ad esempio il Financial Stability Forum - FSF) «devono pensare in modo globale nel guardare a possibili miglioramenti della supervisione e della governance di tutte le istituzioni finanziarie, alla ciclicità e alle regole contabili». Deplorano tuttavia che il Presidente dell'Eurogruppo non sia stato invitato a partecipare a questo evento e chiedono che in futuro sia la Presidenza del Consiglio, sia il Presidente dell'Eurogruppo rappresentino l'Unione europea in siffatti fora.

 

Chiedono quindi al Consiglio e alla Commissione se condividono il parere che l'UE avrebbe una voce internazionalmente più forte se approvasse riforme sostanziali in questi settori e se appoggiano l'idea che l'UE parli con una sola voce in tutti i fora internazionali pertinenti. Li interrogano sul contributo del Vertice G20 a tale ordine del giorno, nonché sul modo in cui l'UE sarebbe meglio preparata per i prossimi passi in questo processo.

 

Notando poi che le ultime previsioni economiche della Commissione «annunciano gravi ripercussioni della crisi finanziaria sull'economia reale», chiedono al Consiglio qual è lo stato dei progressi relativi al coordinamento tra i pacchetti di "salvataggio" economico degli Stati membri.

 

Alla Commissione, invece, chiedono qual è lo stato dei progressi relativi a una tabella di marcia per un piano di ripresa economica europea richiesto dall'Ecofin, e se intende svolgere un ruolo nell'elaborazione dei pacchetti di "salvataggio" economico degli Stati membri, nel coordinamento e nel controllo della loro attuazione. Chiedono infine quale sarà il grado di flessibilità consentita dal patto di stabilità e di crescita di cui si fa menzione nella comunicazione del 29 ottobre.
 

Link utili

 

Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo: Piano europeo di ripresa economica
Risoluzione del Parlamento europeo sulla revisione strategica del Fondo monetario internazionale

 

 

Riferimenti

 

Interrogazioni orali - Futura architettura globale dei mercati finanziari e piano di ripresa economica per l'Unione europea

Docc.: O-0124/2008 e O-0125/2008

Procedura: Interrogazione orale

Dibattito: 3.12.2008

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AMBIENTE


Pacchetto clima/energia: il punto sui negoziati

 

Le dichiarazioni del Consiglio e della Commissione apriranno un dibattito in Aula sullo stato dei negoziati tra le istituzioni UE in merito al pacchetto clima/energia che prevede misure legislative volte a realizzare nel 2020 gli obiettivi del’UE in materia di cambiamenti climatici: ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra e, aumentando l’efficienza, dei consumi energetici, e portare al 20% il consumo di fonti rinnovabili (incluso il 10% di biocarburanti nei veicoli).

 

I negoziati tra il Parlamento, il Consiglio e la Commissione stanno proseguendo e l’obiettivo è di giungere a un accordo entro dicembre. Vi sarà prima un Consiglio “Ambiente” l’8 dicembre, poi il Vertice dei capi di Stato e di governo l’11 e il 12 e, infine, si terrà un nuovo dibattito in plenaria il 16 cui seguirà il voto del pacchetto il 17, a Strasburgo. Inoltre, a Poznan, in Polonia, si è aperta il primo dicembre sotto egida ONU una Conferenza internazionale su questo tema che terminerà il giorno del Vertice UE. 

 

Le commissioni competenti del Parlamento europeo hanno già definito le loro posizioni sulle proposte che compongono il pacchetto clima/energia:

 

-          Proposta di direttiva volta a perfezionare ed estendere il sistema comunitario di scambio delle quote di emissione dei gas a effetto serra, relazione di Avril Doyle (PPE/DE, IE), commissione per l’ambiente;

 

-          Proposta di decisione concernente gli sforzi degli Stati membri per ridurre le emissioni dei gas ad effetto serra al fine di adempiere agli impegni della Comunità in materia di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra entro il 2020, relazione Satu Hassi (Verdi/ALE, FI), commissione per l’ambiente;

 

-          Proposta di direttiva relativa allo stoccaggio geologico del biossido di carbonio, relazione di Chris Davies (ADLE, UK), commissione per l’ambiente;

 

-          Proposta di regolamento che definisce i livelli di prestazione in materia di emissioni delle autovetture nuove nell'ambito dell'approccio comunitario integrato finalizzato a ridurre le emissioni di CO2 dei veicoli leggeri, relazione di Guido SACCONI (PSE, IT), commissione per l’ambiente e

 

-          Proposta di direttiva sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, relazione di Claude TURMES (Verdi/ALE, LU), commissione per l’industria e l’energia

 

 

Link utili

 

Sito della Conferenza di Poznan
Sito della Commissione “Azione per il clima”

 

 

Riferimenti

 

Dichiarazioni del Consiglio e della Commissione - Stato dei negoziati sul pacchetto climatico e l'energia

Dibattito: 4.12.2008

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REACH: difficoltà per la registrazione preliminare delle sostanze chimiche

 

Un’interrogazione alla Commissione aprirà un dibattito in Aula in merito alla registrazione preliminare delle sostanze chimiche soggette a un regime transitorio in forza al regolamento REACH. Notando il numero inaspettatamente elevato di domande giunte finora e le difficoltà incontrate dalle imprese in questo esercizio, i deputati chiedono quali misure tecniche sono state prese affinché le imprese possano rispettare l’obbligo di registrazione entro il 1° dicembre.

 

Con l’interrogazione orale presentata da tutti i gruppi politici, i deputati ricordano che il regolamento 1907/2006(1) concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH) stabilisce che le imprese devono effettuare entro il 1° dicembre una registrazione preliminare delle sostanze soggette a un regime transitorio al fine di poter beneficiare di tale regime.

 

Osservano tuttavia che, secondo le informazioni pubblicate sul sito Internet dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA), il numero di registrazioni preliminari ricevute dall'Agenzia «è inaspettatamente elevato» e «sempre più imprese lamentano difficoltà di accesso e lunghe attese durante le ore di punta».

 

Rivolgono quindi le seguenti domande alla Commissione:

 

  • Può la Commissione informare il Parlamento in merito alla fase finale della procedura di registrazione preliminare e alle difficoltà incontrate dall'ECHA nell'assorbire un numero così elevato di registrazioni preliminari?

  • Quali misure hanno adottato l'ECHA e la Commissione per garantire da un punto di vista tecnico che le imprese potessero rispettare l'obbligo di registrazione preliminare entro il 1° dicembre?

 

 

Link utili

 

Regolamento REACH
Sito dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA)

 

 

Riferimenti

 

Interrogazione orale - Registrazione preliminare di sostanze soggette a un regime transitorio ai sensi del regolamento REACH

Doc.: O-0131/2008

Procedura: Interrogazione orale

Dibattito: 3.12.2008

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ISTITUZIONI


Il Dalai Lama al Parlamento europeo

 

Nel quadro delle iniziative promosse per l'Anno europeo del dialogo interculturale, il Parlamento accoglierà in seduta solenne il Dalai Lama, il capo di Stato e leader spirituale tibetano. L’annunciato incontro con il Presidente Sarkozy e con altri leader europei ha spinto il governo cinese a rinviare il previsto Vertice UE-Cina. Le relazioni con la Cina si erano già deteriorate con il conferimento al dissidente Hu Jia del Premio Sacharov del  Parlamento europeo per la libertà di pensiero.

 

Sua Santità Tenzin Gyatso, 14° Dalai Lama del Tibet, è il capo temporale e spirituale del popolo tibetano. Nato con il nome di Lhamo Dhondrub il 6 luglio 1935 in un piccolo villaggio chiamato Taktser, nel nordest del Tibet, da una famiglia di contadini, all'età di due anni fu riconosciuto come la reincarnazione del suo predecessore, il 13° Dalai Lama e, secondo la tradizione buddista tibetana, come reincarnazione di Avalokitesvara, il Buddha della Compassione che scelse di tornare sulla terra per servire la gente.

 

Il 17 novembre 1950, il Tibet fu invaso da 80.000 soldati cinesi. Nel 1954 il Dalai Lama si recò a Pechino per avviare un dialogo pacifico con Mao Tse-Tung e altri leader cinesi, ma i suoi tentativi di soluzione pacifica del conflitto furono vanificati dalla politica perseguita da Pechino nel Tibet Orientale che scatenò la sollevazione popolare e la resistenza che si diffuse poi nelle altre regioni del paese. Il 10 marzo 1959 nella capitale, Lhasa, esplose la più grande dimostrazione della storia tibetana: il popolo chiese alla Cina di lasciare il Tibet e riaffermò l'indipendenza del paese. La sollevazione nazionale tibetana fu brutalmente repressa dall'esercito cinese. Il Dalai Lama fuggì in India dove ottenne asilo politico. Circa 80.000 tibetani lo seguirono e, attualmente, i profughi in India sono più di 120.000. Dal 1960, il Dalai Lama risiede a Dharamsala, una cittadina situata nello stato indiano dell'Himachal Pradesh, conosciuta anche come "la piccola Lhasa" e sede del Governo Tibetano in esilio.

 

Nel 1989, il Dalai Lama fu insignito del Premio Nobel per la Pace. L'annuncio del Comitato così recitava: "Il Comitato vuole sottolineare il fatto che il Dalai Lama, nella sua lotta per la liberazione del Tibet, si è continuamente opposto all'uso della violenza. Ha appoggiato invece soluzioni pacifiche basate sulla tolleranza e sul reciproco rispetto con l'obiettivo di conservare l'eredità storica e culturale del suo popolo. Il Dalai Lama ha sviluppato la sua filosofia di pace sulla base di un grande rispetto per tutti gli esseri viventi e sull'idea di responsabilità universale che abbraccia tutto il genere umano così come la natura. E' opinione del Comitato che il Dalai Lama abbia formulato proposte costruttive e lungimiranti per la soluzione dei conflitti internazionali, del problema dei diritti umani e dei problemi ambientali mondiali".

 

Le autorità cinesi hanno comunicato all’UE l’intenzione di rinviare l’XI Vertice UE-Cina previsto il 1° dicembre, motivando questa decisione con il fatto che il Dalai Lama, nello stesso periodo, effettuerà una nuova visita in diversi paesi dell’UE incontrando capi di Stato e di governo e i presidenti delle istituzioni europee. Il Dalai Lama, su invito di Lech Walesa, parteciperà infatti a una riunione dei Premi Nobel per la Pace in Polonia dove incontrerà, tra gli altri, il Presidente di turno dell’UE Nicolas Sarkozy. Le relazioni tra UE e Cina avevano già subito dei contraccolpi nell’ottobre scorso quando il Parlamento europeo ha deciso di attribuire il Premio Sacharov per la libertà di pensiero al dissidente cinese Hu Jia.

 

Alla vigilia delle Olimpiadi di Pechino, il Parlamento ha adottato una risoluzione in cui chiedeva alle autorità cinesi di cogliere l'opportunità storica «per migliorare la situazione dei diritti umani nel paese» concedendo la grazia a tutti i detenuti politici e difensori dei diritti umani, «inclusi quanti sono stati incarcerati in Tibet» dopo i disordini del marzo 2008. Si rammaricava poi per il fatto che, benché le relazioni con la Cina avessero registrato progressi significativi in ambito commerciale ed economico, ciò non fosse stato accompagnato da risultati di rilievo per quanto riguarda i diritti dell'uomo e la democrazia. Deplorava inoltre che on fosse stato possibile conseguire dalle autorità cinesi la sospensione del loro intervento dopo i disordini del 14 marzo 2008 in Tibet. Accoglieva però con favore la ripresa dei contatti tra i rappresentanti del Dalai Lama e le autorità cinesi ed incoraggiava le due parti ad intensificare tali contatti per gettare le basi di una fiducia reciproca, «unica condizione che permetterà di giungere a una soluzione politica reciprocamente accettabile».

 

Dopo la seduta solenne, il Dalai Lama parteciperà a una conferenza stampa con il Presidente Pöttering.

 

Background

 

Il 2008 è l'Anno europeo del dialogo interculturale. L'obiettivo dell'Anno europeo è quello di favorire la comprensione reciproca e la convivenza. Vengono esaminati i vantaggi della diversità culturale, di una partecipazione attiva dei cittadini alle questioni europee e si tenta di stimolare il senso di appartenenza all'Europa. Si tratta di un'iniziativa congiunta dell'Unione europea, degli Stati membri e della società civile europea.

 

La Conferenza dei Presidenti dei gruppi politici ha peraltro deciso di organizzare nel corso dell'anno alcune settimane dedicate alla cultura africana (8-12 settembre) ed araba (3-7 novembre), nonché di invitare in seduta solenne Mahmoud Abbas, Presidente dell'Autorità palestinese, Shimon Peres, Presidente di Israele e il Papa Benedetto XVI. Un invito è stato inoltre rivolto a John Kufuor, Presidente del Ghana e dell'Unione Africana, a Ban Ki Moon, Segretario generale dell'ONU. Il Gran Muftì di Siria, la relatrice speciale dell'ONU sulla libertà di religione, il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, l'Alto rappresentante dell'Alleanza delle civilizzazioni e il Rabbino Capo del Commonwealth si sono rivolti all'Aula nei mesi scorsi.

 

Per favorire l'integrazione del dialogo interculturale nelle attività del Parlamento europeo nel corso del 2008, è stato inoltre deciso di incoraggiare anche l'organizzazione di iniziative supplementari, come la partecipazione di importanti personalità del mondo culturale e artistico. Le commissioni parlamentari sono poi state invitate a prodigare uno sforzo speciale per integrare il dialogo interculturale nelle loro attività.

 

 

Link utili

 

Sito del Dalai Lama
Sito dell’Anno europeo del dialogo interculturale
Risoluzione del Parlamento europeo del 10 luglio 2008 sulla situazione in Cina dopo il terremoto e prima dei Giochi olimpici
Risoluzione del Parlamento europeo del 10 aprile 2008 sulla situazione in Tibet

 

 

Riferimenti

 

Seduta solenne - Allocuzione di Sua Santità il XIV Dalai Lama

4.12.2008

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GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI


Strategia europea a favore dei rom

 

Le dichiarazioni del Consiglio e della Commissione apriranno un dibattito in Aula in merito alla strategia europea a favore dei rom. Questa strategia era stata chiesta dai capi di Stato e di governo e appoggiata dal Parlamento per promuovere l’inclusione sociale dei rom e combattere le discriminazioni di cui sono vittime.

 

Già nel gennaio 2008, il Parlamento aveva adottato una risoluzione che, viste le discriminazioni subite dai circa dieci milioni di rom nell'UE, chiedeva una strategia europea e finanziamenti per promuovere la loro inclusione sociale. Sottolineava poi la necessità di porre fine alla loro segregazione nell'istruzione, sostenerne l'integrazione nel mercato del lavoro e, con microcrediti, aiutarli ad avviare attività imprenditoriali. Sollecitava inoltre il miglioramento delle loro condizioni nelle baraccopoli e garanzie riguardo all'assistenza sanitaria. Infine, chiedeva di riconoscere l'Olocausto dei rom.

 

Lo scorso 16 settembre, a Bruxelles, si è tenuto il primo vertice a livello europeo dedicato al miglioramento della situazione delle comunità rom nell'Unione europea. La manifestazione mirava a promuovere un impegno comune da parte dei rappresentanti nazionali, europei e della società civile per affrontare il fenomeno sempre più diffuso di discriminazione ed esclusione nei confronti dei rom. L’iniziativa faceva seguito a una relazione della Commissione, pubblicata nel mese di luglio, in cui si evidenziava come milioni di europei di origine rom sono oggetto di continua discriminazione – sia a livello individuale che a quello istituzionale – e di diffusa emarginazione sociale. La relazione passava anche in rassegna gli strumenti per migliorare la situazione.

 

 

Link utili

 

Sito della Commissione: l’UE e i rom
Relazione della Commissione sulle politiche e gli strumenti comunitari a favore dell’inclusione sociale dei rom (luglio 2008)
Riassunto della relazione
Resoconto del dibattito in Aula e comunicato stampa sulla Creazione di una banca dati per le impronte digitali dei rom in Italia (luglio 2008)
Resoconto del dibattito in Aula sulla situazione dei rom in Italia (maggio 2008)
Risoluzione del Parlamento europeo del 31 gennaio 2008 su una strategia europea per i rom

 

 

Riferimenti

 

Dichiarazioni del Consiglio e della Commissione - Strategia europea per i rom

Dibattito: 3.12.2008

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CONCORRENZA


Come creare un ambiente favorevole alle PMI?

 

Un’interrogazione al Consiglio aprirà un dibattito in Aula sul miglioramento dell'ambiente per le PMI in Europa. Nel rilevare l’importanza delle PMI per l’economia europea, i deputati chiedono quando sarà approvata formalmente la normativa sulle piccole imprese e quali azioni concrete intende adottare per assicurare loro un accesso sostenibile ai finanziamenti nell’ambito della crisi dei mercati finanziari.

 

I deputati del PPE/DE e del PSE sottolineano l'importanza delle PMI per l'economia europea e il loro contributo alla competitività e all'occupazione nell'UE, «in quanto danno lavoro a oltre cento milioni di persone, contribuiscono alla crescita economica, possiedono un grande potenziale innovativo e promuovono la parità fra i sessi e lo sviluppo regionale».

 

Rivolgono quindi le seguenti domande al Consiglio:

 

  • Può il Consiglio confermare al Parlamento europeo che intende approvare formalmente normativa sulle piccole imprese (NPI) al Consiglio europeo al fine di garantire la grande visibilità necessaria e l'impegno vincolante degli Stati membri sui suoi principi?

 

  • Può il Consiglio confermare che intende integrare le relazioni NPI nella relazione annuale del Programma di riforma di Lisbona come un nuovo capitolo separato?

  • Quali azioni concrete intende adottare il Consiglio per assicurarsi che l'impatto positivo sull'ambiente per le imprese, mediante il principio ”Pensare anzitutto in piccolo”, possa realmente fare la differenza a livello nazionale, regionale e locale?

  • Sullo sfondo della crisi dei mercati finanziari, le PMI ricoprono un ruolo significativo nel garantire la competitività dell'economia dell'UE. Quali misure intende adottare il Consiglio per assicurare un accesso sostenibile ai finanziamenti per le PMI?

 

 

Link utili

 

Portale europeo per le PMI
Sito della Commissione sulle PMI

 

 

Riferimenti

 

Interrogazione orale - La strada verso il miglioramento dell'ambiente per le PMI in Europa - normativa sulle piccole imprese (NPI)

Doc.: O-0113/2208

Procedura: Interrogazione orale

Dibattito: 3.12.2008

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SICUREZZA E DIFESA


Verso un codice di condotta vincolante per l’esportazione di armi?

 

Una dichiarazione del Consiglio aprirà un dibattito in Aula in merito al codice di condotta UE che stabilisce otto criteri per il controllo delle esportazioni di armi. Passati dieci anni dalla sua adozione, il Parlamento ha più volte ribadito la necessità di renderlo vincolante, mentre i governi - dal 2005 - non sono ancora giunti a un accordo sulla sua revisione. Il Parlamento adotterà una risoluzione.

 

Il codice di condotta dell'Unione europea per le esportazioni di armi è stato adottato l'8 giugno 1998 e stabilisce otto criteri per il controllo delle esportazioni di armi convenzionali e una procedura di notifica delle decisioni di rifiuto che esige che gli Stati membri si consultino riguardo ad eventuali autorizzazioni concesse malgrado una precedente decisione di rifiuto.

 

Il Codice di condotta dell'Unione europea per le esportazioni di armi attualmente non è un documento giuridicamente vincolante ed è composto da due sezioni principali: una che elenca gli otto criteri di esportazione e l’altra sulle disposizioni operative. I criteri costituiscono i principi che le autorità nazionali preposte al rilascio delle licenze dovrebbero utilizzare quando ricevono una domanda di autorizzazione a vendere armi all’estero:

 

  • Rispetto degli impegni internazionali degli Stati membri, segnatamente delle sanzioni decretate dal Consiglio di sicurezza dell’ONU e di quelle decretate dalla Comunità, degli accordi sulla non proliferazione e di altri obblighi internazionali.

  • Rispetto dei diritti umani nel paese di destinazione finale.

  • Situazione interna al paese di destinazione finale.

  • Mantenimento della pace, della sicurezza e della stabilità regionali.

  • Sicurezza nazionale degli Stati membri e dei territori le cui relazioni esterne competono agli Stati membri, nonché di Paesi alleati o amici.

  • Comportamento del paese acquirente nei confronti della comunità internazionale.

  • Esistenza del rischio di sviamento delle attrezzature all’interno del paese acquirente o di ri-esportazione in condizioni indesiderabili.

  • Compatibilità delle esportazioni di armi con le capacità tecniche ed economiche del paese acquirente.

 

Il Parlamento si è più volte pronunciato sulla necessità di rendere vincolante tale codice. Nel marzo di quest’anno ha rinnovato l’invito agli Stati membri dell'UE che si oppongono ad un codice giuridicamente vincolante «a riesaminare la loro posizione», anche perché i motivi di questa mancata adozione «non sono mai stati chiariti ufficialmente, ma sono evidentemente legati al desiderio di alcuni Stati membri dell'UE di abolire l'attuale embargo comunitario sulle esportazioni di armi alla Repubblica popolare cinese». Si è inoltre detto convinto che il contributo dell'UE a un trattato sul commercio di armi internazionalmente vincolante «acquisterà notevole credibilità non appena il regime comunitario di controllo delle esportazioni di armi diverrà giuridicamente vincolante».

 

Esortando quindi il Consiglio ad approvare una posizione al riguardo (bloccata dal 2005), il Parlamento ha chiesto di adottare parallelamente una serie di misure:

 

  • prevenzione di trasferimenti irresponsabili di armi mediante una rigorosa applicazione dei criteri del Codice sia alle compagnie che alle forze armate nazionali;

  • miglioramento e applicazione di controlli del brokeraggio; prevenzione del traffico illegale di armi per via aerea e per nave;

  • rapide indagini sulle recenti asserzioni relative alla violazione di embargo sulle armi;

  • prevenzione della vendita a broker privati delle armi raccolte durante operazioni PESD e RSS (riforma del settore della sicurezza) e di altre iniziative dell'UE, nonché del loro successivo trasferimento;

  • miglioramento della trasparenza e della qualità dei dati trasmessi dagli Stati membri nel contesto della relazione annuale sul Codice.

 

 

Link utili

 

Risoluzione del Parlamento europeo del 13 marzo 2008 sul codice di condotta dell'Unione europea per le esportazioni di armi - mancata adozione da parte del Consiglio della posizione comune e quindi mancata trasformazione del Codice in uno strumento giuridicamente vincolante
Decima relazione annuale ai sensi della misura operativa n. 8 del codice di condotta dell'Unione europea per le esportazioni di armi
Codice di condotta (circa a metà del documento)

 

 

Riferimenti

 

Dichiarazione del Consiglio - Esportazione di armi (Codice di condotta)

Dibattito: 3.12.2008

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PESCA


Un piano di gestione UE contro i danni provocati dai cormorani

 

Visti i gravi danni provocati dalla crescente popolazione di cormorani alle imprese acquicole e agli stock di pesce selvatico, una relazione all’esame dell’Aula sollecita un piano di gestione coordinato a livello europeo per questi volatili. Per ridurre gli effetti negativi, chiede anche di chiarire le contromisure che è possibile adottare in forza alla "direttiva Uccelli". Occorre infine disporre di dati scientifici affidabili sulla popolazione di cormorani e sulla sua evoluzione.

 

Il rapido incremento del numero di cormorani (Phalacrocorax carbo) nel territorio dell'Unione europea, la cui popolazione è cresciuta di 20 volte negli ultimi 25 anni fino a giungere a circa 1,8 milioni di esemplari, ha portato «danni comprovati e permanenti» alle imprese acquicole e agli stock di numerose specie di pesce selvatico nelle acque interne e lungo le coste. Ogni anno i cormorani, la cui dieta quotidiana è costituita da 400-600 grammi di pesce, sottraggono infatti alle acque europee oltre 300.000 tonnellate di pesce, ossia una quantità superiore alla produzione di pesce-acquacoltura di Francia, Spagna, Italia, Germania, Ungheria e Repubblica ceca nel loro insieme.

 

La relazione di Heinz Kindermann (PSE, DE) sottolinea inoltre che il pericolo di «gravi danni aumenta in maniera spropositata», mentre più il numero di cormorani si avvicina alla capacità di resistenza (Carrying Capacity) dei grandi bacini idrici, più le contromisure a livello locale perdono efficacia.

 

La relazione esorta quindi la Commissione e gli Stati membri a promuovere una gestione sostenibile della popolazione dei cormorani attraverso «un coordinamento, una cooperazione e una comunicazione rafforzati a livello scientifico e amministrativo», nonché a definire premesse adeguate per l'elaborazione di un piano di gestione per i cormorani a livello europeo. Successivamente, occorre prendere in considerazione gli effetti positivi di un piano di gestione della popolazione di cormorani a livello europeo e presentare eventualmente una proposta di soluzione al problema. Più precisamente, la Commissione dovrebbe proporre un piano di gestione a più livelli per la popolazione di cormorani coordinato a livello europeo che integri nel lungo termine i cormorani nel paesaggio culturale senza pregiudicare gli obiettivi della “direttiva Uccelli” e di Natura 2000 sulle specie ittiche e gli ecosistemi acquatici.

 

La Commissione dovrebbe anche esaminare tutti gli strumenti giuridici a disposizione, al fine di ridurre gli effetti negativi della popolazione di cormorani sulla pesca e sull’acquacoltura. La relazione ricorda poi che l'articolo 9 della “direttiva Uccelli” consente agli Stati membri e alle regioni di prevenire i "gravi danni" adottando contromisure provvisorie, a condizione che gli obbiettivi di tutela della direttiva Uccelli non vengano compromessi (in concreto, le condizioni di conservazione favorevoli della specie). Al riguardo invita la Commissione a «definire chiaramente» il concetto di "gravi danni" allo scopo di darne un’interpretazione univoca. Invita inoltre la Commissione a fornire indicazioni più generali sulla natura delle deroghe consentite dalla stessa direttiva, «compreso un ulteriore chiarimento della terminologia laddove si ritenga possano sussistere ambiguità».

 

I deputati invitano la Commissione e gli Stati membri a mettere a disposizione le risorse destinate dal bilancio comunitario alla rilevazione dei dati relativi al settore alieutico, anche per rilevazioni, analisi e previsioni sulla popolazione di cormorani nel territorio dell'Unione europea in vista di un eventuale monitoraggio periodico di questa specie. In tale contesto, la Commissione dovrebbe concedere in appalto e finanziare un progetto scientifico che elabori un modello di valutazione per la dimensione e la struttura della popolazione complessiva di cormorani. E’ poi proposto di creare una base dati «affidabile ed efficace», aggiornata annualmente, sullo sviluppo, la quantità e la distribuzione geografica della popolazione di cormorani in Europa.

 

Link utili

 

Direttiva concernente la conservazione degli uccelli selvatici
Sito della Commissione sui grandi carnivori

 

 

Riferimenti

 

Heinz KINDERMANN (PSE, DE)

Relazione sull'elaborazione di un "Piano europeo di gestione della popolazione di cormorani" al fine di ridurre il loro impatto crescente sulle risorse ittiche, la pesca e l’acquicoltura

Doc.: A6-0434/2008

Procedura: Iniziativa

Relazione senza dibattito

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Ordine del giorno 3 - 4 dicembre 2008

Bruxelles

 L'ordine del giorno, che può subire modifiche, è disponibile sul sito.

 

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8

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Totale

288

217

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43

43

41

22

31

785

 
 
 

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