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				| Newsletter n°
				119 , 20 novembre 2009
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				La montagna ha finalmente partorito il topolino: il primo 
				ministro belga Herman van Rompuy e la commissaria Ue al 
				commercio, la britannica Catherine Ashton sono stati eletti 
				rispettivamente presidente stabile del Consiglio europeo e Alto 
				Rappresentante (AR) alla politica estera. Giampiero Gramaglia 
				sottolinea limiti e potenzialità delle due personalità al 
				vertice dell’Ue, Raffaello Matarazzo mette in luce i
				problemi che l’Alto Rappresenante incontrerà nel gestire 
				le numerose responsabilità attribuitegli dal Trattato di Lisbona 
				e Nicolò Sartori spiega perché il Trattato inciderà 
				significativamente su assetti e procedure dell’Ue nel settore 
				delle relazioni esterne e della politica di sicurezza e 
				difesa. Commentando il recente discorso sulla politica 
				europea del leader dei conservatori britannici David Cameron, 
				probabili vincitori delle elezioni della prossima primavera, 
				Brendan Donnelly sottolinea infine che l’atteggiamento 
				britannico nei confronti dell’Ue rimarrà oscillante finché i 
				conservatori non decideranno se abbandonare il loro radicale 
				antieuropeismo o, al contrario, portarlo alle estreme 
				conseguenze.  
				 
				Il rilancio della competitività internazionale dell’Italia
				dipenderà molto dalla capacità di presenza delle imprese e 
				del sistema produttivo italiano nelle nuove aree e mercati di 
				consumo a forte crescita, spiega Paolo Guerrieri 
				illustrando i risultati del Global Outlook Iai 2009. 
				Giuliana Canè sottolinea l’importanza dei trattati 
				bilaterali in materia di investimenti nel rilancio del 
				multilateralismo economico.  
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				Il poeta mediatore e la baronessa 
				laburista - Giampiero Gramaglia 
				Saranno famosi. E, magari, saranno pure bravissimi. Ma, per il 
				momento, sono solo due carneadi, neppure troppo illustri, messi 
				dai leader dei 27 sugli scranni simbolo dell’Unione europea con 
				l’entrata in vigore, il 1° dicembre, del Trattato di Lisbona. Il 
				Vertice delle nomine, una cena a Bruxelles fra capi di Stato o 
				di governo dei paesi dell’Ue, è stato più facile del previsto, 
				perché l’asse franco-tedesco ha ancora una volta funzionato: 
				tutto s’è risolto in fretta, con una conferma e una sorpresa. .. 
				
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				L’eroica missione del nuovo 
				ministro degli esteri dell’Ue - Raffaello Matarazzo 
				La montagna, alla fine, ha partorito il topolino. E quella che 
				Franco Venturini sul Corriere della Sera ha definito una 
				“indecorosa rissa nazional-furbesca”, ovvero la vicenda delle 
				nomine europee previste dal Trattato di Lisbona, si è conclusa 
				con la scelta del primo ministro belga Herman van Rompuy come 
				nuovo presidente stabile del Consiglio europeo e della 
				commissaria Ue al commercio, la baronessa britannica Catherine 
				Ashton, come Alto Rappresentante per gli affari esteri e la 
				politica di sicurezza (AR). .. 
				
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				Difesa e sicurezza dopo Lisbona - 
				Nicolò Sartori 
				Il Trattato di Lisbona inciderà significativamente sugli assetti 
				istituzionali e le procedure dell’Unione europea nel settore 
				delle relazioni esterne e della politica di sicurezza e difesa. 
				Una serie di nuove disposizioni contenute nel trattato 
				costituiscono in particolare una buona base per accrescere la 
				solidarietà e coesione fra gli Stati membri contro le nuove 
				minacce, rafforzare la cooperazione militare e creare nuove 
				sinergie tra sicurezza interna ed esterna. Potrà riceverne nuovo 
				impulso anche il progetto di creare un mercato della difesa e 
				della sicurezza più integrato. .. 
				
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				Cameron e l’Europa: il rischio di 
				un premier tentenna - Brendan Donnelly 
				Alcuni giorni fa David Cameron ha annunciato la nuova linea 
				politica dei conservatori britannici sul Trattato di Lisbona e, 
				più in generale, sull’Unione europea. È una linea decisamente 
				ambigua, il frutto forse di un preciso calcolo politico. Ma 
				potrebbe anche essere la conseguenza inevitabile dell’incoerenza 
				dell’attuale approccio filosofico dei conservatori nei confronti 
				dell’Ue.... 
				
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				L’Italia e le opportunità dei 
				mercati emergenti - Paolo Guerrieri 
				La crisi sta accelerando la ristrutturazione della mappa delle 
				interdipendenze tra le principali aree economiche. L’idea di un 
				"decoupling" dei paesi emergenti rispetto all’economia americana 
				si è rivelata troppo ottimistica, come ha dimostrato l’impatto 
				assai negativo della crisi su queste aree. Ma in un contesto di 
				ripresa frenata da molti vincoli negli Stati Uniti e in Europa, 
				la composizione della domanda e dei principali mercati di 
				consumo nel mondo tenderà a cambiare radicalmente nel prossimo 
				decennio, in seguito al contributo sempre più rilevante alla 
				crescita globale fornito dai paesi emergenti, in primo luogo 
				Cina, India e Brasile. .. 
				
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				I Trattati bilaterali sugli 
				investimenti e il rilancio del multilateralismo economico - 
				Giuliana Canè 
				Nel corso degli ultimi decenni il numero di trattati bilaterali 
				in materia di investimenti (Bilateral Investment Treaties, BIT) 
				è cresciuto esponenzialmente, fino a raggiungere il 
				ragguardevole numero di oltre 2600 accordi conclusi. Una rapida 
				analisi dell’evoluzione del “fenomeno” BIT può far meglio 
				comprendere perché nell’attuale congiuntura economica l’opzione 
				multilaterale, più volte fallita in passato, sia quella più 
				auspicabile. .. 
				
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