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Connessioni ad alta velocità in Europa


Bruxelles, 4 febbr. 2004 - In preparazione del Consiglio europeo di primavera la Commissione ha adottato una comunicazione con la quale pone in evidenza l’importanza, per la crescita e l’occupazione in Europa, degli investimenti nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) e dell’uso di tali tecnologie. La comunicazione sottolinea il contributo delle comunicazioni elettroniche alla prosperità dell’economia europea e il ruolo determinante di questo settore ai fini dell’aumento della produttività. La messa a disposizione di nuovi servizi mediante reti fisse e reti wireless ad alta velocità basate sulla banda larga e sulle comunicazioni 3G costituirà uno stimolo supplementare alla crescita. Dal canto loro, i responsabili politici devono adoperarsi per creare condizioni propizie ad un’accelerazione del ritmo degli investimenti nel settore. La relazione della Commissione individua, tra gli interventi prioritari, l’applicazione del nuovo quadro normativo per le comunicazioni elettroniche, le azioni necessarie per estendere l’uso della banda larga anche alle regioni con copertura insufficiente, le iniziative tese a stimolare la domanda e infine la promozione delle comunicazioni mobili di terza generazione. Queste priorità dovrebbero trovare riscontro nella valutazione intermedia del piano d’azione eEurope 2005, attualmente in corso. 
“Se l’Unione europea desidera massimizzare gli effetti della società dell’informazione quale forza motrice della crescita, della produttività e dell’occupazione, è nostro dovere creare un ambiente propizio a nuovi investimenti”, ha affermato Erkki Liikanen, commissario europeo per le Imprese e la Società dell’informazione. “La relazione della Commissione prende il polso di questo settore e rivela un sostanziale miglioramento della situazione rispetto allo scorso anno, in gran parte dovuto alla crescita costante dei servizi mobili, della banda larga e dei servizi Internet. Nel 2004 i  servizi mobili di trasmissione dati potrebbero sostituirsi alla banda larga come forza trainante per il rilancio del settore. Il quadro normativo è in vigore e le tecnologie sono disponibili, ma per poterne sfruttare appieno il potenziale è necessario un nuovo e chiaro impegno politico al più alto livello perché il concetto di eEurope diventi una realtà”. 
Dopo i due anni di consolidamento delle attività che hanno fatto seguito al forte calo del biennio 2000
2001, le condizioni sembrano propizie ad una nuova fase di crescita del settore. Le comunicazioni elettroniche hanno registrato una modesta espansione nel 2003 (si stima che le entrate abbiano conosciuto un aumento del 2,6%, un tasso di aumento paragonabile a quello del PIL nominale). Gran parte dell’aumento complessivo in termini di reddito è attribuibile ai servizi mobili, benché anche la banda larga e i servizi Internet abbiano registrato un’espansione costante. 
Dall’ottobre 2002 all’ottobre 2003 il numero di connessioni a banda larga è raddoppiato per attestarsi ad un totale di 20 milioni di connessioni nell’intera UE. Il numero di abbonati ai servizi a banda larga varia tuttavia in modo considerevole tra gli Stati membri, a testimonianza della necessità di nuove azioni per evitare un aggravarsi del cosiddetto “digital divide” o divario digitale. Anche la diffusione dei servizi 3G acquisisce maggiore rilevanza, grazie a circa 500 000 abbonati in cinque Stati membri. Entro la fine del 2004 oltre 40 reti 3G veicoleranno servizi commerciali in risposta alla domanda di accesso mobile ad alta velocità per email, Internet e altri servizi elettronici. 
L’ulteriore sviluppo del settore dipenderà dall’entità dei nuovi investimenti nelle TIC. Scoppiata la bolla di sapone delle imprese Internet, gli operatori di telecomunicazioni hanno varato piani di ristrutturazione con conseguenti riduzioni delle spese d’investimento. Per ridare vitalità all’intero settore occorre rilanciare le spese in conto capitale. Gli investimenti dipenderanno tuttavia dalle decisioni di politica pubblica: l’applicazione del nuovo quadro normativo garantirà maggiore certezza del diritto agli investitori, le strategie nazionali in materia di banda larga stimoleranno la domanda e l’abolizione degli ostacoli normativi e tecnici faciliterà l’introduzione delle reti 3G. 

Superare gli ostacoli normativi
La comunicazione della Commissione individua pertanto quattro settori prioritari di intervento: 
1) L’attuazione tardiva o inadeguata del nuovo quadro normativo per le comunicazioni elettroniche da parte degli Stati membri costituisce un freno alla concorrenza e genera incertezza. La Commissione ha avviato procedimenti di infrazione nei confronti di vari Stati membri per mancato recepimento dei nuovi provvedimenti nel diritto interno. Garantire una completa ed efficace attuazione delle nuove norme da parte degli Stati membri attuali e dei nuovi Stati membri sarà una delle priorità del 2004. Occorre inoltre che le nuove disposizioni siano applicate in modo uniforme dalle varie autorità nazionali di regolamentazione. Particolarmente rilevante a tal fine sarà la pubblicazione, nel corso di quest’anno, degli orientamenti comuni in materia di misure correttive da applicare nei confronti degli operatori con notevole potere di mercato. Queste dovrebbero consentire alle autorità di regolamentazione di offrire i necessari incentivi agli investitori e di garantire che i mercati emergenti non siano soggetti ad obblighi inadeguati. 

Applicare la banda larga nelle regioni non sufficientemente coperte 
2) Il piano d’azione eEurope prevedeva che gli Stati membri pubblicassero, all’inizio di quest’anno, le rispettive strategie nazionali in materia di accesso a banda larga. Danimarca, Finlandia, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito hanno definito tali strategie, così come ha fatto anche la Polonia. Le strategie nazionali devono in particolare individuare le regioni che rischiano di restare emarginate dalla società dell’informazione perché la domanda locale non è sufficientemente consistente da giustificare l’introduzione di servizi a banda larga. Oltre alle iniziative a livello nazionale, regionale o locale, queste regioni potrebbero beneficiare anche di finanziamenti comunitari. Gli orientamenti relativi all’uso dei fondi strutturali prevedono la possibilità di stanziare fondi per queste regioni. Lo scambio di buone pratiche e di soluzioni innovative potrà beneficiare dell’istituzione, prevista nel corso dell’anno, di un forum dedicato al divario digitale (Forum on the Digital Divide). Entro l’estate, infine, la Commissione pubblicherà una relazione sulle strategie nazionali messe in atto. 

Stimolare la domanda 
3) Malgrado la maggior parte delle famiglie dell’Unione europea possa avere accesso alle comunicazioni a banda larga, solo un numero limitato si abbona a questi servizi. Il principale problema a cui dovrà far fronte questo mercato non è tanto quello dell’installazione delle reti quanto quello dell’uso dei servizi. L’esperienza dei paesi caratterizzati dal maggiore livello di diffusione delle comunicazioni a banda larga testimonia dell’importanza di un’effettiva concorrenza basata sulle reti in termini di riduzione dei prezzi e di offerta di servizi elettronici innovativi. Anche l’azione di stimolo svolta dagli Stati membri può essere importante in questo senso: questi promuovono infatti l’uso delle TIC offrendo un numero sempre maggiore di servizi essenziali online (pubblica amministrazione locale e nazionale, servizi sanitari, istruzione). Questo approccio deve tuttavia essere accompagnato da misure in materia di sicurezza, gestione dei diritti digitali ed interoperabilità dei servizi e degli apparati. La relazione intermedia di valutazione del piano d’azione eEurope 2005, prevista per quest’estate, creerà i presupposti per un ulteriore sostegno a tali attività. 

Lanciare con successo le comunicazioni mobili di terza generazione 
4) Il rapporto della piattaforma “Mobile Communications and Technology” ha tracciato un quadro strategico degli operatori che saranno chiamati a svolgere un ruolo di primo piano per il futuro dei servizi mobili, ponendo in evidenza una serie di sfide di carattere commerciale e normativo. Il mondo 3G, caratterizzato dalla convergenza delle tecnologie e dallo scambio di dati, costituirà una realtà più complessa del mondo GSM, basato sulla telefonia vocale. La padronanza di queste tecnologie darà vita a nuovi servizi stimolanti e garantirà un significativo aumento della produttività nell’UE. La Commissione definirà nel corso dell’anno il proprio approccio strategico in questo campo e continuerà a collaborare con le parti interessate per definire le priorità strategiche della ricerca nel settore delle comunicazioni mobili. 

Attuazione del quadro normativo
Il quadro normativo per le comunicazioni elettroniche è entrato in vigore il 25 luglio 2003. Esso si compone di una direttiva quadro e di quattro direttive che disciplinano le autorizzazioni, il servizio universale, l’accesso e l’interconnessione. All’inizio di ottobre 2003 la Commissione ha trasmesso lettere di costituzione in mora, avviando così procedimenti di infrazione nei confronti di otto Stati membri (Belgio, Francia, Germania, Grecia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna). 
Il 17 dicembre 2003 la Commissione ha annunciato di avere avviato la seconda fase del procedimento di infrazione e di aver trasmesso un parere motivato a sette degli Stati membri summenzionati (la Spagna ha infatti nel frattempo notificato il recepimento delle direttive in questione). La seconda fase del procedimento stabilisce che gli Stati membri dispongano di un periodo di due mesi per rispondere al parere motivato della Commissione. 
La direttiva sulla tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche è entrata in vigore il 31 ottobre 2003. 
Il 5 dicembre 2003 la Commissione ha annunciato di aver trasmesso lettera di costituzione in mora alle autorità di Belgio, Germania, Grecia, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Finlandia e Svezia per mancato recepimento della direttiva. Tali paesi sono tenuti a conformarsi entro un periodo di due mesi. 

La comunicazione della Commissione può essere consultata al seguente indirizzo:
http://europa.eu.int/information_society/eeurope
/2005/doc/highlights/whats_new/sector_com.pdf

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