GROTTAGLIE

INAUGURATA MOSTRA NAZIONALE SULLA CULTURA ARBERESHE

LA MEMORIA. I LUOGHI. I SEGNI. LE VOCI

Coordinamento scientifico di Pierfranco Bruni

 

 

 

 

Nell'atmosfera delle musiche balcane e con le danze Italo - albanesi del gruppo "Katunty" ("Paese ") di San Marzano di San Giuseppe si è aperta, nel salone del Laboratorio Burano di Grottaglie, la Mostra Nazionale sulla Cultura Arbereshe, organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con il coordinamento scientifico di Pierfranco Bruni. Una serata ricca di significativi richiami alle eredità dell'Arberia Ionica che è una caratteristica importante del territorio tarantino. Tra elementi storici e visioni di una antropologia moderna il richiamo al costante confronto tra passato e presente ha giocato un ruolo significativo. 

     A presentare il percorso espositivo e ad illustrare la tematica (ARBERESHE. LA MEMORIA. I LUOGHI. I SEGNI. LE VOCI) sono stati l’On. Giuseppe Tarantino, Presidente del Consiglio Comunale di San Marzano (comunità Italo – Albanese  dell’Arberia Ionica) che ha delineato l'identità storica nella cultura Arbereshe e Micol Bruni, Ricercatrice e Cultore della materia in Storia del Diritto Italiano dell’Uniba che si è soffermata sullo spirito mediterraneo nella cultura Italo - albanese. I lavori sono stati introdotti e coordinati da Roberto Burano, Vice presidente del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi, sottolineando le motivazioni della presenza della mostra a Grottaglie.

Hanno portato il saluto per il Comune di Grottaglie l'assessore alla cultura Marisa Patruno che si è impegnata ad emanare una circolare nelle scuole invitando i ragazzi a visitare la mostra e per il Comune di San Marzano l'Assessore alla cultura Lucia Vecchio che sta curando le attività arbereshe che sbarcheranno a Roma nel prossimo mese di aprile. Presente anche il consigliere provinciale di Taranto Giuseppe Caprino. La presentazione della mostra si è conclusa con l'intervento di Pierfranco Bruni in qualità di responsabile del Progetto sulle minoranze linguistiche del MiBAC.

      Si tratta di un evento di portata nazionale, che rientra, per l'occasione, nelle attività di “Ottobre piovono libri” del MiBAC, ma il progetto complessivo ha impegnato anni di ricerca e di studi con approfondimenti su le comunità attualmente di lingua Italo – Albanese ma anche di paesi che hanno perso la lingua oltre che il rito. Un percorso all'interno degli studi che il ministero compie da alcuni anni e per i quali ha ottenuto numerosi consensi sia nelle realtà nazionali che in molti Paesi esteri. Infatti la Mostra generale, composta da oltre 40 pannelli, è stata persino ospite dell'Istituto Italiano di Cultura di Strasburgo. A fine aprile ritornerà a Roma con una imponenente manifestazione dedicata alla cultura Italo Albanese. 

     Il fascino della musica e delle danze dei ragazzi di San Marzano ha caratterizzato la serata. Un riportare nel cuore della tradizione un incontro tra Oriente ed Occidente attraverso una manifestazione in cui la storia, comunque, costituisce un modello significativo in quanto bisogna sempre partire dal ruolo che ha rivestito e riviste il condottiero ed eroe Giorgio Castriota Scanderbeg. Intorno alla sua figura e al suo nome si sono enucleati i bisogni e le istanze di libertà del popolo albanese. Nel nome di Scanderbeg si sono aperte quelle strade che hanno portato il popolo albanese nel Regno di Napoli e soprattutto in Puglia e in Calabria. In Puglia attualmente i comuni arbereshe sono tre. Uno in provincia di Taranto e due in provincia di Foggia. Mentre 33 comunità sono presenti in Calabria. Una delle componenti fondamentali resta comunque il rito. Intorno al concetto di rito sono stati filtrati i costumi, la musica, la letteratura. Il famoso ballo tondo, che è stato danzato anche a Grottaglie, è un richiamo alle origini albanesi e al rapporto tra fede e diaspora.

     La mostra è composta da suggestivi pannelli che raccontano, in sintesi, la storia, la letteratura, l’arte, la musica e la tradizione degli Arbereshe, ovvero Italo – Albanesi in Italia. Infatti delinea, in un racconto pannellare, un itinerario attraverso i codici della storia (grazie anche a tasselli sui personaggi importanti che hanno caratterizzato il mondo italo – albanese) e quelli della tradizione in un articolato disedegli Arbereshe. La Mostra rientra in un Progetto che riguarda la valorizzazione del patrimonio storico, artistico, letterario delle Minoranze etnico – linguistiche in Italia, al quale lavora il Ministero per i beni e le attività culturali – Direzione Generale per i beni librari e gli istituti culturali. gno che attraversa la civiltà di un popolo. Infatti Storia, Tradizione, Arte, Letteratura e Musica sono le sezioni che tracciano il viaggio

      Durante serata è stato anche presentato la ricerca: “La Puglia Arbereshe, Grecanica e Franco Provenzale”, curata da Pierfranco Bruni, con saggio introduttivo di Maurizio Fallace, Direttore Generale del MiBAC e con postfazione di Ruggero Martines, Direttore Regionale della Puglia del MiBAC, che fa da corollario alla mostra e riguarda le tre coordinate storiche e geografiche riferite alle minoranze linguistiche in Puglia.

      La mostra che resterà aperta sino al prossimo mese di gennaio 2010 sarà visitabile dalle ore 9 alle ore 13 e dalle 17 alle 19 da lunedì a venerdì.