  | 
			 
			
				
				
					
						|   | 
						
						
						n.134 del 4 novembre 2009 | 
					 
				 
				 | 
			 
			
				| 
				
				 | 
			 
			
				
				
					
						|   | 
						
						
						 | 
					 
					
						
						
							
								
								
									
										
										  
										L'Europa e i suoi valori. In 
										occasione dell'entrata in vigore del 
										Trattato di Lisbona ma, soprattutto, 
										della sentenza della Corte Europea dei 
										Diritti dell'Uomo sulla illegittimità 
										del crocifisso nelle scuole italiane, 
										abbiamo assistito ad un'opera di vera e 
										propria disinformazione sull'Unione 
										europea da parte di alcuni media. 
										Criticare un'organizzazione politica che 
										prende decisioni, emana norme 
										giuridicamente vincolanti e utilizza i 
										soldi dei contribuenti è, oltre che 
										legittimo, anche utile per la migliore 
										efficacia di questa organizzazione. 
										Denigrarla sulla base di palesi falsità 
										affermando che "l'Europa" è solo una 
										burocrazia inutile e senza valori, è 
										invece, a mio modesto avviso, qualcosa 
										di controproducente; direi quasi 
										autolesionista. Come colpire con l'ascia 
										il fasciame del ponte della nave su cui 
										stiamo tutti navigando; e senza davvero 
										avere a disposizione altre scialuppe su 
										cui saltare. 
										 
										Mi spiego meglio. L'Europa non è 
										un'entità astratta e lontana che viene 
										da qualche strano pianeta. Siamo tutti 
										noi; rappresentati da un Parlamento da 
										noi eletto e da Ministri che sono 
										l'emanazione dei nostri governi 
										nazionali. Dipingerla come qualcosa di 
										separato dalla nostra realtà anche 
										quotidiana, quasi necessariamente 
										ostile, incapace di capirci e di fare 
										qualcosa di utile per noi, vuol dire 
										restare nell'immaginario senza 
										affrontare la realtà concreta di quello 
										che oggi l'Europa è davvero con tutti i 
										suoi limiti e difetti. Riportare notizie 
										o affermazioni palesemente infondate, 
										senza quel minimo di oggettività e 
										correttezza che è la base indispensabile 
										per qualsiasi critica sensata e 
										costruttiva, non serve davvero a nulla e 
										a nessuno. 
										 
										Cominciamo dalla confusione, fatta anche 
										da autorevoli TG e quotidiani, tra 
										l'Unione europea e il Consiglio d'Europa 
										e la sua Corte Europa dei Diritti 
										dell'Uomo con sede a Strasburgo e 
										autrice della controversa sentenza 
										relativa all'esposizione del crocifisso. 
										Siamo costretti a ricordare che la Corte 
										Europea dei Diritti dell'Uomo non è 
										un'istituzione dell'Unione 
										europea che, comunque, non avrebbe avuto 
										nessuna competenza a pronunciarsi al 
										riguardo. Per cui parlare 
										genericamente di Europa o, peggio, 
										specificatamente di UE, tacciandola di 
										ostilità ad una religione mi sembra 
										palesemente fuori luogo. 
										 
										L'Unione europea (www.europa.eu) 
										nasce con la CECA (Comunità europea del 
										carbone e dell’acciaio) nel 1951 e si 
										sviluppa successivamente attraverso la 
										CEE (Comunità economica europea) e con 
										la CEEA (Comunità europea dell’energia 
										atomica) nel 1957. Le amplissime 
										competenze di queste organizzazioni su 
										cui si fonda il più grande spazio 
										economico del mondo, sono definite dai 
										Trattati fondanti le suddette Comunità e 
										ulteriormente estese dal successivo Atto 
										unico europeo (1986). Con il Trattato di 
										Maastricht (1992) è stata istituita 
										l’Unione europea, che insieme alle 
										Comunità preesistenti punta ad 
										un’integrazione sempre più stretta tra 
										gli attuali 27 Stati membri. In seguito 
										sono nati il Trattato di Amsterdam 
										(1997) e il Trattato di Nizza (2001). Da 
										ultimo, nel 2007 è stato firmato il 
										Trattato di Lisbona che modifica e 
										semplifica i precedenti; entrerà presto 
										in vigore dopo il completamento del 
										processo di ratifica. Le sue istituzioni 
										principali sono la Commissione europea, 
										il Parlamento europeo e il Consiglio 
										europeo, mentre il suo organo 
										giurisdizionale è la Corte di Giustizia 
										dell'UE che ha sede a Lussemburgo. 
										 
										Invece, la Corte europea dei 
										dirittidell'Uomo (http://www.echr.coe.int/echr/) 
										è stata istituita nel 1954 allo scopo di 
										garantire il rispetto da parte degli 
										Stati contraenti degli obblighi da essi 
										assunti nell'ambito della Convenzione 
										europea per i diritti dell'Uomo del 
										1950. Quest'ultima, la cui denominazione 
										completa recita: "Convenzione di 
										salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e 
										delle Libertà fondamentali" è stata 
										invece elaborata e approvata in seno al 
										Consiglio d'Europa, istituito nel 1949, 
										prima della nascita della CECA e quindi 
										dell'Unione europea, rispetto alla quale 
										ha finalità diverse. Gli Stati membri 
										del Consiglio d'Europa, che ha sede a 
										Strasburgo, sono 47, tra i quali i 27 
										Stati membri dell'UE e venti che non 
										fanno parte dell'UE. 
										 
										Pur collaborando tra loro, l'Unione 
										europea da una parte e il Consiglio 
										d'Europa con la Corte europea dei 
										diritti dell'Uomo dall'altra 
										rappresentano due organizzazioni 
										diverse che hanno dunque differenti 
										finalità, istituzioni e metodi di 
										lavoro. 
										Per quanto riguarda poi la litania 
										sempre più ricorrente, emersa anche 
										stavolta, sull'Europa priva di valori, 
										trovo profondamente ingiusto negare ai 
										500 milioni di cittadini che sostengono 
										con le loro tasse l'azione dell'UE una 
										verità evidente. L'Europa è si unità, ma 
										nel profondo rispetto della diversità di 
										tutti e riflette nella sua azione 
										quotidiana valori profondi e 
										fondamentali. 
										 
										E' un dato di fatto storico che grazie 
										al superamento dello Stato nazione e il 
										cd metodo comunitario dopo la guerra si 
										è riusciti a mettersi intorno ad un 
										tavolo e discutere su come risolvere 
										problemi comuni con soluzioni comuni. 
										Questo metodo ha pienamente funzionato 
										ed è un grande successo della nostra 
										storia dopo due guerre e divisioni 
										devastanti. Da 6 Stati siamo arrivati a 
										27 riunificando il continente su basi di 
										pace, democrazia e rispetto dei diritti 
										fondamentali. Abbiamo creato il più 
										grande mercato del mondo fondato su 
										libertà e regole a garanzia del nostro 
										modello sociale, della concorrenza e di 
										interessi diffusi quali l'ambiente e i 
										consumatori. E cerchiamo di far sentire 
										la nostra voce nel mondo proprio per 
										promuovere questi nostri valori. Pace, 
										rispetto dei diritti umani, tutela 
										sociale e dell'ecosistema; e lotta alla 
										povertà e alle malattie in linea con i "Millenium 
										goals" stabiliti dall'ONU. 
										 
										Questa è l'Europa forte e generosa in 
										cui i nostri cittadini sostengono oltre 
										la metà dell'aiuto umanitario e 
										dell'aiuto alla cooperazione allo 
										sviluppo mondiale. E' l'Europa che è 
										leader nella battaglia per frenare il 
										surriscaldamento del pianeta e che è in 
										prima linea nel promuovere i diritti 
										fondamentali e contrastare i dittatori. 
										 
										Si dirà che l'Europa non è abbastanza 
										forte, che non fa abbastanza, che 
										dovrebbe fare di più; e che talvolta è 
										debole perché troppo divisa. Vero, 
										verissimo. E allora andiamo nel merito, 
										guardiamo alla realtà per cercare di 
										migliorare, anche con l'entrata in 
										vigore del nuovo Trattato di Lisbona, 
										un'Unione non ancora del tutto adeguata 
										alle grandi sfide che ci attendono. 
										Screditare l'Europa agli occhi dei 
										cittadini – vera forza e sostegno 
										dell'UE – facendoli allontanare proprio 
										nel momento in cui c'è più bisogno della 
										loro partecipazione al progetto europeo 
										per affrontare uniti la complessità del 
										mondo, mi sembra davvero poco 
										lungimirante. 
										Carlo Corazza  
										Direttore della  Rappresentanza 
										a Milano   | 
									 
								 
								 | 
							 
							
								
								
									
										| 
										
										In evidenza | 
									 
									
										
										 Più 
										o meno Europa?
										 
										 
										Cosa chiedono i cittadini europei alle 
										istituzioni europee? 
										Il 6 novembre a Milano, a Palazzo 
										Marino, si presenteranno le 
										raccomandazioni comuni scaturite dal 
										progetto "Do EU know?" e si creerà uno 
										spazio di confronto tra cittadini, 
										istituzioni a vari livelli e società 
										civile su temi quali la formazione, 
										l'occupazione e la mobilità giovanile. | 
									 
									
										|   | 
									 
								 
								 | 
							 
						 
						 | 
					 
				 
				 | 
			 
		 
		   |