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				| Newsletter n°
				113 , 1 ottobre 2009
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				Il recente vertice 
				di Pittsburgh ha deciso che il G20 diverrà il nuovo 
				direttorio dell’economia mondiale, mandando in pensione il 
				G7/G8. Paolo Guerrieri analizza i molti impegni assunti 
				nel vertice e le insidie che, fin dall’inizio, possono 
				ostacolare l’azione del nuovo forum mondiale.  
				 
				Dubbi e incertezze accompagnano la ripresa dei negoziati tra 
				l’Iran e i rappresentanti del cosiddetto 5+1, avvenuta il 
				primo ottobre a Ginevra. Riccardo Alcaro esamina le 
				diverse opzioni sul tavolo sottolineando come la crisi iraniana 
				rischi di produrre “tanti sconfitti e nessun vincitore”.  
				 
				Lotta ai cambiamenti climatici, non proliferazione nucleare e 
				futuro del Medio Oriente sono i temi su cui si è concentrato il 
				presidente Obama nella prima settimana della 64° Assemblea 
				generale dell’Onu. Federiga Bindi illustra le novità 
				del multilateralismo Usa e il ruolo non secondario svolto 
				dall’Italia.  
				 
				La decisione dell’amministrazione Usa di rinunciare allo “scudo 
				antimissile” in Polonia e Repubblica Ceca, spiega Fabio 
				Dani, non nasce da motivi tecnici o economici come dicono 
				gli americani, ma dalla volontà di migliorare i rapporti con la 
				Russia.  
				 
				Le profonde divergenze tra le principali potenze inquinanti 
				sulle risorse da investire per la lotta ai cambiamenti 
				climatici rischiano, secondo Antonio Dai Pra, di far 
				fallire l’importante conferenza Onu sul clima che si svolgerà a 
				Copenhagen il prossimo dicembre.  
				 
				I complessi rapporti tra Nato e Pesd, sottolinea Alessandro 
				Marrone, sono al centro del nuovo forum sulla sicurezza 
				europea organizzato da Chatham House in collaborazione con 
				lo Iai e Finmeccanica.  
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				È il momento del G20 - Paolo 
				Guerrieri 
				È una svolta epocale quella annunciata dal presidente americano 
				Barack Obama a conclusione del vertice del G20 di Pittsburgh: il 
				G20 diverrà il nuovo direttorio dell’economia mondiale, mandando 
				in pensione il G7/G8. L’annuncio è giunto a coronamento di un 
				summit ricco di impegni e promesse da parte dei paesi 
				partecipanti, cui nelle prossime settimane bisognerà iniziare a 
				dare seguito. Questo passaggio dalle parole ai fatti è, 
				tuttavia, quello che solleva i maggiori dubbi e incertezze. .. 
				
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				Obama alla prova del negoziato con 
				l'Iran - Riccardo Alcaro 
				Da quando nel 2003 si è aperto il contenzioso sul programma 
				nucleare iraniano, ampiamente ritenuto avere una segreta 
				destinazione militare, i rapporti con il paese non sono mai 
				stati così critici. Le aspettative che gli incontri di Ginevra 
				tra i rappresentanti del cosiddetto 5+1 – Cina, Francia, Gran 
				Bretagna, Russia e Stati Uniti più la Germania – e una 
				delegazione dell’Iran facciano luce sulle sempre più sospette 
				ambizioni nucleari di quest’ultimo, sono scarse. .. 
				
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				Il ritorno degli Usa alle Nazioni 
				Unite - Federiga Bindi 
				La sessantaquattresima Assemblea Generale delle Nazioni Unite 
				(Unga) si è aperta nel segno di Barack Obama. Il presidente 
				americano ha ricevuto una calda accoglienza da parte delle 
				delegazioni internazionali a New York, in parziale contrasto con 
				l’atmosfera che lo circonda a casa, dove anche tra i democratici 
				di più provata fede stanno emergendo prese di distanza e 
				atteggiamenti critici. Nella migliore tradizione di double track 
				diplomacy, l’Unga è stata dunque per Obama un’occasione preziosa 
				per mandare messaggi, oltre che al mondo, soprattutto all’arena 
				domestica. Un tentativo, tuttavia, non privo di rischi. ... 
				
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				Perché gli Usa hanno rinunciato 
				allo scudo antimissile in Polonia e Repubblica Ceca - Fabio Dani
				 
				Il recente annuncio del presidente degli Stati Uniti relativo 
				all’abbandono del progetto di installazione di uno “scudo 
				antimissile” - composto da Ground Based Interceptors (Gbi) e 
				radar - in Polonia e Repubblica Ceca, lascia aperto il vecchio 
				interrogativo sulle reali motivazioni di quel progetto e ne apre 
				di nuovi sull’attuale strategia della Casa Bianca. Nonostante 
				l’intento dichiarato dello scudo fosse di fronteggiare 
				un’eventuale minaccia iraniana, il progetto deciso nel 2007 da 
				Bush aveva creato tensioni con Mosca, rischiando di ostacolare, 
				tra l’altro, il raggiungimento del nuovo accordo tra americani e 
				russi sulla riduzione degli arsenali nucleari strategici. .. 
				
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				Il percorso ad ostacoli verso 
				Copenhagen - Antonio Dai Pra 
				Dal 7 al 18 dicembre si svolgerà a Copenhagen la conferenza 
				mondiale per la revisione del Protocollo di Kyoto, in scadenza 
				nel 2012. I lavori preparatori del summit si sono tenuti nel 
				corso di tutto il 2009, ma non sono stati in grado di mettere 
				d’accordo i rappresentanti dei 190 Paesi che nel 1997 firmarono 
				il Protocollo. Le divergenze più importanti si manifestano fra 
				le principali potenze mondiali (Cina, India, Ue, Usa), prime 
				responsabili per le emissioni di CO2. .. 
				
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				La sicurezza europea tra Nato e Ue 
				- Alessandro Marrone 
				Il tema della “sicurezza europea” riaffiora spesso nel dibattito 
				politico e accademico, intrecciandosi sia agli sviluppi della Ue 
				e della Nato, sia all’evoluzione delle numerose missioni di pace 
				condotte sotto bandiera Ue (le missioni Pesd in corso sono ben 
				13, quelle già concluse 12). Sia nel mondo accademico che tra 
				gli addetti ai lavori si dibatte da anni dei limiti del concetto 
				di sicurezza e del suo rapporto con quello di “difesa... 
				
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