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Perché andare a votare?

 

Roma, 4 giugno 2009 - La campagna elettorale per le lezioni del 6/7 giugno entra nel vivo degli ultimi momenti di confronto. Al riguardo pubblichiamo le riflessioni di Clara Albani direttrice dell'Ufficio d'informazione del Parlamento europeo per l'Italia:

Non sono la prima a sottolineare la mancanza di dibattito e di informazione sui temi di competenza europea che saranno affrontati dalle Istituzioni europee nei prossimi mesi. Si ha l'impressione che le forze politiche, i media e i cittadini tendano a sottovalutare questa scadenza elettorale. E' un errore sottovalutare le elezioni europee del 2009 e considerarle un mero confronto politico nazionale senza implicazioni nella sostanza dei problemi e nello sviluppo futuro dell'Europa. E' un errore perché il 60% delle leggi votate dal Parlamento Italiano, dipendono da testi adottati a livello europeo, è un errore perché nei prossimi mesi il futuro Parlamento europeo codeciderà con il Consiglio dei Ministri su temi di grande interesse per la vita quotidiana dei cittadini dall'immigrazione alla sicurezza, dai trasposti all'energia, al clima, alla sicurezza alimentare, fino al congedo di maternità che sarà uno dei primi appuntamenti della plenaria.

Ovviamente la composizione politica del futuro Parlamento europeo influenzerà la lettura e le soluzioni che l'assemblea darà a queste problematiche. Contrariamente a quello che si crede e che si legge nella stampa che parla di un Parlamento europeo poco politicizzato nel quale i due grandi gruppi (PPE e PSE) votano molto spesso insieme, in realtà nel Parlamento europeo i gruppi politici hanno un ruolo fondamentale e si confrontano sui contenuti, anche duramente.

Procedure definite nei trattati (codecisione) e articoli del regolamento interno del Parlamento europeo organizzano i lavori dell'aula e impongono agli eurodeputati di accordarsi tra loro per trovare la maggioranza necessaria per legiferare (nel prossimo parlamento di 736 deputati la maggioranza necessaria sarà di 365 deputati). Posizioni iniziali anche molto divergenti riescono a trovare soluzioni di compromesso condivise e che rispondono in modo piuttosto equilibrato a tutte le esigenze.L'alternativa a questo negoziato e a questo percorso di ricerca del compromesso è il rischio di non trovare la maggioranza necessaria ed in questa circostanza il Parlamento europeo resta muto: ipotesi ovviamente da evitare.

Questo ricco e dinamico processo di negoziato è quasi sconosciuto al cittadino che percepisce, invece, un Parlamento europeo statico, senza interesse e senza dibattito. Questa falsa immagine deve scomparire. Perché ciò diventi realtà è necessario che la coscienza europea evolva: e che la 7ma legislatura sia seguita con più interesse dai media, dalle forze politiche nazionali e dai cittadini. Il primo passo perché ciò avvenga è andare a votare il 6 e il 7 giugno prossimi e partecipare a questo grande esercizio di democrazia europea: USA IL TUO VOTO!

                                                                         Clara Albani
                                                                         Direttrice Ufficio d'Informazione
                                                                         del Parlamento europeo per l'Italia  
Per maggiori informazioni:
Sito dell'Ufficio per l'Italia del Parlamento europeo
Speciale Elezioni europee 2009 sul sito del Parlamento europeo
Speciale Elezioni europee 2009 sul sito della Rappresentanza della Commissione europea
La notte delle elezioni europee per i cittadini

                                                                        

 

 

 

 

 

 

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