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Ue, no a piani speciali per l’Est Europa  

 

Bruxelles 1 marzo 2009 – Il vertice straordinario dei 27 contro la crisi ha stabilito come punto fermo la difesa del mercato comune, ma al di fuori di ogni protezionismo ed ha respinto l’ipotesi di piani di salvataggio speciali per l’Est Europa. Primo intervento la riattivazione del credito e del sistema bancario attraverso il trattamento dei “bad asset” che dovrà essere in linea con gli orientamenti forniti dalla Commissione Ue e nel pieno rispetto delle regole di concorrenza. Secondo punto la sostenibilità delle finanze pubbliche in linea con il patto di stabilità e di crescita; terzo la riscoperta del mercato unico con il secco rifiuto di ogni forma di protezionismo che non è una risposta giusta alla crisi attuale. Ricette che verranno integrate nelle decisioni del G20 di Londra il 2 aprile, dove la risposta europea si confronterà con quella degli altri paesi, soprattutto quella degli Stati Uniti.

Nelle conclusioni si sottolinea l'importanza della stabilità macro-finanziaria in tutta l'Unione europea e la necessità di rivedere - riconoscendo chiare differenze tra gli stati membri in Europa centrale e orientale - l'assistenza già resa disponibile. Il consiglio Ecofin è incaricato di tenere la situazione sotto attivo controllo, lavorando strettamente con la Commissione, e di delineare elementi per aiutare i paesi che affrontano squilibri temporanei, se richiesto, e sulla base di tutti gli strumenti disponibili. 

Per quanto riguarda il settore bancario i leader dei 27 confermano che il sostegno per le banche madre non deve implicare alcuna restrizione sulle attività delle sussidiarie negli stati membri Ue. Il protezionismo – si afferma nel documento -  non è la risposta alla crisi attuale. Si tratta invece di fare il massimo uso politico del mercato unico come motore per la ripresa per sostenere crescita e lavori. Infine i leader riconoscono l'importanza del fatto che la Banca europea per gli investimenti (Bei) fornisce finanza alla regione ed esprimono compiacimento, in questo contesto, del recente annuncio della Bei, della Banca Mondiale e della Banca europea di ricostruzione e sviluppo per un'iniziativa congiunta (per 24,5 miliardi di euro) per sostenere i settori bancari nella regione e per finanziare i crediti alle imprese colpite dalla crisi economica globale. Primi beneficiari del fondo sono l'Ungheria e la Lettonia.

 

 

 

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