<<Sommario

 
 


Presidenza di turno alle Nazioni Unite
 

L’Italia guida il Consiglio di Sicurezza

di Domenico M. Ardizzone

Ora tocca all’Italia guidare il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La presidenza di turno assunta il 5 dicembre 2007 dal nostro rappresentante all’Onu, Marcello Spatafora, assegna all’Italia un ruolo di particolare responsabilità. Un ruolo che - afferma Romano Prodi - sarà marcato da uno spirito costruttivo e da un impegno volto a incoraggiare consensi e attenzione sulle più importanti questioni che interessano la comunità internazionale. Si presenta inoltre una opportunità per lavorare alla prospettiva di un maggior coordinamento nelle posizioni dei paesi membri dell'Unione europea in seno al massimo organo del Palazzo di Vetro.

Con l’Italia sono presenti nel Consiglio di Sicurezza altri quattro paesi europei, due membri permanenti, Francia e Gran Bretagna, e due non permanenti Slovacchia e Belgio. Secondo il ministro degli esteri, Massimo D’Alema, questa circostanza rafforza il progetto italiano di svolgere in chiave più europea la presenza all'interno del Consiglio, in quanto uniti anche nelle istituzioni internazionali, gli europei possono contribuire sempre più efficacemente nella determinazione delle scelte politiche internazionali.

L’Italia considera le Nazioni Unite la massima forza politica che può affrontare in maniera globale le sfide del nostro tempo e si dichiara pronta a favorire l’azione per la ricerca della pace, lo sviluppo, la protezione dei diritti umani e la dignità, la lotta contro il terrorismo e contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa. La recente iniziativa dell’Italia a sostegno della risoluzione per la moratoria della pena di morte rientra in questo contesto.
Con un approccio equilibrato ed imparziale alle crisi nel mondo l’Italia vuole porsi come un reale interlocutore per appoggiare funzioni riguardanti gli europei e le difficili scelte politiche internazionali, dal Medio Oriente ai Balcani e all’Afghanistan.

Romano Prodi ricorda che il nostro progetto per questa politica è sorto nell’estate del 2006 quando l’Italia è arrivata ad essere uno dei maggiori contribuenti per la missione di pace delle Nazioni Unite nel Libano (Unifil II). Inoltre l’Italia partecipa decisamente agli sforzi dell’Onu per il mantenimento della pace tramite la base logistica di Brindisi, unica di questo tipo nel mondo, essenziale per condurre operazioni di pace e distribuire aiuti umanitari nelle maggiori aree di crisi. Infine l’Italia non mancherà di offrire il proprio supporto determinante al Segretario generale Ban Ki-moon nel suo impegno per riformare e riorganizzare questo importante campo di attività. Un modo sincero e cordiale per ricambiare la stima e la simpatia per l’Italia da parte di Ban Ki-moon che, nei primi sei mesi del suo mandato, è venuto in visita due volte nel nostro paese.

 

top