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Afghanistan, Obama: “Non è una battaglia solo degli Usa” 

 

Washington, 29 settembre - L'impegno militare in Afghanistan non è responsabilità solo dell'America ma di tutti gli alleati. E' questo il messaggio che Barack Obama ed Anders Fogh Rasmussen hanno dato al termine del loro incontro alla Casa Bianca: "la nostra operazione in Afghanistan non è solo responsabilità dell'America o solo suo compito: è e rimarrà un gioco di squadra" ha dichiarato il segretario generale delle Nato

Rasmussen ha poi assicurato che l'Alleanza rimarrà in Afghanistan fino a quando sarà completata la missione. "Questa alleanza rimarrà unita e rimarremo in Afghanistan fino a quando sarà necessario per concludere il nostro lavoro" ha aggiunto il segretario generale della Nato. Rasmussen ha poi detto di appoggiare la posizione del presidente americano che intende decidere "prima la strategia e poi occuparsi delle risorse", vale a dire le richieste di rinforzi che arrivano dal generale Stanley McChrystal.

Da parte sua, il presidente Obama ha mandato un chiaro messaggio agli alleati della Nato ricordando che, nonostante la predominante presenza di truppe americane, "questa non è una battaglia americana ma anche una missione della Nato, noi lavoriamo in modo attivo e ci consultiamo diligentemente con la Nato ad ogni passo".

Parole tese soprattutto a tranquillizzare un'opinione pubblica americana che sostiene sempre meno un impegno militare che diventa di mese in mese più oneroso per numero di caduti ed impegno finanziario. Una situazione in cui Obama deve prendere la difficile decisione se aumentare, come viene chiesto dai comandanti sul campo, il numero dei militari dispiegati - che arriveranno ad oltre 60mila entro la fine dell'anno quando sarà completato l'invio di rinforzi già deciso dal presidente in primavera - o adottare nuove strategie militari, con maggior focus sulle operazioni anti-terrorismo mirate.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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