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Berlino, colloqui di Netanyahu con Merkel e Mitchell

 

Berlino, 27 agosto 2009 - Il cancelliere Angela Merkel ha accolto il premier israeliano, che si è recato nei luoghi storici dell’Olocausto, come Wannsee, a sud di Berlino, dove i nazisti decisero la “soluzione finale”. Nella sua visita berlinese, Netanyahu ha ricevuto anche le planimetrie  originali del campo di concentramento di Auschwitz, ritrovate per caso in un appartamento di Berlino nel 2008. Ma non si è trattato solo di una visita simbolica.

Secondo alcune fonti, nell’incontro di ieri con l’inviato statunitense George Mitchell, Netanyahu avrebbe promesso un gelo di nove mesi nella colonizzazione dei territori palestinesi. Un blocco che non riguarderebbe però Gerusalemme Est. Come gli Stati Uniti e il resto d’Europa, anche la Germania considera la costruzione di insediamenti un ostacolo alla pace.

Una planimetria del lager di Auschwitz

Netanyahu ha chiesto ancora una volta ad Angela Merkel dure sanzioni contro l’Iran. Se l’Onu non riesce a trovare un accordo su questo punto, sostiene Netanyahu, Stati Uniti ed Europa devono agire in maniera indipendente: “Credo che la cosa più importante da fare sia quello che il segretario di stato americano Hillary Clinton chiama “sanzioni paralizzanti”. E’ possibile fare davvero pressione sull’Iran, pressione economica sul regime, se le potenze mondiali sono unite”.

Il cancelliere Angela Merkel non ha escluso l’ipotesi di sanzioni, ma ha ribadito anche la necessità di porre un freno alle colonie: “Crediamo che il blocco nella costruzione delle colonie sia molto importante, sia una condizione necessaria per il processo di pace”. In mattinata erano trapelate voci, poi smentite da Netanyahu stesso, su un congelamento di nove mesi nella costruzione di insediamenti nei territori palestinesi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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