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Kenia, gravissima crisi alimentare per la siccità

 

Nairobi, 27 agosto 2009 - L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione ha lanciato un allarme sulla gravissima crisi alimentare causata dalla scarsità di piogge che sta colpendo il Kenia, sollecitando aiuti per 230 milioni di dollari per sfamare nei prossimi sei mesi quasi quattro milioni di kenioti, cioè un decimo circa della popolazione del Paese africano.

 “Ci sono campanelli d’allarme in tutto il paese” dice Burkard Oberle, direttore del Programma alimentare mondiale (Wfp) del Kenia. “La gente soffre la fame e la malnutrizione colpisce sempre più bambini piccoli; il bestiame muore. La nostra è una sfida davvero grande perciò sollecitiamo la comunità internazionale affinché ci fornisca i mezzi necessari per potercela fare”, ha aggiunto ancora Oberle.

Attualmente, il Wfp sta fornendo assistenza alimentare a 2,6 milioni di persone in Kenia colpite dalla siccità e spera di poterne aiutare altre 1,2 milioni. Molte regioni del Kenia sono state colpite da diverse stagioni consecutive di siccità e si presume che le condizioni peggiorino ulteriormente. I pascoli e l’acqua per il bestiame sono rapidamente in calo e il governo prevede inoltre che il principale raccolto di mais sarà ridotto di quasi un terzo rispetto alla media dei cinque anni precedenti.

L’agenzia Onu spera che l’afflusso di fondi permetterà di estendere ad altre centomila unità il programma alimentare per le scuole raggiungendo così 1,2 milioni di bambini. Attualmente, seguendo un proprio piano interno, il governo keniota garantisce il pranzo scolastico a circa altri cinquecentomila giovani. In tutto il Corno d’Africa, il Wfp si trova ad affrontare carenze di finanziamenti, tra i quali più di 160 milioni di dollari per la Somalia e quasi 100 milioni per l’Etiopia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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