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Il Papa a Praga: l’Europa sia casa spirituale di tutti 

 

Praga, 26 settembre 2009 - L'Europa è più che un continente; è una casa, una patria spirituale dove il cristianesimo gioca un ruolo insostituibile per la formazione della coscienza di ogni generazione e per la promozione di un consenso etico di fondo, al servizio di ogni persona. Lo ha ricordato Papa Benedetto XVI, in una riflessione sul cammino del Continente europeo nella Sala spagnola del Castello di Praga, alla presenza del presidente Vaclav Klaus, delle autorità politiche e civili, del corpo diplomatico, del mondo accademico, della società civile, del mondo imprenditoriale e culturale del Paese.

''L'Europa, fedele alle sue radici cristiane, - ha osservato il Pontefice - ha una particolare vocazione a sostenere una visione trascendente nelle sue iniziative al servizio del bene comune di individui, comunità e nazioni. La ricerca della libertà ha segnato la storia recente del Continente, soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti e, oggi, questa libertà in Europa ''trova il suo significato più profondo proprio nell'essere una patria spirituale''.

Per questo, osserva Papa Ratzinger, ''nel pieno rispetto della distinzione tra la sfera politica e quella religiosa - distinzione che garantisce la libertà dei cittadini di esprimere il proprio credo religioso e di vivere in sintonia con esso - desidero rimarcare l'insostituibile ruolo''.

''In questo spirito - ha poi proseguito il Pontefice - rendo atto alla voce di quanti oggi, in questo Paese e in Europa, cercano di applicare la propria fede, in modo rispettoso ma determinato, nell'arena pubblica, nell'aspettativa che le norme sociali e le linee politiche siano ispirate al desiderio di vivere secondo la verità che rende libero ogni uomo e donna''.

Nel suo discorso, il Papa ha poi rievocato il ruolo decisivo nel plasmare l'eredità spirituale e culturale della Repubblica Ceca giocato dalla fede cristiana. ''Deve essere lo stesso - ha aggiunto - nel presente e per il futuro, perché il ricco patrimonio di valori spirituali e culturali, che si esprimono gli uni attraverso gli altri, non solo ha dato forma all'identità di questa nazione, ma l'ha anche dotata della prospettiva necessaria ad esercitare un ruolo di coesione al cuore dell'Europa”.

A vent'anni dalla ''caduta dei regimi totalitari in Europa Centrale ed Orientale, e della 'Rivoluzione di Velluto' che ripristinò la democrazia'' nella Repubblica Ceca, ''oggi, specialmente fra i giovani, emerge di nuovo la domanda sulla natura della libertà conquistata'', ha osservato Benedetto XVI.

“Per secoli - ha proseguito il Pontefice - questa terra è stata un punto d'incontro tra popoli, tradizioni e culture diverse. Come ben sappiamo, essa ha conosciuto capitoli dolorosi e porta le cicatrici dei tragici avvenimenti causati dall'incomprensione, dalla guerra e dalla persecuzione. E tuttavia è anche vero che le sue radici cristiane hanno favorito la crescita di un considerevole spirito di perdono, di riconciliazione e di collaborazione, che ha reso la gente di queste terre capace di ritrovare la libertà e di inaugurare una nuova era, una nuova sintesi, una rinnovata speranza. Non è proprio di questo spirito - si è chiesto il Papa in conclusione - che ha bisogno l'Europa di oggi?''.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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