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Cisgiordania, tutti contro la proposta di Netanyahu


 

Gaza, 26 novembre 2009 - Muro a muro sulla questione degli insediamenti in Cisgiordania. Israele rispedisce al mittente le critiche: “La palla è ora ai palestinesi - ha fatto sapere il ministro degli esteri Avigdor Lieberman – noi abbiamo ormai fatto tutte le concessioni possibili”. Dai palestinesi era arrivato un fermo no alla proposta di Netanyahu di congelare per 10 mesi gli insediamenti in Cisgiordania. L’iniziativa del premier israeliano, che esclude Gerusalemme est e tremila unità già in costruzione, divide però anche i coloni.

“Il problema principale – dice un abitante di Erat -non sono gli insediamenti. Il problema principale è il terrorismo. E il fatto che gli arabi, qui, non hanno mai accettato la presenza di noi ebrei”. Scetticismo ancora più pronunciato tra i palestinesi, che bollano come fittizia la proposta israeliana. “Si tratta di un congelamento incompleto e di facciata – commenta un cittadino arabo di Hebron -. Non sono che chiacchiere”.

“E’ una presa in giro – gli fa eco un commerciante al mercato - Un sedativo per tranquillizzare gli arabi. Dicono di voler fermare gli insediamenti, mentre continuano a costruire. Hanno cambiato il volto di Hebron, come quello di Gerusalemme”. Positiva, invece la reazione della Casa Bianca. Il segretario di Stato Hillary Clinton ha salutato l’apertura di Netanyahu come un “passo verso la risoluzione del conflitto israelo-palestinese”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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