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Usa non firmano trattato messa al bando mine antiuomo


 

Washington, 25 novembre 2009 - Il presidente Usa Barack Obama non ha intenzione di firmare un trattato globale per l'abolizione delle mine antiuomo, perché uno studio ha dimostrato che gli Stati Uniti non possono garantire la propria sicurezza senza queste armi. Lo ha fatto sapere il Dipartimento di Stato.

 "Questa amministrazione ha riesaminato la propria strategia politica e abbiamo deciso che, per quanto riguarda le mine antiuomo, la nostra politica non cambierà", ha detto il portavoce Ian Kelly, a soli cinque giorni dalla conferenza di Cartagena, che avrà come tema principale proprio il Trattato per la messa al bando delle mine antiuomo, ormai in vigore da dieci anni.

"Abbiamo appurato che non saremmo in grado di assicurare la sicurezza nazionale per noi e per i nostri alleati se firmassimo questa convenzione", ha spiegato Kelly. Il "Mine Ban Treaty", entrato in vigore il primo marzo del 1999, vieta l'utilizzo, la vendita e la produzione di mine antiuomo. E' stato siglato da 156 paesi in tutto il mondo, ma non da potenze come Usa, Russia, Cina e India.

Le mine antiuomo hanno causato 5.197 morti lo scorso anno, un terzo dei quali bambini, stando alle stime diffuse dall'Icbl, la Campagna internazionale per la messa al bando delle mine antiuomo, organizzazione non governativa vincitrice del premio Nobel per la pace nel 1997.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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