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Il Consiglio di sicurezza presieduto da Barack Obama

Onu, subito il disarmo nucleare

Adottata all’unanimità la risoluzione con la road map


New York, 24 settembre 2009 - Il presidente americano, Barack Obama, ha presieduto la sessione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in cui i 15 paesi erano rappresentati dai rispettivi capi di stato e di governo. E’ stata la quinta riunione della storia del Palazzo di Vetro a questo livello (la prima i cui lavori sono stati diretti da un presidente americano). Una sessione dedicata alla lotta alla non proliferazione e al disarmo nucleare quella aperta da Obama in cui è stata subito adottata all'unanimità la risoluzione presentata dagli Stati Uniti con la “road map” per affrontare la minaccia nucleare alla sicurezza internazionale e arrivare a un mondo libero da ordigni.

Nella sala del Consiglio erano presenti, oltre a Obama, il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, e l'ambasciatrice americana all'Onu, Susan Rice, personalità come Henry Kissinger e l'attore Michael Douglas, testimonial dell'Onu per la pace e il disarmo. E i presidenti di Cina, Hu Jinatao, Francia, Nicolas sarkozy, Russia, Dmitry Medvedev e il premier britannico, Gordon Brown. Ma anche il premier giapponese, Yukio Hatoyama, il leader libico Moamad Gheddafi, il presidente dell'Uganda, Yoweri Museveni, il presidente messicano, Felipe Calderon, il premier turco, Recep Tayyp Erdogan il presidente vietnamita, Nguyen Minh Triet.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, è intervenuto sollecitando i paesi della comunità internazionale a cogliere questa “opportunità rara”, quella creata da una conferenza dedicata al disarmo presieduta dagli Usa, e, chi non lo ha ancora fatto, a ratificare il Trattato per la totale messa al bando dei test nucleari (Ctbt).

''C'è una nuova spinta verso la pace'', ha dichiarato Ban prima dell'inizio della sessione del Consiglio di sicurezza. ''Questo è il momento giusto. Non aspettate che altri assumano la leadership, dimostrate la vostra'', ha aggiunto, auspicando che il prossimo appuntamento della conferenza biennale sul trattato sia occasione per ''celebrare la sua entrata in vigore e l'ingresso del mondo in un'epoca piu' sicura per tutti''. Per entrare in vigore, il trattato, a cui hanno fino a ora aderito 181 Paesi, ha bisogno della ratifica di altri nove (Stati Uniti, Cina, Egitto, Corea del Nord, India, Indonesia, Iran, Israele e Pakistan).

“La risoluzione storica che abbiamo appena approvato – ha detto Obama - sottolinea il nostro impegno condiviso all'obiettivo di un mondo senza ordigni nucleari e l'accordo del Consiglio di sicurezza per un ampio quadro di azione per ridurre i pericoli nucleari mano a mano che ci impegniamo verso questo obiettivo”.

“Lo sforzo globale intrapreso dai Paesi della comunità internazionale rappresentati nel Consiglio di sicurezza ha come obiettivo quello di ''mettere sotto chiave tutti i materiali nucleari entro quattro anni. Usciremo da questo incontro con rinnovata determinazione al disarmo nucleare - ha precisato il presidente americano - per cui questo è un momento storico che offre un nuovo avvio verso un nuovo futuro”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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