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Le salme dei parà trasferite nelle città di origine

 

Roma, 22 settembre 2009 - Dopo i funerali di Stato celebrati ieri nella Basilica di San Paolo fuori le mura, le salme dei soldati italiani morti in Afghanistan sono rientrate nelle loro città, dove parenti e amici hanno reso loro omaggio nelle camere ardenti e partecipato ai riti funebri per accompagnare nel loro ultimo viaggio i loro ragazzi: il tenente Antonio Fortunato, di Lagonegro (Potenza), il primo caporal maggiore Matteo Mureddu, di Oristano, il primo caporal maggiore Davide Ricchiuto, di Glarus (Svizzera); il sergente maggiore Roberto Valente, di Napoli, il primo caporal maggiore Gian Domenico Pistonami, di Orvieto; il primo caporal maggiore Massimiliano Randino, di Pagani (Salerno).

Il corpo del caporalmaggiore Davide Ricchiuto, che è stato vegliato per tutta la notte nella casa di famiglia, è stato trasferito alla camera ardente allestita in municipio, a Tiggiano, piccolo comune del Salento, in un grande corteo funebre di giovani, anziani, donne. I funerali si sono svolti nel pomeriggio nella chiesa del Cristo Redentore, officiati dal vescovo di Ugento, Mons. Vito De Grisantis. Per permettere di seguire la cerimonia anche a chi non riusciva a entrare in chiesa, l'amministrazione comunale ha allestito due schermi, uno nella scuola e l'altro nella sala parrocchiale. Alle esequie hanno partecipato anche il ministro Raffaele Fitto e il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.

La salma di Roberto Valente è arrivata lunedì sera al Maschio Angioino, a Napoli, dove la folla lo ha accolto con un lungo applauso. Il rito funebre è stato presieduto dal vescovo di Pozzuoli, monsignor Gennaro Pascarella ricordando “l’ora della solidarietà, della preghiera e dell’impegno concreto per la pace”. Fra le autorità presenti il prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, il questore Santi Giuffré, il sindaco di Napoli Rosa Iervolino Russo, accompagnata da numerosi assessori. In rappresentanza della Regione l’assessore Riccardo Marone.

I funerali di Matteo Mureddu sono stati officiati a Solarussa, in provincia di Oristano, nella chiesa parrocchiale di San Pietro, nell’abbraccio di una folla di cittadini che erano già sfilati nella camera ardente, allestita nel municipio rimasta aperta per tutta la notte.

Anche il feretro del tenente dei paracadutisti Antonio Fortunato è tornato a casa, nella sua Toscana. Per volontà dei familiari, è stato portato prima alla caserma Bandini di Siena, sede del 186esimo reggimento della Brigata Folgore, a cui il tenente apparteneva, dove i commilitoni e tanti cittadini gli hanno dato l'ultimo saluto. Poi, il feretro è stato portato a Uopini, nel Comune di Monteriggioni, in provincia di Siena, per essere tumulato nel cimitero del paese. La famiglia Fortunato, originaria della Basilicata, risiedeva da alcuni anni nei pressi di Siena, a Badesse.

Una grande folla ha accolto a Nocera Superiore l'arrivo di Massimiliano Randino, il cui funerale privato è stato celebrato nel pomeriggio. Il feretro di Giandomenico Pistonami è arrivato a Lubriano, in provincia di Viterbo, e la bara è stata trasportata a spalla dai parà del 186esimo Folgore di Siena, in cui prestava servizio. I funerali saranno celebrati mercoledì mattina alle 10 nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, a Lubriano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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