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Ministri finanze Ue non trovano accordo sul clima


 

Lussemburgo, 20 ottobre 2009 - I ministri delle Finanze dell'Unione europea non sono riusciti a raggiungere un accordo sui fondi da destinare alla lotta al cambiamento climatico da presentare alla Conferenza internazionale di Copenaghen sul riscaldamento globale, prevista per il dicembre di quest'anno, rimettendo la questione ai capi di stato e di governo.

L'impegno finanziario delle economie più forti è una questione dirimente in vista dell'incontro di Copenaghen, che dovrà produrre un testo sulla riduzione delle emissioni dei gas serra che sostituisca il Protocollo di Kyoto in scadenza nel 2012.

A margine dei lavori, il ministro delle finanze della Svezia, Anders Borg, il cui paese avrà la presidenza del Consiglio europeo fino a dicembre, ha detto che non essere riusciti a trovare un accordo, è deludente ed ha ammesso che della questione si dovrà occupare il Consiglio europeo alla fine di ottobre. Le nazioni meno sviluppate sostengono di non essere in grado di tagliare le emissioni e di affrontare il cambiamento climatico senza l'aiuto dei paesi più industrializzati, quelli che sono diventati ricchi alimentando le loro industrie con idrocarburi e inquinando l'atmosfera.

I ministri delle finanze hanno, invece, concordato sulla necessità che il rientro delle misure di stimolo all'economia per fronteggiare la crisi dovrà essere fissata d’intesa tra i vari paesi nell'ambito del programma di consolidamento dei conti pubblici. Inoltre il consolidamento dei conti pubblici dovrà partire dal 2011, ma per alcuni paesi misure di riequilibrio delle finanze pubbliche dovranno essere adottate prima di quella data. E' quanto prevede il documento conclusivo dell'Ecofin.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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