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Russia, ora non servono missili a Kaliningrad

 

Mosca, 19 settembre 2009 - La Russia non schiererà nuovi missili nell'enclave di Kaliningrad dopo che gli Stati Uniti hanno ritirato il piano per la realizzazione di uno scudo anti-missile nell'Europa dell'Est. Lo ha detto oggi il vice ministro della difesa russo. "Naturalmente abbandoneremo le misure che la Russia aveva programmato in risposta allo spiegamento di difesa missilistica nell'Europa orientale", ha detto alla radio “Ekho Moskvy” Vladimir Popovkin.

"Una di queste misure – ha dichiarato - era lo spiegamento di missili Iskander nella regione di Kaliningrad". Ciò fa eco al comunicato dell'inviato russo presso la Nato, Dimitry Rogozin, che ieri aveva accolto con favore la proposta del segretario generale della Nato Fogh Rasmussen per una maggiore cooperazione con la Russia sui sistemi anti-missile.

Il primo ministro russo Vladimir Putin ha definito "corretta e coraggiosa" la decisione del presidente Usa Barack Obama di abbandonare il paino di scudo missilistico in Europa voluto dal suo predecessore George W. Bush. Popovkin ha detto che la Russia continuerà a spendere la parte principale del suo bilancio per la difesa sullo sviluppo di forze nucleari strategiche. "Questo è il nostro scudo. Abbiamo bisogno di svilupparlo così se qualcuno ci attaccherà avremo qualcosa con cui rispondere. E quella (risposta) non sembrerà trascurabile a nessuno", ha dichiarato.

Washington aveva proposto la creazione dello scudo a causa delle preoccupazioni che l'Iran stesse cercando di sviluppare testate nucleari - circostanza negata da Teheran - e potesse montarle su missili a lungo raggio. Ma la Russia lo ha sempre considerato una minaccia alle proprie difese missilistiche e alla sicurezza globale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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