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Reazioni a rinuncia Usa allo scudo antimissile Est Europa

 

Bruxelles, 18 settembre 2009 – Prime reazioni in Europa all’annuncio dell’addio degli Stati Uniti al progetto di scudo antimissile. Barack Obama ha spiegato che il progetto sarà sostituito da un nuovo piano di difesa che mira alla distruzione dei missili di medio e corto raggio: “Il programma iraniano sui missili balistici – ha detto Obama - costituisce una minaccia reale. È per questo che mi sono impegnato a dispiegare forti sistemi di difesa antimissile, adattabili alle minacce del ventunesimo secolo”. Il piano di Bush prevedeva la costruzione di un potentissimo radar in Repubblica Ceca e del dispiegamento di dieci missili intercettori in Polonia.

Reazioni positive sono arrivate da Parigi, Berlino, Londra, e anche dalla Nato. Chi esulta è la Russia. Il Cremlino, che minacciava di puntare missili sull’Europa se fosse stato realizzato lo scudo, aveva insistito perché la questione fosse risolta entro la fine dell’anno, quando scade il trattato Start sulla riduzione degli arsenali nucleari.

Il presidente Dmitri Medvedev ha promesso: “Insieme elaboreremo misure efficaci contro i rischi di proliferazione dei missili, misure che prenderanno in considerazione gli interessi e le preoccupazioni di tutte le parti e garantiranno pari sicurezza a tutti gli Stati in Europa. Apprezziamo il passo responsabile compiuto dal presidente degli Stati Uniti verso la realizzazione dei nostri accordi. Sono pronto a proseguire il dialogo”. Un dialogo avviato nei precedenti incontri fra i due presidenti, nell’ambito del riavvicinamento fra Stati Uniti e Russia voluto da Obama.

Oggi il primo ministro della Repubblica Ceca Jan Fischer ha reso noto alla stampa che il presidente Obama lo aveva chiamato per annunciargli la rinuncia allo scudo e che il suo governo “aveva preso atto” della decisione. Gli Stati Uniti informeranno oggi la Nato mentre in mattinata una delegazione americana ha avuto incontri a Varsavia.

Il nuovo sistema punta a migliorare la reazione occidentale nel contrasto a missili iraniani a corto e medio raggio, ha detto una fonte del Pentagono prima dell'annuncio ufficiale. "Si vuole abbandonare la rete di grandi radar fissi e il concetto di terra per puntare su un sistema più adattabile e versatile", ha detto la fonte spiegando che i dati di intelligence mostrano che Teheran ha abbandonato i suoi sforzi su missili intercontinentali per concentrarsi su armi a breve gittata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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