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Per l’adozione manca soltanto la firma della Repubblica Ceca

La Polonia ha ratificato il Trattato di Lisbona

 

Varsavia, 10 ottobre 21009 - Ventiseiesimo dei Paesi europei, la Polonia ha ratificato il Trattato di Lisbona. La firma di Varsavia trasforma la Repubblica Ceca nell’ultimo Stato a non averlo ancora fatto. Il Presidente polacco Lech Kaczynski ha firmato durante una cerimonia al palazzo presidenziale di Varsavia. Presenti il presidente della Commissione europea José Manuel Durao Barroso, il premier svedese Fredrick Reinfeldt, presidente di turno dell’Unione, il presidente del Parlamento europeo, il polacco Jerzy Karol Buzek.

La ratifica del Trattato che sostituirà le carte fondamentali è stata preceduta da un discorso in cui Kaczynski ha sottolineato l’importanza della costruzione europea ribadendo tuttavia che la Polonia è e resterà uno Stato sovrano. “L’Europa rimane un’unione di Stati nazionali. E’ un’unione forte, ma è un’unione di Stati sovrani e tale dovrà restare” ha detto.

Sia Kaczynski che Barroso hanno comunque sottolineato l’importanza dell’allargamento: un processo ancora lungo. “L’accordo sul Trattato di Lisbona segna la fine di quella che possiamo definire la prima fase dell’allargamento”.

Resta ora la Repubblica Ceca. Venerdì Jerzy Buzek ha incontrato a Praga il presidente Vaklav Klaus che ha confermato di volere una clausola di esonero alla Carta dei diritti fondamentali. Klaus teme che il Trattato apra la strada a richieste d’indennizzo dei tedeschi dei Sudeti espulsi ed espropriati dei loro beni dalla Cecoslovacchia dopo il 1945. L’adozione del Trattato rischierebbe di subire un ritardo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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