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53° anniversario della tragedia nella miniera belga di Marcinelle

Fini, la società ha bisogno dei lavoratori stranieri

 

Marcinelle, 8 agosto 2009  - “I lavoratori stranieri non vanno considerati il momentaneo supporto di cui ha bisogno la societa”. E’ quanto affermato dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervenuto alla commemorazione del 53° anniversario della tragedia di Marcinelle nella quale persero la vita 136 lavoratori italiani.

“La tragedia di Marcinelle - ha proseguito Fini - appartiene all'umanità intera ed è una pagina tragica di tutta l'umanità. Per questo alla cittadina belga che chiederà il prossimo anno di riconoscimento di città patrimonio dell'Unesco “non mancherà il sostegno dell'Italia”.

Per Fini quella di Marcinelle è “una pagina che non può essere dimenticata in cui eravamo noi i figli di emigranti, quei nostri connazionali che erano chiamati “musi neri” e che lavoravano in schiavitù per le loro famiglie”. Tutto ciò “non è molto diverso dalla vicenda dei lavoratori stranieri che oggi giungono in Italia. Nel '56 non c'era la parola “extracomunitario” perché non c'era l'Unione europea ma se ci fosse stata la parola quei minatori sarebbero stati definiti extracomunitari magari con mal celata xenofobia e disprezzo”.

In questo senso è importante il ruolo delle istituzioni che per il presidente della Camera hanno oggi “il dovere di insegnare ai più giovani cosa accadde a Marcinelle e che significato ha oggi quel sacrificio. Le istituzioni devono quindi sentire l'impegno d'onore affinché i più giovani ricordino per rimanere nel cuore di una collettività”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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