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Istat, circa 4 milioni gli stranieri residenti in Italia

 

Roma, 8 ottobre 2009 - Aumentano ancora nel 2008 i cittadini stranieri residenti in Italia. Questo il dato principale che emerge dall'indagine annuale dell'Istat (Istituto nazionale di statistica) relativa all'anno 2008. I cittadini stranieri residenti in Italia al primo gennaio 2009 sono 3.891.295, pari al 6,5% del totale dei residenti. Rispetto al primo gennaio 2008 sono aumentati di 458.644 unità (+13,4%); si tratta di un incremento ancora molto elevato, sebbene inferiore a quello dell'anno precedente (+16,8%).

Ad aumentare maggiormente sono gli immigrati dai paesi Ue di nuova adesione (in particolare la Romania) cresciuti complessivamente di 190.403 unità (+24,5%), seguiti dagli immigrati dei paesi dell'Est europeo esterni all'Unione (+12%), dagli immigrati dal Marocco (+10,3%) e da paesi asiatici, tra cui Cina, India e Bangladesh. In particolare, per questi ultimi due paesi l'incremento è molto alto (18,6%). Altro dato importante emergente dall'indagine è che quasi 519 mila di questi residenti stranieri sono nati in Italia (72.472 nel solo anno 2008), quasi tutti ancora minorenni; un dato questo in costante crescita, se si pensa che nel 2001, in occasione del Censimento, erano circa 160 mila.

Gli stranieri nati in Italia rappresentano però una "seconda generazione", in quanto la cittadinanza straniera è dovuta unicamente al fatto di essere figli di genitori stranieri. Complessivamente, i minorenni stranieri sono circa 862 mila, in gran parte appunto nati in Italia, mentre la restante parte è giunta nel nostro Paese al seguito dei genitori. Circa la metà dei residenti stranieri (1.906 mila individui, pari al 49% del totale) proviene dai paesi dell'Est europeo: in particolare, circa un quarto (967 mila) dai "Paesi Ue di nuova adesione" (796 mila sono cittadini rumeni); l'altro quarto sono cittadini dei paesi est-europei non appartenenti all'Ue (940 mila).

Si evince poi che il minor incremento dei cittadini rumeni ha fatto rallentare la crescita dei flussi migratori dai "Paesi Ue di nuova adesione", per la prima volta dal 2005, anno in cui era iniziato un costante aumento, in conseguenza dell'ingresso nell'Unione europea della Polonia nel 2004 e della Romania nel 2007. Infine, come già accaduto per il 2007, anche alla fine del 2008 l'insediamento dei residenti stranieri ha mostrato un'ulteriore lieve redistribuzione di popolazione a favore delle regioni meridionali, a causa della crescita in queste regioni della presenza rumena. Tuttavia non muta sostanzialmente il quadro generale del fenomeno: oltre il 60% degli immigrati risiede nelle regioni del Nord, il 25,1% in quelle del Centro e il restante 12,8% in quelle del Mezzogiorno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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