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Esteri Ue, rivedere la strategia europea in Afghanistan

 

Stoccolma, 5 settembre 2009 - L’attacco Nato a Kunduz mette in discussione la strategia europea in Afghanistan. L’episodio di ieri irrompe a Stoccolma nell’agenda del secondo giorno di lavori del consiglio informale esteri dell’Unione europea e riporta in primo piano il problema  della sicurezza. Il Commissario per le relazioni esterne Benita Ferrero-Waldner ha parlato della necessità di prendere in esame l’operato dell’Alleanza. “Credo sia il momento – ha detto -, dopo il primo turno di elezioni – e vedremo se ce ne sarà un secondo – per capire se questa strategia, soprattutto dal punto di vista dei civili, sia quella giusta”.

Per il ministro Franco Frattini, l'uccisione di civili nel raid “è una tragedia che non possiamo accettare perchè siamo in Afghanistan per difendere la sicurezza degli afghani e non per provocare la morte di civili”. Dura la reazione del ministro degli esteri francese Bernard Kouchner. “Non parliamo tra di noi – ha detto. Siamo solo parte di un’alleanza, ma non abbiamo mai stabilito un progetto preciso e una strategia europea. Per parlare in modo concreto: la nostra strategia a cosa serve? Per quanto tempo e come procedere”. Kouchner ha definito l’attacco un grosso errore, unendosi al coro di critiche giunte da diversi Paesi europei.

L’Alto rappresentante Ue per la politica estera Javier Solana ha parlato di episodio terribile. Per molti ministri le conseguenze sul rapporto di fiducia tra coalizione internazionale e autorità e civili afgani potrebbero essere gravi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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