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Clima, ai paesi poveri il prezzo più alto

 

Istanbul, 4 ottobre 2009 - I cambiamenti climatici arriveranno a costare ai paesi in via di sviluppo fino a 475 miliardi di dollari all'anno entro il 2030. L'allarme è della Banca mondiale che in un rapporto, diffuso a margine dei lavori dell'assemblea annuale in corso a Istanbul, sottolinea come due gradi centigradi in più di temperatura media si tradurranno in una perdita permanente di Pil compresa tra il 4 e il 5% per l'Africa e l'Asia del Sud.

In particolare, i paesi più poveri pagheranno con 75 miliardi di dollari all'anno la necessità di adattarsi ai cambiamenti e con altri 400 miliardi quella di mitigarne l'impatto, contro i 10 miliardi complessivi di oggi. "L'impatto del surriscaldamento si concentrerà al 75-80% sui Paesi in via di sviluppo che pure producono appena un terzo delle emissioni di gas serra complessive", ha osservato il capo economista della Banca mondiale, Justin Lin. "Affrontare i cambiamenti climatici", ha aggiunto nel corso di una conferenza stampa, "è urgentissimo e il fabbisogno finanziario enorme. Speriamo venga trovato un accordo internazionale a Copenhagen" a dicembre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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