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Dopo circa 8 anni di gestazione il progetto di riforma si è compiuto

Praga ha ratificato il Trattato di Lisbona

L’euroscettico presidente ceco Klaus: “Oggi il nostro paese cessa di essere sovrano” - Imminente convocazione di un vertice straordinario dell'Ue
 

Il presidente ceco Vaclav Klaus

Bruxelles, 3 novembre 2009 – Dopo quasi otto anni di gestazione il progetto di riforma delle istituzioni europee si è compiuto. Con la firma del presidente della Repubblica ceca, Vaclav Klaus, si è completato il processo di ratifica del Trattato di Lisbona che è stato così adottato da tutti i 27 Stati membri. La presidenza di turno svedese ha annunciato che la grande riforma delle istituzioni dell'Ue entrerà in vigore il primo dicembre e per questo ha avviato tutti i passi necessari.

A sgombrare l'ultimo ostacolo è stata la Corte costituzionale ceca, riunita a Brno, che ha riconosciuto all'unanimità la conformità del Trattato alla Costituzione della Repubblica ceca. I giudici hanno respinto come infondate tutte le obiezioni contenute nel ricorso presentato da 17 senatori euroscettici. La ratifica di Praga chiude l'accidentato percorso di ratifica del Trattato di Lisbona, che con il secondo referendum in Irlanda aveva fatto temere una nuova bocciatura, dopo quella del Trattato costituzionale europeo nel 2005 che aveva portato a questo testo meno ambizioso firmato nel dicembre 2007.

Klaus si era rimesso al pronunciamento della Corte di Brno, dopo aver ottenuto una deroga alla Carta dei diritti fondamentali contenuta nel trattato che consente a Praga di prevenire nuovi ricorsi per l'indennizzo di tre milioni di tedeschi espulsi dai Sudeti dopo la Seconda guerra mondiale. Dopo aver apposto la sua firma sul Trattato, l’euroscettico presidente ceco Klaus, non ha nascosto la sua delusione, pronunciando una frase più che eloquente: “Oggi il nostro Paese cessa di essere sovrano”.

Da Washington il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso si è detto certo che il Trattato "farà sentire immediatamente il suo potenziale di trasformazione". Ora via libera alle nomine delle due cariche più prestigiose previste dal Trattato: il presidente del Consiglio dell'Ue (favorito è il premier belga Herman Van Rompuy) e l'alto rappresentante della politica estera (tra i candidati c'è Massimo D'Alema), che avrà poteri rafforzati. Il premier svedese Fredrik Reinfeldt ha annunciato l'imminente convocazione di un vertice straordinario dell'Ue.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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