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Ue, aiuti di Stato per Emilia-Romagna e Sicilia

 

Bruxelles, 30 settembre 2009 - La Commissione europea ha approvato oggi un regime di aiuti di Stato di 9 milioni di euro notificato dalle autorità italiane per rivitalizzare il trasporto ferroviario e il trasferimento modale dalla strada alla ferrovia nella regione Emilia-Romagna.

Il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, responsabile dei trasporti, ha dichiarato: “È positivo che regimi di aiuti abbiano come obiettivo quello di integrare l’uso di vari modi di trasporto. Ciò è in linea con la politica della Commissione e personalmente sono convinto che occorra ottimizzare l’uso di tutti i mezzi di trasporto esistenti per migliorarne l’efficacia e la sostenibilità”.

Il regime di aiuti della regione Emilia-Romagna, il cui programma ha una durata di tre anni, promuoverà il trasporto ferroviario nell’ambito della crisi economica e finanziaria, permettendo inoltre di compensare i costi esterni, che vengono evitati quando le merci sono trasportate per ferrovia invece che su strada. La Commissione prevede che queste misure potranno ridurre l’inquinamento e la congestione e miglioreranno la sicurezza stradale in quella che è una delle più importanti regioni industriali italiane. Per la Commissione il regime è conforme agli orientamenti comunitari in materia di trasporti ferroviari ed è pertanto compatibile con il mercato comune.

Sempre oggi la Commissione europea ha autorizzato, sulla base delle norme sugli aiuti di Stato del trattato CE, un regime italiano d’agevolazioni nella forma di crediti d’imposta destinato a sostenere, con un bilancio totale di 2,4 miliardi di euro fra il 2009 e il 2013, investimenti iniziali in Sicilia per la promozione dello sviluppo regionale. La Commissione è giunta alla conclusione che il regime è conforme agli orientamenti per gli aiuti a finalità regionale 2007-2013. Il commissario responsabile per la Concorrenza Neelie Kroes ha osservato: “Abbiamo appurato che i benefici del regime per lo sviluppo regionale saranno di lungi superiori ai possibili effetti distorsivi della concorrenza indotti dall’aiuto”.

Il 12 dicembre 2008 l'Italia ha notificato un regime regionale diretto a sostenere progetti d’investimento iniziale in Sicilia. La Sicilia è ammissibile agli aiuti ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 3, del trattato CE, in quanto regione con un tenore di vita anormalmente basso e una grave forma di sottoccupazione. L’aiuto sarà concesso sotto forma di credito d’imposta utilizzabile in compensazione di altre imposte o altri contributi di previdenza sociale.

La Commissione ha valutato il progetto di aiuto in base agli orientamenti per gli aiuti a finalità regionale 2007-2013 ed è giunta alla conclusione che l’aiuto costituirà un incentivo per le imprese a effettuare nuovi investimenti in Sicilia. Inoltre, saranno agevolate solo le spese sostenute fino al 31 dicembre 2013, in linea con il periodo di vigenza della carta italiana degli aiuti a finalità regionale per il periodo 2007-2013. L’aiuto sarà subordinato all’obbligo di mantenere l’investimento per almeno cinque anni, o per tre anni nel caso delle PMI, dopo il completamento del progetto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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