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Monaco, Demjanjuk alla sbarra per l’eccidio di Sobibor


 

Monaco di Baviera, 30 novembre 2009 - Si è aperto oggi uno degli ultimi processi dell’epoca nazista. John Demjanjuk, considerato uno degli ultimi grandi criminali ancora in vita, è ritenuto responsabile dello sterminio di circa 28 mila ebrei nel 1943. Se incriminato, rischia di dover trascorrere il resto della vita in carcere.

Demjanjuk ha 89 anni e le sue condizioni di salute sono precarie e non potrà sostenere più di due sessioni al giorno. “Per il processo sono previsti 35 giorni – ha spiegato il procuratore Barbara Stockinger. Il problema sta nel fatto che le udienze possono durare solo 90 minuti due volte al giorno. Parecchi testimoni saranno sentiti e ci sono numerose prove da passare al vaglio. Il processo dovrebbe dunque durare fino al prossimo maggio. Non possiamo dire se ci sarà abbastanza tempo”.

I sospetti si concentrano sull’eccidio di Sobibor, nella Polonia occupata dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, dove Demjanjuk, a differenza di altri campi di sterminio, nega di essere stato. Così come nega il coinvolgimento nell’Olocausto. Nato in Ucraina, ha vissuto per oltre 50 anni negli Stati Uniti. Per il processo c’era molta attesa. Oltre duecento i giornalisti arrivati da tutto il mondo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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