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Teheran, 29 novembre 2009 - Ignorando gli appelli della comunità internazionale e la risoluzione dell'Aiea, l'Iran ha annunciato la costruzione di altri dieci impianti in grado di arricchire l'uranio fino al 20%. Il via libera è arrivato dal governo iraniano che ha ordinato all'agenzia atomica di avviare i lavori per la costruzione dei primi cinque impianti entro due mesi e di trovare la collocazione per gli altri cinque.

Il presidente, Mahmoud Ahmadinejad, ha spiegato che l'Iran sarà in grado da solo di produrre combustibile nucleare esclusivamente per "fini civili" e che non sarà necessario inviarlo all'estero come richiesto dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica. La Repubblica islamica intende produrre 20 mila megawatt di energia attraverso i nuovi impianti che avranno le stesse dimensioni di quello di Natanz.

Venerdì scorso, l'Aiea aveva approvato una risoluzione di condanna del programma nucleare iraniano chiedendo la chiusura dell'impianto presso la città sacra di Qom. La maggioranza dei parlamentari iraniani, in risposta alla risoluzione dell'Aiea, aveva chiesto ad Ahmadinejad di ridurre la collaborazione con l'Aiea e continuare il programma "senza alcun impedimento".

STATI UNITI E GRAN BRETAGNA: “TEHERAN VIOLA LE RISOLUZIONI DELL’ONU”
Da Washington la Casa Bianca afferma che i piani iraniani per la costruzione di dieci nuovi impianti per l'arricchimento dell'uranio rappresentano "un'altra grave violazione delle risoluzioni Onu" e "un altro esempio della scelta" di Teheran "di isolarsi" dal resto del mondo. Gli Usa ribadiscono per l'ennesima vota che "per l'Iran il tempo si sta esaurendo per rispondere alle crescenti preoccupazioni della comunità internazionali per il suo programma nucleare".
Da Londra il Foreign Office sottolinea che i piani di Teheran costituiscono motivo di grave preoccupazione e che rappresentano anche "una violazione deliberata delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite"

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