|
|
Home |
|
|
 |
|
|

[ ... ] |
 |
|
|

[ ... ] |
 |
|
|

[ ... ] |
 |
|
 |
DERNIÈRES INFOS
|
|
|
|
 |
|
|
AEJ STATEMENT ON THE DETENTION OF ANDREI ALIAKSANDRAU AND
OTHER JOURNALISTS HELD IN BELARUS
18 January, 2021
The Association of European Journalists strongly protests
against the detention since 12 January of Belarusian journalist Andrei
Aliaksandrau on public order charges. We call for his immediate release
and the freeing of eight other Belarus journalists being held in jail in
connexion with their reporting of public protests against the
government.
Aliaksandrau is a long-time
associate of the AEJ. He was a deputy chairman of the Belarusian
Association pf Journalists from 2009 to 2012, and is the founder and
chief editor of the news website Belarus Journal.
Following flawed presidential elections in August last
year, hundreds of journalists have been arrested in Belarus in an often
violent crackdown by the government of Alexandre Lukashenko, who had
already held power for 26 years continuously. Large public protests have
continued in Minsk and other cities since the election, and numerous
journalists as well as protestors have reportedly been assaulted and
suffered injuries at the hands of police. Many foreign media workers in
Belarus had their press accreditations withdrawn and several were
expelled.
The European Union has not recognised the legality of the
election, saying it was ‘not free and fair’. And an investigation
supported by the Organization for Security and Cooperation in Europe
found massive and systemic violations of basic rights before and after
the poll.
Last November the Belarus Association of Journalists was
awarded the prestigious Media Freedom Award from the Global Media
Freedom Coalition, now made up of over 40 countries, that was
established in 2019 by the UK and Canada. The award citation recognised
the BAJ for its commitment to covering human rights and election fraud
in the face of violence and threats. It also stated that Belarusian
journalists reporting on the mass protests had been beaten, had their
equipment damaged, and that some had been sent to jail because of
“unfair court decisions”.
All Belarus journalists arrested or detained for
reporting on last year’s fraudulent elections must be freed and
investigations against them stopped. Full, effective criminal
investigations must be carried out to identify and penalise police and
other security officials who have mistreated and abused members of the
media at the protests or in custody.
Signed:-
William Horsley, AEJ Media Freedom Representative
Otmar Lahodynsky, AEJ President
|
 |
|
|
 |
 |
|
Se non si visualizza correttamente questa e-mail cliccare
qui |
|
L'inizio dell'era post-Merkel in
Germania e la quarta edizione del
premio IAI |
|
  |
|
ARTICOLI |
 |
|
IN EVIDENZA |
 |
|
|
|
|
 |
|
 |
Servizio stampa
Parlamento europeo
Ufficio di collegamento in Italia
|
|
|
|
|
Anteprima della sessione del 18-21 gennaio
2021
|
|
|
Vaccini
COVID-19: i deputati discuteranno i recenti
sviluppi
I deputati dovrebbero ribadire la necessità di
maggiore chiarezza e trasparenza sui contratti,
l’autorizzazione, la disponibilità e l’impiego
dei vaccini.
......................................................................................................................................................................................................................................................
|
Rivolta
a Capitol Hill: i deputati discutono la
situazione politica negli Stati Uniti
Mercoledì mattina, il Parlamento discuterà la
recente irruzione violenta al Congresso degli
Stati Uniti e l'insediamento di Joe Biden come
nuovo Presidente.
......................................................................................................................................................................................................................................................
|
Il
PE discute le priorità della Presidenza
portoghese del Consiglio
Mercoledì mattina, i deputati e il Primo
ministro portoghese António Costa discuteranno
il programma del prossimo semestre di presidenza
del Consiglio dell’UE.
......................................................................................................................................................................................................................................................
|
I
deputati discutono e votano le misure per
favorire la parità di genere
Giovedì, i deputati terranno un dibattito
congiunto e voteranno tre risoluzioni su una
serie di misure volte a favorire la parità di
genere e proteggere i diritti delle donne.
......................................................................................................................................................................................................................................................
|
Diritto
alla disconnessione: i deputati chiedono una
legge a livello UE
Il Parlamento chiederà una legge europea che
garantisca il diritto alla disconnessione
digitale e il rispetto degli orari di lavoro.
......................................................................................................................................................................................................................................................
|
Recovery:
i deputati voteranno lo strumento di sostegno
tecnico
Il Parlamento discuterà lunedì e voterà martedì
lo strumento di sostegno tecnico per aiutare i
Paesi UE nell’accesso ai finanziamenti del Fondo
per la ripresa e la resilienza.
......................................................................................................................................................................................................................................................
|
Intelligenza
artificiale: linee guida per uso in campo
militare e civile
......................................................................................................................................................................................................................................................
|
I
deputati europei chiedono misure più severe per
contrastare i paradisi fiscali
......................................................................................................................................................................................................................................................
|
Controversie
commerciali: maggiori poteri all’UE
......................................................................................................................................................................................................................................................
|
Diritti
umani e COVID-19: i deputati condannano le
misure dei regimi autoritari
......................................................................................................................................................................................................................................................
|
Dibattito
sui rifugiati e migranti alle frontiere esterne
dell’UE
......................................................................................................................................................................................................................................................
|
|
|
|
 |
|
 |
DERNIÈRES INFOS
|
|
|
|
 |
|

[ ... ] |
 |
|
Se non si visualizza correttamente questa e-mail cliccare
qui |
|
 |
|
LA FRAGILITÀ
DELLA DEMOCRAZIA
STATUNITENSE E LE
CONSEGUENZE DA TRARRE SUL
FUTURO DELL’EUROPA
Quel che è avvenuto a
Washington il 6
gennaio e quel che
ne è seguito con conseguenze
che si dipaneranno a lungo
durante la presidenza di Jo
Biden hanno
suscitato reazioni e analisi
che riguardano la fragilità
della democrazia
statunitense - e più in
generale la fragilità dei
sistemi democratici nel
mondo - sottoposti a stress
crescenti e a sfide a cui
gli Stati nazionali e le
organizzazioni
internazionali nate dopo la
seconda guerra mondiale, per
evitarne gli orrori, non
hanno saputo e potuto dare
delle risposte adeguate.
|
|
|
ATTIRIAMO LA
VOSTRA ATTENZIONE
A meno di un mese di
distanza dalla
pubblicazione
dell'ultima newsletter
del 2020, si fa quasi
fatica a trovare un
punto dal quale
riprendere il discorso
sull'attualità europea.
Rispetto al 16 dicembre
scorso, data della
pubblicazione della
newsletter n.
41/2020, vi
sono alcuni elementi di
novità sul tavolo che
richiedono attenzione:
anzitutto, la Brexit.
Dopo l'ultima telefonata
della vigilia di Natale
tra Ursula Von
der Leyen e Boris
Johnson, è
stato diffuso, il 25
dicembre, il corposo
documento relativo agli
accordi per l'uscita del
Regno Unito dalla Ue,
che affronta, capitolo
per capitolo, i vari
aspetti su cui si dovrà
basare il futuro delle
relazioni reciproche.
|
|
|
VI SEGNALIAMO
-
Fondazione PER - Progresso
Europa Riforme: “Arrivederci
Londra. Che cosa succede
dopo la Brexit?”, 11.01.2021,
h 18.30, diretta facebook
-
OSE e ETUI: Webinar di
lancio della 21ma edizione
di "Social policy in the
European Union", 12.01.2021,
h 14.00-16.30, Online su
Zoom
-
Centro di Documentazione
Europea dell'Università
degli Studi di Messina,
Dipartimento di Scienze
Politiche e Giuridiche
dell'Università degli Studi
di Messina, Ordine degli
Avvocati di Messina,
Associazione Italiana
Studiosi di Diritto
dell'Unione Europea: "La
Conferenza sul futuro
dell’Europa Un nuovo slancio
per la democrazia europea", 12.01.2021,
h 15.30, piattaforma
Microsoft Teams (Iniziativa
del progetto "La Conferenza
sul futuro dell’Europa: un
nuovo slancio per la
democrazia europea",
realizzato dalla Rete dei
CDE italiani con il
contributo della
Rappresentanza in Italia
della Commissione europea)
|
|
|
TESTI DELLA
SETTIMANA
-
Paolo Borrometi, “Non
omnis moriar - Antonio
Megalizzi, l’europeo”,
Linkiesta, 11.12.2020
-
Pier Virgilio Dastoli, “Per
l’Ue il 2021 sarà
l’annus mirabilis?”,
Linkiesta, 05.01.2021
-
Lorenzo Consoli, “I
sette paradossi
dell’accordo post
Brexit”, Eunews,
06.01.2021
|
|
|
CARTA DEI DIRITTI
FONDAMENTALI
|
|
Riprendiamo ad occuparci
della Carta dei diritti
fondamentali trattando l'articolo
42, dedicato al
tema del diritto di accesso
ai documenti. Afferma che “qualsiasi
cittadino dell’Unione o
qualsiasi persona fisica o
giuridica che risieda o
abbia la sede sociale in uno
Stato membro ha il diritto
di accedere ai documenti del
Parlamento europeo, del
Consiglio e della
Commissione”.
|
|
|
LA GIURISPRUDENZA EUROPEA
|
|
Tra le priorità future di
un'Europa coesa, vi è per i
cittadini – e di questi
tempi si direbbe che sia in
vetta all'attenzione – il
diritto alla sicurezza
sociale e alla salute. Ecco
perché vi proponiamo, sul
tema, una sentenza della
Corte di Giustizia europea
che ha riguardato un
cittadino ungherese
denominato WO. La sua
vicenda è così riassunta: “Nel
corso del 1987 [...]
ha sofferto di un distacco
della retina all’occhio
sinistro ed ha perso la
visione da tale occhio.
|
|
|
Come è noto, occuparsi di Costituzione
dell'Europa comporta
anche ragionare sui testi
costituzionali degli Stati
membri. Se ne parla
nell'intervista di “Reset”
a Giuliano Amato disponibile
tra i testi di questa
settimana: è proprio uno dei
membri della Convenzione
europea sul futuro
dell'Europa del 2002 – 2003
ad affermare che “il
giorno in cui essi dovessero
portare alla trasformazione
dell’Unione in Stato
federale, ciò potrà avvenire
non solo cambiando le norme
europee, ma anche le nostre
Costituzioni nazionali”.
|
|
|
CAMPAGNA
DI INFORMAZIONE SULL'EUROPA 
|
|
|
La newsletter del Movimento
Europeo è ripartita a gennaio 2020
con cadenza settimanale; nuova, più
ricca di spunti e di contenuti, per
seguire da vicino il dibattito sul
futuro dell’Europa. Vogliamo
assicurare continuità e cura nei
minimi dettagli e vi chiediamo per
questo vostri suggerimenti, un
contributo finanziario ed un
sostegno nella sua diffusione.
|
|
Responsabile: Massimiliano
Nespola, giornalista
Segreteria di redazione: Sabrina
Lupi
|
|
|
|
|
 |
|
Check out our latest coverage in our Economy & Jobs
policy hub or follow our latest updates on @eaEconomy
By Jorge Valero (@europressos) |
|
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
ADESIONE ALLA
RETE NAZIONALE ITALIANA EURODESK, 2021
|
Eurodesk è
la rete istituita dall'Unione europea per rendere
realizzabile la mobilità educativa per
l'apprendimento dei giovani prevista nella
nuova generazione dei programmi europei del settennato
2021-2027. In Italia, la rete nazionale opera
per implementare i quattro cardini (promuovere,
informare, orientare e progettare) della sfida da
vincere (a tutti i livelli) per incrementare la
partecipazione attiva dei giovani nella società e la
loro migliore occupabilità nel mercato del lavoro.
Eurodesk ha aperto la consueta "finestra temporale" per
l'adesione alla rete nazionale italiana Eurodesk.
|
|
|
.jpg) |
THE + OF ERASMUS:
FORMAZIONE GRATUITA PER STUDENTI ERASMUS
|
L'Agenzia Nazionale
Erasmus+ Indire, insieme alla Fondazione garagErasmus,
lancia il progetto THE + OF ERASMUS, un pacchetto di
servizi virtuali rivolto a tutti gli studenti
internazionali incoming e outgoing dell'a.a. 2020/21.
Come noto, il contesto pandemico limita fortemente lo
svolgimento della mobilità nelle forme tradizionali....
|
|
|
 |
YOUR FIRST EURES
JOB 6
|
Sei un giovane ( di età
compresa tra i 18-35 anni) interessato a cogliere le
opportunità offerte da Your First EURES Job?
Sei residente in Abruzzo, Marche e Molise?
Eurodesk Italy ha programmato, in
collaborazione con la Rete EURES Italia, i servizi
al lavoro del territorio e i Punti
locali Eurodesk, incontri con gruppi di giovani
interessati a partecipare al progetto YFEJ.
Se sei interessato prendi visione del programma delle
attività, compila quindi il modulo online per confermare
la tua partecipazione...
|
|
|
 |
BREXIT - IL REGNO
UNITO INTERROMPE LA PARTECIPAZIONE A ERASMUS
|
A seguito dell'accordo
sulla Brexit raggiunto lo scorso 24 dicembre, il governo
britannico ha deciso di interrompere la partecipazione
del Regno Unito al programma Erasmus. Tuttavia, sulla
base dell'art. 138 dell'Accordo di Recesso entrato in
vigore il 1° febbraio 2020,
|
|
|
.jpg) |
RAGGIUNTO
L'ACCORDO POLITICO SU ERASMUS+
|
E' stato raggiunto
l'accordo politico tra il Parlamento europeo e gli Stati
membri dell'UE sul nuovo programma Erasmus+ (2021-2027).
Erasmus+ è una vera e propria storia di successo
europea, immancabilmente giudicata una delle iniziative
più riuscite dell'UE...
|
|
|
CONSERVAZIONE DIGITALE DEL PATRIMONIO CULTURALE
|
La Commissione ha inaugurato le settimane scorse un
centro europeo di competenze volto a preservare e
conservare il patrimonio culturale europeo. Il centro,
che opererà per un periodo di 3 anni con un massimo di 3
milioni di ? nel contesto del programma Orizzonte 2020,
istituirà uno spazio digitale collaborativo...
|
UNDER 30 PODCAST DEL PARTENARIATO PER LA GIOVENTÙ
|
UNDER 30 è la serie di podcast del partenariato per la
gioventù UE-Consiglio d'Europa che raccoglie i risultati
della ricerca e approfondisce le tendenze nella vita dei
giovani e i temi rilevanti per le politiche e le
pratiche ad essi rivolte. I temi dei primi due episodi
sono: - Istruzione e percorsi di carriera degli
operatori...
|
CONSULTAZIONE PUBBLICA SULL'EURO DIGITALE
|
Come l'euro che già utilizziamo ogni giorno, il design
di un euro digitale dovrebbe soddisfare le esigenze di
una vasta gamma di utenti. Ecco perché la Banca Centrale
Europea desidera sentire il punto di vista del pubblico
e di tutti gli interessati sui vantaggi e sulle sfide
dell'emissione di un euro digitale e sul suo
possibile...
|
|
 |
|
OCCUPAZIONE: LA CRISI COVID-19 COLPISCE IN PARTICOLARE I
GIOVANI
|
La Commissione europea ha pubblicato l'edizione di
dicembre 2020 dell'analisi trimestrale sull'occupazione
e gli sviluppi sociali, che analizza gli effetti...
|
CONFERENZA "PAY IT FORWARD BE A SOCIAL ENTREPRENEUR"
|
Il 4 e il 5 Febbraio si terrà la conferenza di
disseminazione di "Pay It Forward Be A Social
Entrepreneur", progetto triennale co-finanziato...
|
SALTO-YOUTH: CALENDARIO DI FORMAZIONE
|
Il Calendario Europeo di Formazione contiene offerte di
formazione da parte di diverse organizzazioni e
istituzioni, quali SALTO, le Agenzie Nazionali...
|
|
 |
|
CORPO EUROPEO DI SOLIDARIETA'
|
La nuova iniziativa europea per il volontariato e
l'accesso al mercato del lavoro rivolta
ai giovani tra...
|
CANALE TELEGRAM DI EURODESK ITALY
|
Le opportunità di mobilità educativa
transnazionale sul canale Telegram di Eurodesk
Italy...
|
YOUR FIRST EURES JOB 6.0
|
La nuova iniziativa europea per tirocini, apprendistato e lavoro rivolta
ai giovani tra i 18 e i 35 anni...
|
|
Eurodesk è la struttura del programma comunitario Erasmus+ dedicata
all'informazione, alla promozione e all'orientamento sui
programmi in favore dei giovani promossi dall'Unione europea e
dal Consiglio d'Europa. |
|
 |
|
|
 |
|
Newsletter n.
173
Il nuovo giorno si vede dalla
libertà di stampa
|
|
|
Proseguono le recensioni al volume che contiene la
ricerca della Fondazione Murialdi sulla storia del
giornalismo nella fase di transizione (1943-1947)
dalla caduta del fascismo alla Repubblica. Oggi la
recensione di Vito Antonio Leuzzi pubblicata sulla
Gazzetta del Mezzogiorno.
Riportiamo di seguito il testo. |
|
Le
profonde trasformazioni del mondo dell’informazione
all’indomani del crollo del regime. Il recupero
della memoria relativo al lungo dibattito sulla
libertà di stampa nella fase di transizione sino
all’avvento della Repubblica. Sono i temi al centro
di una documentatissima ricostruzione nel recente
volume di Giancarlo Tartaglia, Ritorna la
Libertà di stampa, Il giornalismo italiano dalla
caduta del fascismo alla Costituente (1943-1947),
Il Mulino, Bologna 2020 (pag. 620, euro 42,00).
L’analisi storiografica di Tartaglia – per lunghi
anni direttore della Fnsi e segretario generale
della Fondazione Murialdi – parte dal Sud con uno
sguardo a La Gazzetta del Mezzogiorno,
unico quotidiano nazionale che non interruppe
neppure per un giorno le pubblicazioni dopo il 25
luglio e dopo l’8 settembre del 1943. Il suo
direttore Luigi De Secly, legato a Croce, in
relazione al tema delle responsabilità e del
consenso degli intellettuali al regime mussoliniano,
affermava: “Tutti costoro hanno potuto custodire le
proprie idee senza poter assumere alcun impegno di
natura politica. Non così purtroppo è avvenuto per i
giornalisti per i quali la politica era un ferro del
mestiere e specialmente per coloro che come noi
traevano dall’esercizio professionale lo stretto
necessario per l’indispensabile pane quotidiano”.
Partendo da questo assunto problematico, si
ricostruiscono nel volume le complesse fasi del
ritorno alla libertà di stampa, fornendo un quadro
esaustivo delle posizioni di quotidiani e
settimanali e il ruolo della censura nel difficile
processo di liberazione della stampa. Si analizzano,
inoltre, i grandi eventi che caratterizzano la vita
politico istituzionale, dal tentativo di
restaurazione monarchico badogliano del Regno del
Sud alla liberazione di Roma.
Ma
il terreno nuovo discussione, quello
dell’epurazione, dopo la costituzione del governo
del Cln guidato da Bonomi, che coinvolgeva
giornalisti, testate giornalistiche ed editori, è
analizzato in profondità con una scrupolosa indagine
archivistica.
“Ad
aggiungere benzina sul fuoco – sostiene Tartaglia –
era intervenuto lo stesso Mussolini indicando i nomi
di giornalisti per anni prezzolati, definiti
“Canguri giganti” tra i quali, Tullio Giordana,
Corrado Alvaro, Ettore Janni, Filippo Burzio, Indro
Montanelli, Guglielmo Giannini.
In
questa complessa questione assunse rilievo la
riorganizzazione della Federazione della stampa con
il grande apporto di Leonardo Azzarita, originario
di Molfetta, che aveva guidato il Corriere delle
Puglie, ma era stato estromesso dall’albo dei
giornalisti negli anni Venti su pressione di Araldo
Di Crollalanza e degli esponenti più in vista del
fascismo. Il giornalista pugliese (il figlio
Manfredi fu vittima della strage nazista delle Fosse
ardeatine) difese il ruolo della Federazione della
stampa ed la sua autonomia, nonostante i grandi
cambiamenti legati alla liberazione del Nord e le
molte obiezioni relative alla lentezza del processo
epurativo.
Le
vecchie testate giornalistiche compromesse anche con
la Rsi (Repubblica sociale italiana) riuscirono a
resistere con soluzioni di compromesso (riapparve
anche Il Giornale d’Italia con l’aggiunta
“nuovo”, identico processo per la La Stampa ed Il
Corriere della Sera e qualche tempo dopo per Il
Secolo XIX dei fratelli Perrone e per Roma di
Achille Lauro); mentre “numerose testate fiorite
sull’onda dell’entusiasmo per la ritrovata libertà
nei mesi della liberazione chiudevano i battenti”.
Tartaglia fornisce un quadro esaustivo dei giornali
che si pubblicarono nella lunga fase di transizione
(il 51,8% al Nord, il 30,4% nelle regioni del centro
ed il 17,8% al Sud e nelle isole), fornendo un
prezioso e ricco indice delle testate. Dal panorama
editoriale scomparvero, tra l’altro, l’edizione
milanese dell’Italia Libera, organo del
Partito d’Azione, sempre più avvolto nella diaspora
interna, e diversi settimanali antifascisti che si
pubblicavano nel Mezzogiorno. Balzano
all’attenzione, tra l’altro, gli effetti
dell’amnistia voluta dal ministro della giustizia,
Palmiro Togliatti. Si misero al riparo “vecchie
cricche profittatrici del fascismo”, aspetto
evidenziato da l’Avanti!, in un contesto in
cui tre quarti della stampa rappresentavano “gli
interessi di una esigua minoranza”.
Nel
volume si documentano le diverse fasi della
riorganizzazione e regolamentazione della
professione giornalistica, la nascita di nuovi
gruppi editoriali e di un quotidiano economico 24
ore all’indomani delle prime elezioni libere
del 2 giugno 1946. Infine sono efficacemente
ricostruiti il dibattito alla Costituente, il
rapporto tra Azzarita – Di Vittorio e l’autonomia
della Federazione Nazionale della Stampa, nel
contesto di una normalizzazione centrista, sino
all’approvazione della legge dell’8 febbraio 1948,
“che è tutt’ora la legge fondamentale che regola la
stampa in Italia”.
Vito
Antonio Leuzzi
sito: www.fondazionemurialdi.it |
|
|
 |
|
|
 |
DERNIÈRES INFOS
|
|
|
|
 |
|
Se non si visualizza correttamente questa e-mail cliccare
qui |
|
 |
|
|
Se non riesci a leggere questa email, clicca qui
|
|
|
newsletter dell' 8
GENNAIO 2021 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
LA CRISI
DELLA
DEMOCRAZIA
AMERICANA
CHIAMA
L’EUROPA
AD
ASSUMERSI
LE
PROPRIE
RESPONSABILITA’
GLOBALI
-
L’episodio
di
ieri
dell’assalto
al
Campidoglio
è
stato
un
vulnus
drammatico
per
la
democrazia
degli
Stati
Uniti;
ma è
stato
anche
la
manifestazione
eclatante
della
fragilità
e
della
debolezza
del
Paese
che
rimane
nonostante
tutto
il
più
potente
al
mondo
e
che
condiziona
tutta
la
politica
estera
degli
alleati
democratici
e le
relazioni
internazionali
-
Per
gli
Europei
c’è
una
sola
lezione
da
trarre
dalla
situazione
americana:
rifuggire
la
tentazione
di
affidarsi
alla
“solidità
delle
istituzioni
democratiche
americane”
e
alla
forza
“dei
checks
and
balances”
della
Costituzione
federale,
e
capire
che ora
sono
gli
USA
ad
aver
bisogno
di
un’Europa
forte
e
determinata,
una
potenza
positiva
alleata
che
li
guida
nel
governo
di
un
mondo
che
loro
hanno
costruito,
ma
che
non
sono
più
in
grado
di
indirizzare
-
Come
il
MFE
ricordava
nel
suo comunicato
stampa diffuso
dopo
la
vittoria
di
Biden,
“Solo
completando
la
sua
unificazione,
l'Europa
contribuirà
a
sconfiggere
nel
suo
seno
e
nel
mondo
intero
i
seguaci
del
tycoon
americano”.
Quanto
accaduto
ieri
ha
dimostrato
quanto
è
vero
questo
assunto;
ora
possiamo
solo
impegnarci
affinché
l’attacco
al
Campidoglio
spinga
gli
Europei
ad
assumersi
le
proprie
responsabilità
globali
----
A
seguire
la
dichiarazione
completa
Dopo
quanto
avvenuto
ieri
negli
Stati
Uniti,
con
l’assalto
al
Campidoglio
da
parte
dei
movimenti
armati
che
sostengono
Trump,
diventa
sempre
più
urgente
e
indispensabile
per
gli
Europei
riflettere
sul
loro
rapporto
con
gli
USA
e
sul
futuro
che
vogliono
costruire
per
sé e
per
il
mondo.
L’episodio
di
ieri
è
stato
un
vulnus
drammatico
per
la
democrazia
degli
Stati
Uniti;
ma è
stato
anche
la
manifestazione
eclatante
della
fragilità
e
della
debolezza
del
Paese
che
rimane
nonostante
tutto
il
più
potente
al
mondo
e
che
condiziona
tutta
la
politica
estera
degli
alleati
democratici
e le
relazioni
internazionali.
Per
questo,
il
problema
della
crisi
del
sistema
americano
non
è
solo
un
problema
interno,
ma è
un
problema
per
il
mondo
intero.
Sperare
che
la
leadership
americana
abbia
la
forza
di
ridisegnare
l’ordine
internazionale
e di
guidare
la
nascita
di
un
nuovo
multilateralismo
cooperativo
significa
voler
chiudere
gli
occhi
di
fronte
alla
realtà.
Lo
spettacolo
offerto
ieri
dalla
folla,
che
nessuno
ha
fermato
nella
sua
marcia
verso
e
dentro
il
Campidoglio,
perché
si
trattava
di
sostenitori
del
presidente
ancora
in
carica,
e la
tracotanza
che
gli
aggressori
hanno
ostentato,
dimostrano
che
la
presidenza
di
Biden
non
potrà
non
essere
pesantemente
condizionata
dalle
tensioni
interne
che
l’accompagneranno.
Come
ha
tweettato
lo
stesso
Trump,
questo
passaggio
è
parte
di
una
strategia
della
tensione
che
continuerà,
guidata
dall’obiettivo
del
Make
America
Great
Again,
per
riprendere
le
parole
del
presidente
uscente.
Trump
e i
movimenti
cui
fa
riferimento
–
che
rappresentano
una
parte
non
marginale
del
Paese
–
hanno
preparato
il
terreno
per
contestare
e
indebolire
la
legittimità
del
governo
federale;
ora
che
queste
forze
hanno
trovato
corrispondenza
ai
massimi
livelli
istituzionali,
andranno
oltre
lo
stesso
Trump,
troveranno
nuovi
leader
e
non
si
placheranno,
alimentate
da
una
crisi
profonda
del
modello
sociale
e
della
dottrina
economica
americani.
Sicuramente
nei
prossimi
giorni
si
vedrà
se
almeno
la
reazione
ex-post
riuscirà
ad
essere
adeguata
(trovando
gli
strumenti
per
incriminare
o
rimuovere
Trump),
o se
gli
Stati
Uniti
rimarranno
in
balia
di
un
personaggio
che
usa
la
propria
posizione
istituzionale
per
negare
i
fondamenti
del
sistema
democratico
americano
e
chiamare
alla
rivolta
le
frange
violente,
vagheggiando
il
colpo
di
Stato.
Tuttavia,
persino
nella
prima
ipotesi
–
per
non
parlare
della
seconda
– la
discesa
del
sistema
statunitense
nell’abisso
del
populismo
e la
forza
politica
guadagnata
da
chi
nega
i
valori
e i
principi
universali
liberali
e
democratici
rendono
gli
USA,
come
Paese
e
come
potenza,
un’anatra
zoppa.
Per
gli
Europei
c’è
una
sola
lezione
da
trarre
dalla
situazione
americana:
rifuggire
la
tentazione
di
affidarsi
alla
“solidità
delle
istituzioni
democratiche
americane”
e
alla
forza
“dei
checks
and
balances”
della
Costituzione
federale,
e
capire
che
ora
sono
gli
USA
ad
aver
bisogno
di
un’Europa
forte
e
determinata,
una
potenza
positiva
alleata
che
li
guida
nel
governo
di
un
mondo
che
loro
hanno
costruito,
ma
che
non
sono
più
in
grado
di
indirizzare. Utopia
pensare
che
gli
Europei
possano
fare
un
passaggio
del
genere?
No,
solo
presa
d’atto
dei
cambiamenti
avvenuti
nello
schieramento
occidentale
e
delle
nuove
responsabilità
che
competono
ad
un
continente
che
può
offrire
un
modello
positivo
per
il
mondo.
All’Unione
europea
basterebbe
poco
per
fare
il
passaggio
politico-istituzionale
federale,
costruendo
su
quanto
già
fatto
in
campo
monetario
ed
economico.
Con
il
Next
Generation
EU
ha
già
posto
le
basi
per
la
nascita
di
una
sovranità
europea
in
campo
economico,
che
a
questo
punto
deve
solo
essere
consolidata
riformando
i
Trattati
con
l’attribuzione
della
competenza
fiscale
al
Parlamento
europeo.
Questo
sarebbe
sufficiente
per
portare
l’UE
a
diventare
subito
il
punto
di
riferimento
del
governo
economico
della
globalizzazione,
e
questo
accelererebbe
i
passaggi
analoghi
in
tutti
gli
altri
settori
necessari.
Come
il
MFE
ricordava
nel
suo comunicato
stampa diffuso
dopo
la
vittoria
di
Biden,
“Solo
completando
la
sua
unificazione,
l'Europa
contribuirà
a
sconfiggere
nel
suo
seno
e
nel
mondo
intero
i
seguaci
del
tycoon
americano”.
Quanto
accaduto
ieri
ha
dimostrato
quanto
è
vero
questo
assunto;
ora
possiamo
solo
impegnarci
affinché
l’attacco
al
Campidoglio
spinga
gli
Europei
ad
assumersi
le
proprie
responsabilità
globali.
Pavia,
7
gennaio
2021
|
|
|
|
|
|
 |
|
Newsletter n.
170
Quando è a rischio la libertà di
stampa, la democrazia soffre.
|
|
|
La ricerca della Fondazione Murialdi sul giornalismo
italiano dalla caduta del fascismo alla Costituente
ad opera di Giancarlo Tartaglia, pubblicata da Il
Mulino e in libreria dal 14 gennaio, è stata oggetto
di una recensione su Il Fatto Quotidiano da
parte di Giovanni Valentini il 2 gennaio
scorso. Riportiamo di seguito il testo
dell’articolo.
“La libertà è come l’aria: ci si accorge di
quanto vale quando comincia a mancare” (Piero
Calamandrei)
Se
è sempre valida la libertà in generale, la citazione
del giurista Calamandrei riportata qui sopra lo è a
maggior ragione per la libertà di stampa. Tanto più
in un periodo storico come quello che stiamo
vivendo, segnato dalla crisi dell’editoria, dal
declino dell’informazione professionale, dai social
network e dalle fake news. E’ proprio quando
comincia a mancare la libertà di stampa, infatti,
che se ne apprezzano di più la funzione e la
necessità. E allora è a rischio anche la qualità
della vita democratica.
Può
essere utile a tutti, perciò, leggere il saggio di
Giancarlo Tartaglia, segretario generale della
Fondazione Paolo Murialdi, intitolato Ritorna la
libertà di stampa (il Mulino). Sulla base di
una ricca documentazione, il volume ricostruisce le
vicende del giornalismo italiano nei quattro anni
cruciali (1943-1947) tra la caduta del fascismo e la
Costituente. Una “zona crepuscolare”, per dirla con
lo storico inglese Eric Hobsbawn, di cui conserviamo
la memoria attraverso i libri e la testimonianza dei
nostri padri.
Per
la stampa nazionale, quello fu un passaggio sofferto
e tormentato che tuttavia conteneva i germi di una
rinascita decisiva per la nostra democrazia. Ma il
saggio di Tartaglia diventa di particolare attualità
nella fase che stiamo attraversando: una fase in
cui, purtroppo, ci manca l’aria e non solo
metaforicamente. Fra le tante severe lezioni
impartite dall’epidemia, c’è anche quella che
riguarda l’attendibilità e l’affidabilità delle
notizie infettate dal virus della disinformazione o
della cattiva informazione.
Nel
ventennio fascista – racconta l’autore del libro –
“la visibilità dei giornalisti era stata maggiore di
qualsiasi altra professione”. Medici, avvocati,
ingegneri, architetti avevano potuto attraversare la
dittatura senza la necessità di compromettersi né a
favore né contro il regime. E invece, come scrisse
Luigi de Secly, il direttore che avrebbe guidato la Gazzetta
del Mezzogiorno di Bari dal ’43 al ’60, unico
quotidiano a non sospendere mai le pubblicazioni
durante la transizione, “non così purtroppo è
avvenuto per i giornalisti, per i quali la politica
era un ferro del mestiere e specialmente per coloro
che come noi traevano dall’esercizio professionale
lo stretto necessario per l’indispensabile pane
quotidiano”. Altri, come Raffaele De Luca dalle fila
del Partito d’Azione, sosteneva piuttosto che quella
dei giornalisti era la “classe più screditata
d’Italia, ancor più della burocrazia corrotta”,
perché la grande maggioranza di loro per vent’anni
aveva “anteposto la carriera alla propria
coscienza”.
Oggi che il fascismo fortunatamente non c’è più, la
libertà di informazione è minacciata dalla crisi
economica dell’editoria; dalle maxi-concentrazioni;
dall’assalto dei grandi gruppi industriali che
perseguono i propri interessi e i propri affari;
dallo sfruttamento dei giornalisti, sempre più
precari e malpagati o non pagati affatto; e perfino
dall’incertezza delle loro pensioni, insidiate dalla
diminuzione dei redattori professionisti e dei
contributi previdenziali. Tant’è che ora il governo
promette d’intervenire per legge, come reclama la
Federazione nazionale della stampa: da una parte,
con il cosiddetto “equo compenso” e, dall’altra, con
l’allargamento della base ai “comunicatori” che
lavorano negli uffici stampa degli enti pubblici o
delle aziende private.
C’è
bisogno di far circolare più aria, in questo 2021
che comincia, anche all’interno delle redazioni dei
giornali e in tutto il sistema dell’informazione. A
favore dei giovani, innanzitutto. Ma più in generale
a beneficio dei cittadini, del pluralismo e della
libertà di stampa.
sito: www.fondazionemurialdi.it |
|
|
 |
|
|

[ ... ] |
 |
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|